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Alternative al gas: pannelli solari ed eolico, quanto costa?

Alternative al gas. Con l’impennata dei prezzi e la crisi energetica in corso, il prezzo delle bollette rimane altissimo (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e […]

di Valerio Pisaniello

Settembre 2022

Alternative al gas. Con l’impennata dei prezzi e la crisi energetica in corso, il prezzo delle bollette rimane altissimo (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Mentre i governi di tutta Europa studiano misure per contenere la stangata in arrivo per cittadini e imprese, esistono alcune alternative per consumare meno in casa. Vediamo quali sono le alternative al gas.

INDICE:

Alternative al gas: il fotovoltaico

Il Ministero della Transizione Ecologica (Mite) ha firmato il decreto che attua le norme del Decreto Energia semplificando l’installazione degli impianti fotovoltaici

Fino a 200 Kw sarà possibile utilizzare un modello unico semplificato, prima in vigore solo per gli impianti fino a 50 kW.

Il fotovoltaico producendo energia elettrica grazie alla luce solare permette di ridurre i consumi e molte famiglie italiane, soprattutto negli ultimi anni, si stanno convertendo a questa novità. Ma che cos’è il fotovoltaico?

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Alternative al gas: che cos’è il fotovoltaico?

Un impianto fotovoltaico è un impianto elettrico che riesce a produrre energia da una fonte rinnovabile e inesauribile come quella solare.

Ne esistono di due categorie: quelli connessi alla rete elettrica locale (“grid connected”), che lavorano parallelamente alla rete elettrica che alimenta la casa. Durante il giorno un accumulatore immagazzina l’energia.

E quella prodotta in eccesso viene venduta alla rete. L’altro tipo sono quelli isolati dalla rete (“stand alone”), indipendenti dalla rete elettrica.

Come si installa?

Il costo di installazione di un impianto da 3 kWp, secondo quanto spiega il Corriere della Sera, ha un costo medio che va dai 5mila ai 7mila euro considerando lo sconto applicato in fattura. Per un impianto di produzione da 1kW elettrico da fotovoltaico occorrono 5-7 metri quadri per i moduli.

Quali sono le tempistiche?

L’operazione di installazione di un impianto non richiede molto tempo: bastano pochi giorni di lavoro. Ma negli ultimi anni, anche grazie alla mole di richieste create dai bonus, si sono estesi i tempi di attesa dal momento della richiesta anche di diversi mesi.

Le tempistiche dipendono anche dall’immobile (una villetta non avrà i tempi di un condominio). La manutenzione è quasi pari a zero.

I moduli hanno una vita di circa 25 anni, con una piccola diminuzione delle prestazioni energetiche nel tempo. È consigliata una pulizia periodica dei moduli.

Alternative al gas: requisiti e bonus per il fotovoltaico

Un impianto fotovoltaico permette l’abbattimento del consumo di energia dalla rete, con un taglio del costo delle bollette. Secondo Altroconsumo è possibile risparmiare fino al 55% del prelievo dalla rete mentre alcuni operatori fanno riferimento al 70%.

Per recuperare i costi dell’investimento iniziale si stima una media di 7-8 anni. Il bonus ristrutturazioni al 50% e il superbonus 110% (con i paletti di lavori “trainati” e “trainanti”) permettono di eseguire i lavori a costo zero o dimezzato.

Ora il modello unico semplificato agevola ulteriormente l’iter burocratico per gli “impianti solari fotovoltaici su edifici o su strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici, nonché nelle relative pertinenze, di potenza nominale complessiva fino a 200 kW”.

Il modello deve essere utilizzato per la realizzazione, modifica, potenziamento, connessione e esercizio degli impianti con alcune caratteristiche stabilite. 

Le caratteristiche sono che gli impianti siano situati presso clienti finali già dotati di punti di prelievo per i quali siano necessari lavori semplici, per i quali sia richiesto il ritiro dell’energia al Gse, il Gestore dei servizi energetici, incluso il ritiro dedicato.

Il nuovo modulo, non utilizzabile sugli immobili sottoposti a vincolo (tranne alcune eccezioni), deve essere trasmesso dal richiedente al suo gestore di rete, che effettuerà le verifiche. Se l’esito è positivo, si avvierà in automatico l’iter di connessione alla rete.

Alternative al gas: tutte le opzioni

Di seguito elenchiamo e spieghiamo tutte le alternative al gas in campo.

