Affitto con riscatto. Un particolare contratto di locazione che permette di acquistare una casa pagando un affitto maggiorato. Vediamo i pro e i contro di questa misura contenuta nel Decreto Sblocca Italia. Scopri, poi, le novità per il bonus affitto 2021.
Affitto con riscatto: come funziona
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Si chiama “affitto con riscatto“. Una tipologia di contratto di locazione che permette al conduttore di acquistare l’immobile dove è in affitto, pagando un canone d’affitto maggiorato.
Una formula d’acquisto chiamata Rent to buy, regolamentata dal decreto Sblocca Italia (DL 133/2014).
In questa tipologia di contratto di affitto le parti coinvolte sono due: locatore, che è anche venditore, e il conduttore, che è anche acquirente.
In parole povere, il contratto consente al conduttore/acquirente “di godere dell’immobile in affitto sul quale potrà poi eventualmente esercitare un’opzione di acquisto“.(Quifinanza.it)
Se l’intenzione del conduttore è acquistare il bene “la quota mensile da pagare al proprietario dell’immobile è di solito superiore rispetto ad un normale affitto in quanto include un acconto sul prezzo finale di vendita”. (Quifinanza.it)

Affitto con riscatto: i costi. Pro e contro
Questa tipologia di contratto ha diversi pro e contro sia per il conduttore che per il locatore.
Pro e contro per il conduttore/acquirente
Nel caso del conduttore/possibile acquirente dell’immobile, il contratto offre il vantaggio di godere del bene fin da subito e, soprattutto, l’esenzione dal pagamento di IMU e TASI sulla casa che sta acquistando, essendo entrambi oneri a carico del locatore.
Ma ci sono dei rischi annessi. Primo tra tutti, come sottolineato su UBImag, pagare la casa più del valore di mercato al momento dell’acquisto:
“Con tale tipologia di contratto infatti il prezzo di vendita finale è deciso al momento della firma del contratto e non tiene dunque conto di eventuali svalutazioni dell’immobile.”(Quifinanza.it)
Pro e contro per il locatore/venditore
Per il locatore/venditore questo tipo di contratto conviene principalmente per due ragioni:
- il conduttore è tenuto a pagare un affitto più alto; inoltre se l’acquirente si tira indietro, il locatore resta sempre proprietario della casa.
- la possibilità di vendere la casa a un prezzo superiore a quello di mercato in caso di svalutazione dell’immobile.
Viceversa, ci sono anche delle criticità da esplorare. Questa formula contrattuale prevedere che per tutta la durata del contratto, fino alla vendita, sia il proprietario a pagare TASI e IMU e non il locatore.
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