Anno bianco Partite Iva: è finalmente operativo il decreto interministeriale che regola l’esonero dei contributi previdenziali per lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’INPS e alle Casse privatizzate.
Nel Decreto, adottato lo scorso 17 maggio 2021, si stabiliscono criteri e modalità per il riconoscimento dei benefici contributivi per il 2021 per un esonero massimo di 3mila euro da riconoscere su domanda. Scopriamo come funziona.
INDICE
- Anno bianco partite Iva: come funziona l’esonero contributivo
- Anno bianco partite Iva: requisiti e scadenze per la domanda
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Anno bianco Partite Iva: come funziona l’esonero contributivo?
L’esonero contributivo, introdotto dalla legge di Bilancio 2021, ha istituito un fondo presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nato per ridurre gli effetti negativi causati dalla diffusione del Covid. Per riuscirci il decreto prevede l’esonero dei contributi previdenziali fino a un massimo di 3mila euro a persona, con esclusione dei premi dovuti all’INAIL, per alcune categorie di professionisti.
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Anno bianco Partite Iva: requisiti e scadenze per la domanda
Fra i beneficiari dell’esonero contributivo, come chiarito dal Decreto di maggio, ci sono:
- iscritti alle gestioni previdenziali dell’INPS dei lavoratori autonomi e professionisti (cfr. art. 2 del D.M.),
- professionisti iscritti alle casse private dei liberi professionisti (cfr. art. 3 del D.M.)
- lavoratori autonomi e collaboratori legge n. 3/2018 in quiescenza (cfr. art. 4 del D.M.).
Fra i requisiti richiesti è prevista la regolarità contributiva, un calo del fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33 per cento rispetto a quelli dell’anno 2019 e un reddito percepito inferiore ai 50mila euro derivante dall’attività per la quale i professionisti che usufruiscono dell’esonero sono iscritti alla Gestione separata INPS o alle casse privatizzate.
Il reddito viene calcolato:
- secondo il principio di cassa per i professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza (decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 e al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103),
- come reddito imponibile indicato nel quadro RR sezione I o II della dichiarazione dei redditi Persone fisiche per gli iscritti alle gestioni speciali autonome dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale degli artigiani ed esercenti attività commerciali e alla Gestione separata
- come redditi della dichiarazione dei redditi persone fisiche per i soggetti iscritti alla gestione dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri
Un altro requisito richiesto è non essere titolari di contratto di lavoro subordinato o di pensione diretta, a eccezione dell’assegno ordinario di invalidità.
Per chi ha avviato l’attività nel 2020 non si applicano i requisiti della soglia massima e del calo del fatturato.

La domanda all’INPS, per usufruire dell’esonero contributivo, va presentata entro sabato, 31 luglio 2021, mentre per le casse privatizzate è fissata al 31 ottobre 2021.
Sulle tempistiche per presentare la domanda sono arrivate le critiche di Confcommercio: “Il decreto interministeriale pubblicato oggi – dopo oltre due mesi di attesa – reca la data del 31 luglio come termine per la presentazione dell’istanza di riconoscimento del beneficio, a pena di decadenza dallo stesso” ed “è di tutta evidenza che tale termine non consentirebbe ai soggetti interessati di accedere ad un diritto riconosciuto loro dall’ultima legge di bilancio, tanto più alla luce del fatto che ad oggi l’Inps non ha ancora reso disponibile lo schema di domanda richiamato dal decreto in questione”.
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