Acquisto o affitto, cosa conviene nel 2023? Una domanda non semplice: da una parte sono aumentati i tassi di interesse, dall’altra è cresciuto il costo delle locazioni. Cosa scegliere allora? (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Acquisto o affitto, cosa conviene nel 2023: comprare
- Acquisto o affitto, cosa conviene nel 2023: grandi città
- Acquisto o affitto, cosa conviene nel 2023: avere un mutuo
- Acquisto o affitto, cosa conviene nel 2023: locazione
- Acquisto o affitto, cosa conviene nel 2023: perché il mutuo
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I costi delle abitazioni, dopo qualche anno di costante aumento, ora si sono fermati. Ma sono comunque rimasti alti, non si registra dunque nessun calo per la quotazione degli immobili.
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E se fino a un anno fa gli interessi molto bassi potevano comunque rappresentare un forte incentivo alla spesa, ora bisogna fare i conti con tassi in continuo aumento. Scelta quasi obbligata della Bce nel tentativo di frenare la corsa dell’inflazione, che lo scorso anno è arrivata in doppia cifra in tutto il vecchio continente.
Il tasso medio per l’acquisto di nuove case è arrivato al 3,53 per cento. Entro il 2023 dovrebbe superare o raggiungere quota 4 per cento. È alto, ma abbiamo visto di peggio: nel 2007 il tasso medio era di poco al di sotto del 6 per cento.
Bisogna fare i conti anche con il costo degli affitti, che sta lievitando. Ma non solo: molti proprietari, proprio per arginare gli effetti della svalutazione, stanno preferendo le locazioni brevi o brevissime a quelle tradizionali (4 più 4 con cedolare secca).
E allora, cosa conviene oggi?
Su questo argomento puoi leggere un post che spiega perché le case in affitto sono introvabili a causa dell’inflazione; abbiamo anche visto come si possono ottenere case popolari senza la residenza; l’Unione Europea intanto sembra propensa a rendere meno stringente la direttiva sulle case green; e infine abbiamo anche verificato come acquistare case all’asta online.
Acquisto o affitto, cosa conviene nel 2023: comprare
Per chi ha la possibilità di versare un anticipo almeno del 20 per cento sull’acquisto dell’abitazione e con un mutuo a 30 anni, il costo della rata del mutuo continua a essere meno cara del canone di locazione.
Un dato che è comune per le grandi città, come rivela uno studio di Immobiliare.it.
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Acquisto o affitto, cosa conviene nel 2023: grandi città
Vediamo proprio a partire dalle grandi città com’è la situazione. E quindi se e in che modo la rata del mutuo può essere più conveniente rispetto al canone di locazione.
Milano: in media per l’acquisto di una abitazione di 80 metri quadrati, con un tasso fisso del 4 per cento e un mutuo a 30 anni, la rata mensile per il rimborso del finanziamento è di 1.584 euro al mese. Il canone mensile è invece di 1.703 euro.
A Roma, per la stessa tipologia di appartamento e sempre con un mutuo a 30 anni, la rata mensile per il rimborso del finanziamento è di 1012 euro al mese, mentre il canone di locazione è di 1.172 euro.
A Torino, con le identiche condizioni, la rata del mutuo è di 588 euro al mese, mentre il canone di locazione è di 793 euro.
A Napoli infine, per la rata mensile sono necessari in media 854 euro al mese, mentre il fitto si aggira intorno ai 1000 euro.
Acquisto o affitto, cosa conviene nel 2023: avere un mutuo
Il vero problema per chi vuole acquistare oggi una abitazione (oltre alla rata mensile che è ovviamente cresciuta) è avere un mutuo dalla banca. Proprio l’aumento del costo del denaro impone agli istituti di credito una stretta consistente. Ovvero: per un finanziamento che è pari all’80 per cento del prezzo dell’immobile, le banche chiedono molte più garanzie rispetto a prima.
Sia da parte di terzi (garanti), sia dal reddito di chi accende il mutuo. Gli istituti di credito pretendono un reddito sicuro e che sia almeno il triplo (escludendo quindi anche eventuali altri debiti) rispetto all’ammontare della rata.
In pratica: per pagare un mutuo di 1.000 euro al mese bisogna avere un reddito mensile certo di almeno 3.000 euro, al netto di eventuali altri debiti, come ad esempio quello che eventualmente è stato contratto per l’acquisto di un’auto o di un grande elettrodomestico. In questo caso quei 3.000 euro devono aumentare ancora.
Acquisto o affitto, cosa conviene nel 2023: locazione
Quella appena descritta è la situazione mutui. Vediamo ora il mercato degli affitti. Qui bisogna registrare un consistente calo dell’offerta: in media nel nostro Paese la riduzione delle case che sono proposte in affitto è del 36 per cento. Ma raggiunge livelli molto più alti nelle grandi città, vediamo:
- Roma: -60 per cento;
- Milano: -49 per cento;
- Napoli: -40 per cento;
- Torino: -81 per cento.
Aumenta la richiesta, diminuisce l’offerta, salgono i prezzi.
Le ragioni del calo consistente delle case in affitto è legata, come accennato all’inflazione. Con un contratto lungo a prezzo bloccato (con la cedolare secca) e un’inflazione superiore al 10 per cento, ai proprietari non conviene stipulare con gli inquilini accordi tradizionali. Si preferiscono gli affitti brevi (studenti) o brevissimi (turisti). Sono più difficili da gestire, ma garantiscono un rendimento molto più alto e un costante adeguamento all’inflazione.
L’affitto diventa quindi un’opzione costosa. Soprattutto per i giovani e le famiglie a medio e basso reddito. Si trasforma in opzione impossibile, per un bel po’ di cittadini, soprattutto nelle grandi città.

Acquisto o affitto, cosa conviene nel 2023: perché il mutuo
Certo anche il mutuo è una scelta non semplice, tra garanzie e rata mensile, non sembra una possibilità praticabile per giovani e famiglie a reddito medio basso.
C’è però da dire che chi oggi stipula un finanziamento al 4 per cento con il tasso fisso può avere due ottime ragioni:
- gli interessi non subiranno aumenti, questo rende la rata mensile stabile;
- se i tassi dovessero scendere (come sembra probabile nel medio periodo), si può chiedere la surroga e ottenere condizioni migliori.
Comunque sia non è un momento semplice per il mercato immobiliare.
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