Annullamento multe fino a 1000 euro: i moduli

Annullamento multe fino a 1000 euro: sono disponibili i moduli per i Comuni che aderiscono allo stralcio totale. C’è tempo fino al 31 marzo. Alcuni Comuni hanno già deliberato, altri sono incerti, altri ancora hanno già scelto di non azzerare le vecchie cartelle.

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Annullamento multe fino a 1000 euro: sul sito dell’Agenzia delle Entrate si possono scaricare i moduli per gli enti creditori. (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Entra dunque nella fase conclusiva anche lo stralcio delle sanzioni fino a 1000 euro che sono state imposte da enti diversi dalle amministrazioni statali. Parliamo quindi in particolare (ma non solo) dei Comuni. Si tratta dunque in particolare di multe, Tari e Imu.

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Quel modulo deve essere usato dagli enti locali per comunicare la decisione di aderire allo stralcio. Hanno tempo fino al 31 marzo del 2023.

Ricordiamo che l’azzeramento riguarda i debiti fino a mille euro. Il periodo di riferimento è tra il 2000 e il 2015. Non sono incluse dunque le pendenze più recenti.

Su questo argomento può interessarti un post che spiega come deve fare chi non può pagare le multe; in un altro post si spiega come fare la domanda per la rottamazione delle multe stradali; c’è infine un focus che spiega quando arriva la cartella esattoriale per le multe non pagate.

Annullamento multe fino a 1000 euro: cosa ha disposto la legge

Come sapete con la Legge di Bilancio è stato disposto l’annullamento automatico dei carichi con un importo fino a 1000 euro. Procedure che sono state affidate all’Agenzia delle Entrate e Riscossione tra il primo gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015 da enti che sono diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici di previdenza.

La prima versione della normativa ha previsto un annullamento automatico e parziale. Riferito cioè solo agli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, le sanzioni e gli interessi di mora.

Ai creditori sarebbe rimasto comunque da pagare la somma capitale, il rimborso delle spese per le procedure esecutive, compresi i diritti di notifica.

Non proprio un annullamento.

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Annullamento multe fino a 1000 euro: Milleproroghe

Con il decreto Milleproroghe il governo ha deciso di estendere anche ai Comuni e agli altri enti creditori la possibilità di annullare tutto l’importo che è stato affidato alla Riscossione. Un azzeramento vero e completo, non solo parziale (solo sanzioni e interessi).

Annullamento multe fino a 1000 euro: esempio

Un esempio pratico per essere più chiari. Con l’annullamento parziale delle multe stradali, il contribuente avrebbe dovuto comunque pagare la sanzione, le spese per le procedure esecutive e per la notifica delle cartelle esattoriali. Lo stralcio, come detto, riguarda solo gli interessi.

Con la nuova norma introdotta nel decreto Milleproroghe ora anche i Comuni possono azzerare del tutto i crediti. Includere quindi nell’annullamento anche la cosiddetta quota capitale (la sanzione) oltre a tutte le spese per le procedure esecutive e i diritti di notifica.

Annullamento multe fino a 1000 euro: modulo

Sul portale dell’Agenzia delle Entrate, nella sezione Enti Creditori, sono state inserite tutte le informazioni e i moduli. Possono essere usati, specifica in una nota l’ente per la riscossione, «sia per la comunicazione del provvedimento di applicazione dello stralcio “integrale” sia per i provvedimenti di diniego dell’annullamento “parziale”, da inviare esclusivamente all’indirizzo di Posta elettronica certificata (Pec) indicato nei moduli, insieme a una copia del provvedimento stesso».

Annullamento multe fino a 1000 euro: cosa succede

Ora i Comuni hanno la possibilità di deliberare, entro il 31 marzo del 2023, l’eventuale decisione di applicare lo stralcio integrale dei debiti di importo residuo (al primo gennaio del 2023) fino a 1000 euro.

In quella cifra devono essere compresi la quota capitale (l’importo della sanzione), gli interessi per la ritardata iscrizione al ruolo.

In pratica, come è già stato previsto per le amministrazioni statali, le agenzie fiscali e gli enti pubblici previdenziali, i Comuni hanno la facoltà di scegliere l’annullamento di tutto l’importo residuo.

Il decreto ha anche prorogato (dopo lo spostamento della scadenza al 31 marzo) al 30 aprile del 2023 la data di effettivo annullamento di tutti i debiti che rientrano nello stralcio.

Annullamento multe fino a 1000 euro: quali Comuni

In molti Comuni non è stata ancora presa una decisione (hanno ancora 3 settimane per deliberare), in altri gli amministratori hanno già deciso che non ci sarà lo stralcio.

Niente azzeramento infatti a Milano, Roma, Bologna, Firenze, Piacenza, Verona, Venezia, Trento e Bari. Chi risiede in queste città dovrà pagare anche le vecchie multe stradali. A Napoli l’amministrazione ha deliberato lo stralcio parziale.

Annullamento multe fino a 1000 euro: i moduli
Nella foto un automobilista multato – Annullamento multe fino a 1000 euro

Ci sarà invece l’azzeramento ad Arezzo, Lecce, Pistoia, Lucca e Acerra.

L’Anci (Associazione dei Comuni d’Italia) ha criticato la decisione del governo di imporre lo stralcio parziale delle cartelle esattoriali fino a mille euro, perché i crediti più vecchi non saranno cancellati, ma solo ridotti. Oltretutto senza che neppure il debitore venga informato con una comunicazione.

Ma perché tanti Comuni sono contrari all’azzeramento di vecchie cartelle ormai quasi del tutto inesigibili? La questione è legata al bilancio comunale, all’interno del quale rientrano comunque questi crediti vantati dalle amministrazioni locali. L’esclusione di quei crediti rischia di non far quadrare più i conti. 

Si tratta di somme ingenti. L’entità dipende anche dalla diversa capacità di riscossione. Facciamo qualche esempio:

  • a Napoli si paga solo il 15,9 per cento delle sanzioni;
  • a Roma si paga il 35,2 per cento delle sanzioni;
  • a Milano si paga il 55 per cento delle sanzioni.

Per le stime dell’Anci l’ammontare complessivo dei crediti vantati dalle amministrazioni nei confronti dei cittadini è di circa 350 milioni di euro. Ma si tratta di una cifra molto più bassa di quella reale. Basta un dato: nella sola città di Torino tra tasse e multe non pagate tra il 2000 e il 2015 si arriva a 205 milioni.

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