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Rdc sostituito dal Reddito di resilienza: è fuffa elettorale

Il reddito di cittadinanza sarà sostituito dal Reddito di resilienza proposto da Italia al Centro o è soltanto fuffa elettorale? Scopriamolo insieme in questo ampio approfondimento.

Romina Cardìa è una scrittrice esperta in diritti delle persone con disabilità.
Conoscila meglio

11' di lettura

Scopri cos’è il reddito di resilienza e come potrebbe andare a sostituire il reddito di cittadinanza dopo le elezioni di settembre 2022 (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Il reddito di resilienza potrebbe sostituire quello di cittadinanza? Analizziamo aspetti e paradossi di una delle proposte elettorali che vogliono sopprimere il sussidio economico alle fasce più deboli della popolazione. Risposta concreta o fuffa elettorale?

INDICE:

Reddito di resilienza: la proposta di Italia al centro

Dopo il Reddito di Solidarietà, il Reddito di resilienza. Ti avevamo già parlato delle ipotesi in campo se la destra dovesse vincere le elezioni del 25 settembre 2022. Ipotesi a cui Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, ha dato già un nome: Reddito di Solidarietà, che andrebbe a sostituire il gemello del sussidio a Cinquestelle, da lei stessa più volte definito “stupido, diseducativo e controproducente”.

Adesso arriva una nuova proposta da Italia al centro di Giovanni Toti che, anche lui come altri partiti di cui parleremo più avanti, vuole eliminare il Rdc.

Quindi, se sei resiliente, ottime novità per te! Non sai cosa vuol dire resilienza? Fa nulla: lo sa Italia al centro, che ha preparato un disegno di legge per darti modo di sfruttare al meglio la tua resilienza, anche se non sai cosa sia (tra poco ti spiegheremo il suo significato).

Sembra che le coalizioni politiche facciano a gara a chi propone l’alternativa più allettante per far dimenticare a quella parte di popolazione che vive in maggiore difficoltà economica, il tanto odiato reddito di cittadinanza.

Eppure, tanti politici sembrano non considerare il fatto che quella parte della popolazione, ahinoi, è la più numerosa e, secondo le ultime stime, aumenterà nei prossimi anni se non si interverrà in modo strutturale su tutto il sistema sociale e occupazionale.

Andiamo a capire quindi la proposta di Italia al centro, partendo dal significato del termine “resilienza”.

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Reddito di resilienza: come funziona e cosa vuol dire essere resilienti

Sul Reddito di resilienza non sappiamo ancora molto, ma quello che sappiamo ci basta per fare le dovute considerazioni.

Innanzitutto vediamo cosa vuol dire “resilienza”. La resilienza è la capacità dell’individuo di far fronte, in maniera positiva, a eventi traumatici e periodi di difficoltà.

In pratica, sei una persona resiliente se riesci a superare le avversità e utilizzi queste stesse difficoltà come opportunità per raggiungere dei traguardi importanti.

Quindi, colpa tua se non trovi occupazione: vuol dire che non sei abbastanza resiliente. Almeno è quello che sembra pensare Italia al centro, che propone una misura che intervenga sulla parte di reddito di cittadinanza che si è dimostrata essere la meno funzionale, cioè la rioccupazione dei beneficiari di Rdc, la quale è stata inferiore alle aspettative.

Il Reddito di resilienza proposto da Italia al centro, quindi, sarebbe riservato solo a chi, oltre a vivere in una situazione di difficoltà, si rende disponibile a rimettersi in gioco. Come? Creando un’impresa. E non solo: creando un’impresa nelle aree più fragili del Paese.

Ma in cosa consisterebbe il Reddito di resilienza? In un contributo per l’avvio di un’impresa nelle aree più deboli dell’Italia al fine di contrastarne lo spopolamento. Il contributo sarebbe erogato in proporzione alle difficoltà. Di quanto sarà, questo non è ancora noto.

Ci chiediamo in che modo il Reddito di resilienza si possa considerare una concreta alternativa al rdc in quanto misura di integrazione al reddito, per le motivazioni di cui ti parliamo nel prossimo paragrafo.

Scopri che ne sarà di fisco, bonus e pensioni con la caduta del Governo Draghi.

Reddito di resilienza: misura di integrazione al reddito o fuffa elettorale?

Così come presentato, il Reddito di resilienza sembra più una fuffa elettorale che un programma per intervenire sui redditi più bassi.

Che poi, la prima domanda che ci viene in mente è: ma non esistono già dei programmi con dei fondi europei, bandi statali e regionali, che mirano a incentivare l’imprenditorialità?

Ci pare di ricordare, addirittura, che le risorse economiche, in questi casi, sono cospicue. Italia al centro parla di somme rapportate alle difficoltà economiche personali e a quelle del contesto territoriale in cui si farà impresa.

Ma quali saranno questi importi? Riusciranno a sostenere una start-up? Basteranno a permettere di vivere dignitosamente mentre si pensa a pagare le utenze, gli affitti, il materiale, le tasse…

Il fatto che spesso anche i contributi europei destinati all’Italia per l’incentivazione dell’imprenditorialità tornano indietro è dovuto solo a uno scarso spirito imprenditoriale degli italiani o entrano in gioco anche altri fattori, come una tassazione troppo alta e l’Iva ordinaria al 22%?

Basterebbe il Reddito di resilienza e il reddito di cittadinanza abolito per invogliare gli italiani a fare impresa, soprattutto nelle zone più fragili del Paese, operazione che si dimostra ancora più ardua?

Bah. Sinceramente la proposta sembra essere assurda. Se proprio bisogna scegliere, forse è meglio il Reddito di Solidarietà proposto dalla Meloni che, pur con i suoi limiti e pur non caratterizzandosi come una forma di integrazione al reddito duratura, quantomeno supporta economicamente i cittadini in difficoltà senza rischiare di mandarli definitivamente sul lastrico!

Ancora meglio, rispetto a quanto proposto da Italia al centro, l’intenzione di Matteo Salvini di destinare le risorse del Rdc per incentivare le nuove assunzioni. Anche in questo caso si dovrebbe capire come, ma sulla base di partenza ci si potrebbe lavorare.

Sapevi che il reddito di cittadinanza per alcuni verrà pagato in anticipo, ad agosto? Scopri quali sono le due nuove date previste.

Reddito di resilienza: ma di cosa stiamo parlando?

La verità è che non si capisce bene il senso della proposta sul Reddito di resilienza. Giovanni Toti parla di interventi sulla parte del rdc che si è rivelata meno funzionale, ossia la politica attiva.

Fa riferimento alle nuove assunzioni che si erano previste con l’avvio della misura e che si sono rivelate di molto inferiori alle aspettative.

C’è da chiedersi: per colpa di chi? Per colpa di un beneficiario di rdc che si accontenta di un sussidio mensile per sfamare la sua famiglia, con i limiti previsti per i prelievi e per i pagamenti con carta rdc, o per colpa di un sistema che non va?

Abbiamo già specificato che, in Italia, la parte di popolazione che vive in difficoltà economica è la più numerosa. Questa parte di popolazione, non preferirebbe forse avere una posizione lavorativa ed economica tale da non dover arrivare a fine mese e attendere una ricarica di denaro per affrontare tutte le spese che prevede una famiglia, per poi ripiombare nelle difficoltà solo pochi giorni dopo e attendere nuovamente quell’isola di pace chiamata “Ventisette”?

Piuttosto che dare la colpa agli italiani che sembrano non essere abbastanza resilienti, secondo Italia al centro, dovrebbe essere rivisto tutto il sistema, in modo da mettere nelle condizioni i cittadini di poter accettare proposte occupazionali serie e che possano sostituire concretamente il sussidio statale che, quantomeno, riesce a sfamare i propri figli.

Il reddito di cittadinanza, pur se per alcuni si è dimostrata l’occasione per smettere di lavorare e in alcuni casi ha favorito il lavoro nero (e questo dobbiamo ammetterlo per amore dell’onestà e per correttezza di informazione), per tutti gli altri beneficiari rappresenta l’unico modo, attualmente, per “tirare avanti”.

Prima di sparare contro il popolo, si dovrebbe pensare a quella larga fetta che, con le proposte lavorative offerte, riescono spesso ad ottenere compensi che si aggirano attorno ai 350 euro mensili, così come riportato dai dati legati ai percettori di Rdc fra il 2018 e il 2019.

Quindi: è il beneficiario di rdc che non vuole lavorare o è l’alternativa occupazionale proposta che non è dignitosa e per questo rifiutata?

Prima di accanirsi contro il reddito di cittadinanza, quindi, si dovrebbe rivedere il sistema dei centri per l’impiego e si dovrebbe intervenire strutturalmente per garantire un salario minimo, ammortizzatori sociali previdenziali più efficienti e, perché no, un reddito universale.

