L’indennità di accompagnamento viene concessa alle persone che soffrono di una patologia così grave da avere bisogno di una assistenza continua. Questo beneficio non è legato a limiti di reddito o di età (come invece l’invalidità civile). L’indennità di accompagnamento è stata introdotta per dare un aiuto al malato e ai suoi familiari. Aggiungiti al gruppo Telegram di news su Invalidità e Legge 104 ed Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su Whatsapp, Telegram, Facebook, Instagram e YouTube.
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Vediamo in questo articolo per quali malattie è prevista l’indennità di accompagnamento.
Indennità di accompagnamento: per chi
Prima di entrare in argomento capiamo bene cos’è l’indennità di accompagnamento.
Abbiamo visto che si tratta di un sussidio erogato alle persone che si trovano in condizioni di salute gravi. Il beneficio può essere concesso solo a chi è dichiarato invalido civile al 100%.
Non è detto comunque che un invalido al 100% debba anche ricevere l’indennità di accompagnamento. Sono infatti necessari anche altri requisiti. La persone affetta da grave disabilità deve infatti:
- essere incapace di deambulare senza l’aiuto costante e continuo di un accompagnatore;
- deve avere bisogno di una assistenza continua, perché non in grado di compiere da sola gli atti quotidiani della vita (lavarsi, vestirsi, mangiare e così via).
L’indennità di accompagnamento prevede l’erogazione di 525,17 euro (per il 2022) al mese. Si tratta di una somma che non fa reddito e non può essere pignorata, come tutte le misure assistenziali.
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Indennità di accompagnamento: per quali malattie
Ma veniamo al dunque: accompagnamento, quali malattie ne hanno diritto?
È chiaro che questo beneficio economico, per come è stata disegnata la legge, spetta per patologie che causano a chi ne soffre gravi conseguenze. Al punto da pregiudicarne la possibilità di camminare e/o di effettuare le più banali azioni della vita quotidiana.
Ovvia, naturalmente, che la concessione del sussidio deve essere riconosciuto da una commissione medica.
Accompagnamento, malattie apparato respiratorio
Vediamo, anche con le tabelle Inps alla mano (qui le trovi tutte), quali sono le patologie – apparato per apparato – che possono portare al riconoscimento dell’accompagnamento. Iniziano dall’apparato respiratorio:
- broncopneumopatie (bpc) croniche asmatiche severe;
- bpc ostruttive severe;
- bpc restrittive severe;
- interstiziopatie severe;
- trapianto di polmone complicato.
Accompagnamento, malattie apparato cardiocircolatorio
Queste sono invece le patologie dell’apparato cardiocircolatorio che possono portare al riconoscimento dell’accompagnamento:
- aritmie gravissime;
- coronaropatia gravissima sino a allettamento o s. ipocinetica da scompenso cardiaco cronico terminale;
- miocardiopatie con insufficienza cardiaca gravissima sino a allettamento o s. ipocinetica da scompenso cardiaco cronico terminale;
- valvulopatie di grado severo scompensate;
- difetto interatriale (dia) – stadio IV- dia di grado severo. Gravi esiti di chiusura di dia. Inoperabile;
- difetto interventricolare (div) stadio V;
- pervietà del dotto arterioso stadio V;
- pericardite cronica o esiti di pericardite cronica – stadio V;
- cardiopatia ipertensiva scompensata;
- trapianto di cuore e polmoni complicato: le complicanze vanno valutate come descritto nei relativi capitoli. La percentuale ottenuta va considerata in concorrenza con la valutazione di base del trapianto cuore –polmoni;
- arteriopatia ostruttiva cronica periferica con ischemia cronica e dolore a riposo con lesioni trofiche estese o gangrena.
Accompagnamento, malattie dell’apparato digerente
Queste sono le patologie dell’apparato digerente che possono portare al riconoscimento dell’accompagnamento:
- stenosi esofagea con ostruzione serrata che richiede una gastro/entero-stomia;
- cirrosi epatica classe C di Childpugh;
- trapianto di fegato complicato;
- trapianto di intestino complicato;
- malattie infiammatorie croniche intestinali.
Accompagnamento, malattie dell’apparato urinario
Queste sono le patologie dell’apparato urinario che possono portare al riconoscimento dell’accompagnamento:
- i.r. terminale in emodialisi trisettimanale complicata da cardiopatia ischemico ipertensiva e/o cardiomiopatia e/o ipotensione grave e/o neuropatia e/o osteodistrofia e/o anemia grave e/o sindrome emorragica;
- trapianto renale con complicanze.
Accompagnamento, malattie dell’apparato endocrino
Queste sono le patologie dell’apparato endocrino che possono portare al riconoscimento dell’accompagnamento:
- diabete mellito con complicanze moderate;
- sindrome di cushing con complicanze;
- insufficienza corticosurrenale con plurimi ricoveri per crisi surrenaliche recidivanti.
