In questo articolo parliamo di amministratore di sostegno ed eredità (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Amministratore di sostegno ed eredità: è possibile lasciargliela se è un parente?
Sì, amministratore di sostegno ed eredità è possibile nel caso in cui vi sia un vincolo di parentela con la persona amministrata.
È quindi possibile fare testamento a favore dell’amministratore di sostegno, ma dipende dalla relazione con la persona amministrata.
Il Codice Civile (art. 411) afferma che le disposizioni testamentarie o le convenzioni a favore dell’amministratore di sostegno sono valide solo se questa persona è un parente entro il quarto grado, coniuge o convivente del beneficiario.
In altre parole, se l’amministratore di sostegno ha legami familiari stretti o una relazione di convivenza con il beneficiario, allora è possibile fare un testamento a suo favore.
Entra nella community, informati e fai le tue domande su Youtube e Instagram.
E se non è un parente?
L’art. 411 del Codice Civile stabilisce che alcune disposizioni relative al tutore si applicano anche all’amministrazione di sostegno.
Ad esempio, l’art. 596 del Codice Civile rende nulle le disposizioni testamentarie a favore del tutore o protutore se fatte dopo la loro nomina, tranne nel caso in cui il tutore sia anche ascendente, discendente, fratello, sorella o coniuge del testatore.
Tuttavia, la Corte di Cassazione, nella sentenza n. 6079 del 4 marzo 2020, ha chiarito che queste norme relative al tutore non si applicano automaticamente all’amministrazione di sostegno.
La Corte ha sottolineato che l’amministrazione di sostegno non deve essere considerata come una forma meno intensa rispetto all’interdizione e all’inabilitazione, ma come uno strumento flessibile per chi ha bisogno di assistenza.
L’applicazione dell’amministrazione di sostegno dipende dalla valutazione del giudice di merito, che considera la gravità e la durata della malattia o dell’impedimento, nonché le esigenze specifiche del soggetto.
Inoltre, è importante distinguere tra due tipi di amministrazione di sostegno: quella sostitutiva o mista, che si avvicina alla tutela, e quella puramente di assistenza, che permette al beneficiato di disporre del proprio patrimonio senza divieti di legge.
In generale, l’amministratore di sostegno non è precluso dalla capacità di succedere per testamento al proprio assistito, a meno che si tratti di un caso di amministrazione mista o sostitutiva. Tuttavia, il testatore deve essere in grado di intendere e volere al momento della redazione del testamento.
Indennità per amministratore di sostegno: ecco come funziona e quando chi si occupa degli interessi di una persona con disabilità può avere diritto a un rimborso spese. Cosa dice la legge, come si quantifica l’importo e come viene ritenuto da un punto di vista fiscale.
La persona sotto amministrazione di sostegno può fare testamento?
La legge non specifica se chi è sotto l’amministrazione di sostegno può fare un testamento o meno.
Questa decisione spetta al giudice che nomina l’amministratore e stabilisce i poteri della persona assistita. Se il giudice non menziona la capacità di fare testamento nel decreto di nomina dell’amministratore, la dottrina prevalente ritiene che la persona sia in grado di farlo.
Questo è in linea con l’articolo 409 del codice civile, che afferma che il beneficiario conserva la capacità di agire per gli atti che non richiedono la rappresentanza esclusiva o l’assistenza dell’amministratore di sostegno.
Ricapitolando: a meno che il decreto del giudice stabilisca diversamente, chi è sotto l’amministrazione di sostegno può fare un testamento e ha la piena capacità di compiere atti che non richiedono l’assistenza o la rappresentanza dell’amministratore.
Rifiuto amministratore di sostegno: si può fare? È sempre possibile? Di cosa il giudice tutelare deve tenere conto?

Quando il testamento può essere nullo
Il giudice tutelare può togliere a qualcuno il diritto di fare testamento in casi eccezionali. Tuttavia, poiché il testamento è un atto molto personale, il giudice non può imporre che sia fatto con l’assistenza dell’amministratore.