In attesa di sapere quali altre sorprese ci riserverà questa campagna elettorale, andiamo a vedere quali sono gli altri partiti politici che promettono la cancellazione del reddito di cittadinanza.

Potrebbe anche interessarti come aumenterebbero le pensioni con il salario minimo. Leggi anche quali sono i nuovi reati che fanno perdere il reddito di cittadinanza.

Rdc sostituito dal Reddito di resilienza: è fuffa elettorale.

Reddito di resilienza: le posizioni degli altri partiti sul Rdc

Il Reddito di resilienza proposto da Italia al centro è un programma elettorale, creato con l’intenzione di attirare più elettori possibili, visto che il rdc coinvolge 1,15 milioni di beneficiari e 2,6 milioni di persone interessate, con una platea di possibili elettori che si stima fra il 6% e il 7%.

Ma Italia al Centro non è l’unico partito contrario al reddito di cittadinanza, e il sussidio rischia di essere cancellato in base proprio al risultato delle elezioni politiche 2022.

In attesa dei programmi politici ufficiali, possiamo già farci un’idea del destino del Rdc, analizzando le ultime dichiarazioni dei leader in merito.

Cominciamo da Fratelli d’Italia, che da sempre è contrario al Rdc, e la leader Giorgia Meloni non ne ha mai fatto un mistero fin dalla sua introduzione nel 2019.

Solamente il mese scorso, la Meloni individuava nel Rdc la misura da sacrificare per recuperare le risorse da destinare al taglio del cuneo fiscale e recentemente ha proposto il Reddito di Solidarietà di cui ti abbiamo parlato in questo approfondimento.

La Lega, uno dei partiti che dovrebbero far parte della coalizione di centrodestra, propone un assist alla Meloni, manifestando comunità di intenti su quello che dovrà essere il futuro del reddito di cittadinanza: cancellato.

E pensare che Matteo Salvini, il rdc lo ha votato insieme al Movimento 5 Stelle, in quanto è stato introdotto dal governo che aveva la Lega nella maggioranza.

Con il passare dei mesi, però, Salvini ha cambiato idea e adesso sembra essere favorevole alla cancellazione del rdc, proponendo di utilizzare le risorse destinate ad esso per incentivare le assunzioni, così da riattivare il mercato del lavoro dopo gli anni difficili della pandemia e della crisi in Ucraina.

A proposito di pandemia e crisi in Ucraina: può mai non essere resiliente un popolo che ha affrontato due crisi di questa portata, una dopo l’altra? Pensa un po’: eri resiliente e nemmeno lo sapevi.

Forza Italia e Silvio Berlusconi hanno sempre appoggiato e sostenuto la validità del rdc anche se, ultimamente, parlano della possibilità di una sua profonda revisione, pur non prescindendo dalla necessità dell’Italia di avere una misura di integrazione al reddito. Capiremo cosa vuol dire quando conosceremo la sua alternativa.

Anche il Partito democratico, come la Lega, ha cambiato negli anni la propria posizione, ma in questo caso con il processo inverso. Dapprima ostile al rdc, il Pd con il passare dei mesi e soprattutto con l’entrata nel governo, ha rivisto il proprio pensiero, pur auspicandone dei correttivi.

Italia Viva sul reddito di cittadinanza ha sempre avuto le idee molto chiare e lo dimostra il fatto che il suo leader Matteo Renzi ha tentato di togliere il Rdc attraverso un referendum. È del 16 luglio 2022 la notizia relativa al deposito del quesito referendario per abolire il rdc da parte di Italia Viva.

Tuttavia, la sua si rivela solo un’azione politica visto che, costituzionalmente, è impossibile programmarlo, come ti abbiamo ampiamente spiegato in questo articolo.

Azione e Carlo Calenda si trovano in completo accordo con Salvini, ritenendo il Rdc una “iattura per il mezzogiorno”.

L’unico partito che sicuramente non toccherà il reddito di cittadinanza, quindi, è il Movimento 5 stelle. Del resto, tra le ragioni che hanno portato Giuseppe Conte a togliere la fiducia al Governo Draghi, ci sono le minacce di revisione del reddito di cittadinanza.

La fermezza con la quale i Cinquestelle difendono il rdc, però, li porta ad essere isolati da tutti, in quanto non sembrano esserci possibilità di coalizioni, visto che il rdc è stato bocciato da quasi tutti i partiti. Morale della favola: anche la fermezza del Movimento 5 Stelle potrebbe costare cara alla misura.

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