Accompagnamento, malattie dell’apparato osteoarticolare e locomotore
Queste sono le patologie dell’apparato osteoarticolare e locomotore che possono portare al riconoscimento dell’accompagnamento:
- agenesia completa bilaterale degli arti superiori;
- amputazione o perdita delle due mani non protesizzabile (tutte le perdite o amputazioni superiori bilaterali vengono assimilate);
- amputazione bilaterale di coscia o gamba non protesizzabile.
Accompagnamento, malattie dell’apparato neurologico
Queste sono le patologie dell’apparato neurologico che possono portare al riconoscimento dell’accompagnamento:
- sclerosi multipla EDSS pari o superiore a 6;
- demenza vascolare con cdr 2-5;
- morbo di Alzheimer con cdr 2-5;
- morbo di Parkinson –stadio 4 – 5 di hy (severa disabilità; ancora in grado di camminare o stare in piedi senza assistenza – obbligato alla sedia a rotelle o costretto a letto, a meno che aiutato) o stadio 3 con gravi effetti collaterali da farmaci antiparkinsoniani;
- epilessia con crisi plurisettimanali generalizzate o parziali complesse;
- emiplegia;
- paraparesi con deficit di forza grave;
- paraplegia;
- tetraparesi con deficit di forza medio;
- tetraparesi con deficit di forza grave;
- atassia cerebellare con disabilità grave o totale;
- afasia di livello 1 o 0 alla asrs;
- mielomeningocele in associazione con deficit radicolari lombosacrali e sfinteriali;
- mielomeningocele associato a Arnold-Chiari di tipo ii e/o idrocefalo;
- miopatie con grave astenia prossimale grado 5 mdrs;
- distrofia di Duchenne.
Accompagnamento, malattie dell’apparato psichico
Queste sono le patologie dell’apparato psichico che possono portare al riconoscimento dell’accompagnamento:
- disturbo amnesico persistente indotto da sostanze (tipo Korsakoff);
- schizofrenia di tipo disorganizzato, catatonico, paranoide, non specificata (tab. b1- b2-b3, deficit grave);
- schizofrenia residuale (tab. b1- b2-b3, deficit grave);
- disturbo schizoaffettivo (tab. b1- b2-b3, deficit grave);
- depressione maggiore, episodio ricorrente (tab. c1-c2, deficit grave);
- disturbo bipolare I (tab. c1-c2, deficit grave);
- anoressia nervosa (tab. d, deficit grave);
- ritardo mentale grave e profondo (q.i.: < 35-40).
Accompagnamento, malattie dell’apparato visivo
Queste sono le patologie dell’apparato visivo che possono portare al riconoscimento dell’accompagnamento:
- cecità assoluta (campo visivo residuo minore del 3%);
- fibrosi cistica con manifestazioni conclamate di malattia;
- osteogenesi imperfetta forme gravi con fratture frequenti e deformità plurisegmentarie;
- sindrome di down, di Patau, di Edward, trisomia 9, monosomia 5p o sindrome del “cri du chat” (grido di gatto), oloprosencefalia alobare o semilobare.

Accompagnamento, le patologie più frequenti
È ovvio che queste patologie sono tra le più gravi tra quelle contenute nelle tabelle Inps. Ma non per questo possono in automatico portare al riconoscimento dell’accompagnamento. La commissione valuta caso per caso. E non sempre chi ne soffre subisce le identiche menomazioni (a volte le conseguenze sono più gravi, altre un po’ meno).
Tra le malattie che sono comunque più spesso connesse alla concessione dell’accompagnamento ci sono comunque queste:
- malattie mentali, quali schizofrenia e disturbo bipolare;
- disturbi del neurosviluppo, come l’autismo;
- malattie congenite come la sindrome di down;
- Parkinson e Alzheimer;
- sclerosi multipla in stadio avanzato;
- diabete mellito in trattamento;
- cancro e malati chemioterapici;
- problemi cardiovascolari gravi, come aritmie e cardiopatie;
- interventi chirurgici che hanno comportato menomazioni permanenti (amputazioni, asportazione di organi fondamentali);
- problemi nefrologici (reni), persone soggette ad emodialisi;
- persone affette da malattie croniche che necessitano di cure continue;
- postumi di episodi ischemici, come le paresi;
- persone affette da Hiv, se la patologia è in grado di incidere sugli atti quotidiani;
- artrosi e artrite reumatoide, in base all’incidenza e alla gravità (spondiloartrosi, artrosi polidistrettuale, coxo-artrosi, spondilite anchilosante);
- paraplegia o tetraplegia.