Addio Pec: arriva Rem, la nuova posta certificata che rispetta gli standard previsti dell’Ue. (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Addio Pec: perché la Rem
- Addio Pec: cosa cambia per gli utenti
- Addio Pec: quando?
- Addio Pec, differenze con la Rem
- Addio Pec, per chi è obbligatoria la Rem
- Addio Pec, come funzionerà la Rem
- Addio Pec, perché è importante
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A dieci anni dall’introduzione della posta certificata, la Pec in Italia sta per essere sostituita. La Rem (Registered Electronic Mail) consentirà agli italiani di inviare anche all’estero la propria posta certificata.
Vediamo come funziona, cosa cambia per i cittadini, chi sarà obbligatorio avere questo strumento e cosa accadrà alla Pec.
Addio Pec: perché la Rem
Abbiamo accennato al motivo per cui sarà necessario dare addio alla Pec: l’adeguamento agli standard europei. Con la Rem non ci saranno più differenze tra i diversi Paesi dell’Unione. In pratica la “nostra” Pec, subirà un’evoluzione e sarà quindi utilizzabile anche fuori dai confini per lo scambio sicuro di comunicazioni elettroniche che hanno un valore probatorio.
La differenza tra Pec e Rem risiede in particolare nel meccanismo che garantisce l’autenticazione e l’identificazione sia del mittente, sia del destinatario. Sarà quindi indispensabile la registrazione presso una Remsp e l’individuazione dell’utenza identificata.
Questo significa che il processo deve prevedere che l’utenza sia identificata prima di utilizzare il servizio (procedura che accade solo una volta e nel rispetto ai regolamento che sono in vigore a livello nazionale).
Il passaggio preliminare consente la piena interoperabilità delle diverse caselle di posta certificate e qualificate.
La Rem colma le lacune della Pec (che era solo italiana): ora tutti i cittadini europei avranno un sistema unico, semplice e con regole chiare.
Su questo argomento potrebbe interessarti un articolo che spiega come controllare se le notifiche delle cartelle esattoriali inviate via Pec sono valide; c’è anche un post che spiega come avere una Pec gratis; in un altro articolo abbiamo spiegato come avere lo SPID in tabaccheria; e infine c’è un post che spiega cosa succederà con CIE e SPID.
Addio Pec: cosa cambia per gli utenti
Il passaggio da Pec a Rem non sarà complicato per i cittadini. Per chi ha già una Pec attiva sarà sufficiente seguire il percorso di migrazione dalla propria utenza previsto dal gestore. In pratica sarà necessario un passaggio in più sia per la verifica, sia per la certificazione di identità.
L’interfaccia con la quale i cittadini dovranno operare sarà la stessa dell’attuale Pec. È stato solo aggiunto l’obbligo di attivare l’autenticazione a due fattori (che consente al sistema di operare con maggiore sicurezza).
Le modifiche più consistenti saranno a carico dei gestori che dovranno adeguarsi a nuove regole tecniche e aggiornare i meccanismi di accesso al servizio.
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Addio Pec: quando?
Una data precisa per la migrazione da Pec a Rem non è stata ancora definita dai gestori del servizio. Le regole sono le stesse che l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha già imposto per l’emissione dei certificati di firma, sigillo, marche temporali e tutti i servizi fiduciari.
Addio Pec, differenze con la Rem
La Pec consente di garantire l’invio, la ricezione e la data di un messaggio. Non è però possibile verificare l’identità sia del mittente, sia del destinatario. Il motivo è semplice: i gestori non sono obbligati al momento a confermare l’identità di un utente.
Con la Rem cambia tutto: l’identità e la titolarità di una casella di posta verrà garantita. Un aspetto che consente di avere maggiore sicurezza e quindi una difesa più alta anche rispetto ad attacchi informatici.
Addio Pec, per chi è obbligatoria la Rem
La Rem sarà obbligatoria per gli stessi soggetti che hanno oggi l’obbligo di avere una Pec. E quindi: professionisti, imprenditori e imprese.
Accadrà a partire dal 2024. Ciò significa che entro la fine di quest’anno, i cittadini che sono in possesso di una Pec dovranno passare al nuovo standard europeo.
Sulla casella Rem saranno quindi notificate le multe, gli atti giudiziari, le comunicazioni della Pubblica amministrazione, dell’Agenzia delle Entrate e così via.
Addio Pec, come funzionerà la Rem
L’utilizzo della Rem sarà quasi identico a quello della Pec. Solo che l’identificazione del titolare della casella di posta elettronica sarà effettuata con Spid, firma digitale o carta d’identità elettronica.
Come accennato per accedere alla Rem sarà necessaria l’autenticazione a due fattori (che, ricordiamo, è in questo momento il sistema di protezione più sicuro per proteggere un account), che si otterrà utilizzando un’app su smartphone o tablet.
Il sistema a due fattori è già utilizzato da quasi tutte le home banking.

Addio Pec, perché è importante
Il passaggio dalla Pec alla Rem, non è quindi solo una modifica formale, ma sostanziale. Consentirà di raggiungere tre obiettivi:
- aumentare la sicurezza della nostra posta certificata;
- fare un passo ulteriore verso l’innovazione dei servizi digitali ai cittadini;
- armonizzare la comunicazione digitale in Europa (non aveva senso uno strumento utile solo per il nostro Paese).
Non si poteva continuare con la Pec anche perché il sistema adottato in Italia non soddisfa i regolamenti Eidas (pubblicati da AgID il 14 giugno del 2021).
Il nuovo sistema è strutturato come una rete di nodi per le comunicazioni digitali. Una sorta di modello distribuito (che ricorda la blockchain) dove ogni partecipante (il singolo utente) diventa a sua volta un nodo, utilizzando in pieno i protocolli di trasporto e politiche di sicurezza standard.
È probabile che molti cittadini si sentano un po’ disorientati rispetto al cambiamento, ma siamo in piena evoluzione digitale e in questa fase è comprensibile un adattamento costante dei servizi in un’ottica di maggiore sicurezza e sempre più estese funzionalità.
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