Alternative al gas: pannelli fotovoltaici

Come già abbondantemente avanzato, i pannelli solari permettono di generare energia elettrica rinnovabile, alleggerendo i costi – attualmente altissimi – per avere l’elettricità da altre fonti tra cui il gas. Per installarli, inoltre, è disponibile l’Ecobonus al 50% che permette di ottenere uno sconto in fattura per una spesa massima di 96mila euro.

Per incentivare l’utilizzo dei pannelli solari, il ministero della Transizione ecologica ha da poco approvato un decreto attuativo che permette di installare impianti fino a 200 kilowatt senza permessi o autorizzazioni speciali. Una misura valida sia per le abitazioni private sia per gli immobili a uso commerciale.

Alternative al gas: pale eoliche

Per generare energia rinnovabile, si può optare anche per le pale eoliche. Esistono due alternative differenti a seconda dello spazio a disposizione e della necessità energetica: il minieolico e il microelico. Il primo può generare più elettricità, ma richiede anche maggiore spazio; il secondo produce meno potenza, ma occupa un’area inferiore

Alternative al gas: pompe di calore

Il consumo di gas può essere ridotto non solo generando energia elettrica rinnovabile, ma anche diminuendone l’utilizzo per il riscaldamento. Le pompe di calore sono una possibile alternativa: si tratta di apparecchi che trasferiscono energia termica dall’esterno per aumentare la temperatura di un ambiente chiuso.

Alternative al gas: legna e pellet

Tra le alternative per il riscaldamento ci sono anche soluzioni come legna e pellet, utilizzabili con un camino o una stufa apposita. In questo caso, però, va sottolineato come l’inflazione abbia spinto verso l’alto i costi dei due materiali: la spesa al quintale per la prima, nel 2021, era compresa tra i 10 e i 12 euro, mentre oggi è salita a 18-20 euro.

Per il pellet, invece, se lo scorso anno un sacco da 15 chili costava dai 3 ai 5 euro, già prima dell’estate il prezzo ha toccato anche i 14 euro, per una media di quasi di 1 euro al chilo.

Nonostante i recenti aumenti, comunque, l’Associazione Italiana Energie Agroforestali invita i consumatori a utilizzare la legna per il riscaldamento domestico.

Secondo il gruppo questo sistema permetterebbe di risparmiare fino a 900 euro all’anno per scaldare una casa da 100 metri quadri. Il 55% in meno rispetto al metano, la cui spesa si aggira intorno ai 1.650 euro. Allo stesso modo, il pellet potrebbe garantire un risparmio annuo di 700 euro (-44%).

Alternative al gas: caldaia a biomassa

Esistono poi varie caldaie che permettono di riscaldare con metodi alternativi al gas, ma con differenti problematiche: nel caso della caldaia elettrica, ad esempio, il consumo energetico risulta molto alto.

Quelle a biomassa, invece, sfruttano materiali che vanno dai già citati legna e pellet agli scarti agricoli e ai gusci di frutta secca.

Hanno un costo di funzionamento minore, ma richiedono operazioni di acquisto, stoccaggio e caricamento del materiale.

Alternative al gas: elettrodomestici

Per ridurre i consumi è bene prestare attenzione agli elettrodomestici presenti in casa: lavatrici, lavastoviglie e frigoriferi consumano elettricità in modo diverso a seconda della classe energetica. Per il primo, infatti, tra la classe A e quella E questa estate c’è stata una differenza di costo d’utilizzo di quasi 30 euro.

Ancora maggiore la differenza se si guarda alle lavastoviglie: la differenza tra una classe A e una classe E nell’ultimo trimestre 2022 è di 34 euro di consumi in meno per un proprietario che ha scelto il modello più efficiente.

I frigoriferi, che funzionano 24 ore al giorno, sono poi quelli per cui si registra la maggiore differenza: un apparecchio più efficiente è in grado di abbassare la bolletta di quasi 80 euro l’anno rispetto a uno poco performante. 

Alternative al gas: luci a led

Infine ci sono anche piccoli accorgimenti che permettono di ridurre, seppur in misura minore, il costo delle bollette. Per esempio sostituire le vecchie luci a incandescenza con quelle a Led permette di consumare meno energia elettrica.

Inoltre l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) ha pubblicato un vademecum a riguardo.

Alternative al gas: il costo di un impianto eolico domestico

Un impianto eolico domestico realizzato e consegnato da una ditta specializzata ha un costo compreso tra i 3.000 e i 5.000 euro, con una potenza solitamente di 1-3 kW quindi simile a una comune fornitura di energia elettrica su rete.

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