Ad esempio, una persona malata di SLA, che usa un comunicatore oculare, ha il diritto di scrivere un testamento. In questo caso, l’amministratore di sostegno può raccogliere le volontà testamentarie della persona e scriverle in un documento ufficiale, firmandolo a nome della persona.
Quindi, se il giudice non specifica nel suo decreto la capacità di fare testamento, è perché non c’è motivo di dubitare che la persona possa farlo.
La legge richiede al giudice di decidere caso per caso quali atti l’amministratore può fare al posto della persona e quali richiedono l’assistenza dell’amministratore, per garantire la giusta protezione.
Inoltre, il giudice ha il potere di cambiare le decisioni prese nel decreto di nomina dell’amministratore in qualsiasi momento, anche se non richiesto, se le condizioni di salute e le capacità della persona peggiorano nel tempo.
Scopriamo come fare testamento e quanto si spende se a fare il testamento è il notaio.
FAQ sull’amministratore di sostegno ed eredità
Cosa vuol dire “accettare l’eredità con beneficio di inventario”?
Quando si accetta un’eredità “con beneficio di inventario”, significa che il beneficiario dell’eredità (l’erede) accetta di ricevere i beni e le passività dell’eredità, ma solo fino all’ammontare del patrimonio lasciato dal defunto. In altre parole, l’erede non assume alcuna responsabilità personale per eventuali debiti o passività dell’eredità che superano il valore dei beni ereditati. Questo approccio offre una protezione all’erede, limitando la sua responsabilità finanziaria al patrimonio lasciato dal defunto. In sintesi, accettare un’eredità con beneficio di inventario è un modo per proteggere l’erede da eventuali debiti e passività dell’eredità, garantendo che la sua responsabilità finanziaria sia limitata al valore dell’eredità stessa.
Chi può essere nominato amministratore di sostegno?
Può essere nominato amministratore di sostegno:
- un parente entro il quarto grado, compresi i genitori, i fratelli, le sorelle o i figli;
- il coniuge, purché non sia separato, oppure il convivente;
- un soggetto terzo, designato dalla stessa persona disabile, che solitamente è un avvocato o un curatore patrimoniale.
Chi può richiedere l’amministratore di sostegno?
La domanda di amministrazione di sostegno può essere presentata alla cancelleria del Tribunale da:
- la stessa persona disabile che richiede l’amministrazione di sostegno;
- un familiare, purché entro il quarto grado di parentela;
- gli affini entro il secondo grado;
- il coniuge o una persona stabilmente convivente;
- il Pubblico Ministero, qualora decidesse di procedere;
- il tutore o curatore, se la persona da amministrare sia già sottoposta a provvedimento di inabilità oppure interdetta.
Se la persona è stata riconosciuta inabile o interdetta, insieme alla domanda per amministrazione di sostegno deve essere presentata anche la richiesta di revoca dell’istanza precedente.
Come fare domanda per richiedere l’amministrazione di sostegno?
La domanda deve essere presentata alla cancelleria del Giudice Tutelare dove risiede la persona da amministrare.
Se l’amministratore di sostegno si deve occupare anche della salvaguardia del patrimonio immobiliare della persona disabile, potrebbe essere necessario produrre anche un elenco patrimoniale e un dettaglio dei redditi percepiti.
Quali sono i doveri di un assistente di sostegno?
L’amministratore di sostegno provvede:
- alla cura della persona (eventuali scelte sanitarie, rapporti con il personale medico, espressione del consenso informato, ecc.) e alla gestione degli aspetti relazionali e sociali (scelta del luogo dove vivere, avvio di un percorso di psicoterapia o sostegno nella ricerca di un’occupazione lavorativa e così via);
- alla cura del patrimonio (amministrazione di beni mobili, come stipendi, pensioni, portafoglio titoli, o di beni immobili), con l’obiettivo di conservare le risorse finanziarie della persona disabile e soddisfare le necessità ordinarie e straordinarie di quest’ultimo.
Ecco gli articoli preferiti dagli utenti su invalidità civile e Legge 104: