Anticipo dei pagamenti delle pensioni di ottobre 2023: quando verranno pagate? Ci saranno aumenti? Ne parliamo in questo articolo (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Anticipo dei pagamenti delle pensioni di ottobre 2023: il calendario
Settembre non è ancora terminato, ma ottobre si sta avvicinando e torna d’attualità la domanda: quando verranno pagate le pensioni?
I pagamenti inizieranno lunedì 2 ottobre, per quanto riguarda gli accrediti sugli strumenti postali (libretti, conti correnti, conti Banco Posta, Poste Pay Evolution) e bancari.
Sempre lunedì 2 ottobre scatteranno i primi pagamenti in contanti, seguendo il classico calendario ordinato in base alle lettere iniziali dei cognomi dei pensionati, secondo questo schema:
- lunedì 2 ottobre – Cognomi dalla A alla B;
- martedì 3 ottobre – Cognomi dalla C alla D;
- mercoledì 4 ottobre – Cognomi dalla E alla K;
- giovedì 5 ottobre – Cognomi dalla L alla O;
- venerdì 6 ottobre – Cognomi dalla P alla R;
- sabato 7 ottobre (solo mattina) – Cognomi dalla S alla Z.
Vi ricordiamo, come sempre, che sarebbe opportuno prendere informazioni presso uno degli uffici postali ubicati nel vostro Comune di residenza, perché il calendario potrebbe essere oggetto di variazioni.
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Come verificare il cedolino della pensione di ottobre 2023?
L’INPS ha iniziato a pubblicare gli importi delle pensioni di ottobre 2023, in attesa di caricare i cedolini con tutte le voci e le indicazioni sugli importi.
Accedendo al sito dell’INPS e al vostro Fascicolo previdenziale (cliccando su “Approfondisci” e “Utilizza lo strumento“), una volta autenticati con una delle credenziali in vostro possesso (SPID, CIE o CNS), cliccando su “Prestazioni“, “Pensioni” e “Lista Pensioni” potrete verificare l’importo della pensione di ottobre 2023 (dettaglio 10/23).
Pensioni ottobre 2023 aumenti?
Nel cedolino di ottobre 2023 ci sarà ancora traccia del rimborso IRPEF relativo al conguaglio 730/2023.
Non mancheranno neppure le trattenute fiscali: l’importo IRPEF del mese di ottobre e le addizionali regionali e comunali 2022 (almeno sino a novembre), più quelle in acconto per il 2023. E ci saranno pure gli arretrati non ancora corrisposti della quattordicesima non arrivata a luglio e ad agosto.
Ma sono previsti aumenti? Solo per i titolari di pensione minima, ormai in vigore dal 1° gennaio 2023, ma erogati soltanto a partire da luglio 2023.
Alcuni pensionati non hanno ancora ricevuto gli arretrati, che potrebbero arrivare a ottobre, assieme all’aumento mensile calcolato in base all’età del titolare di pensione minima.
Ricordiamo, infatti, che con l’ultima legge di bilancio sono stati introdotti aumenti del:
- l’1,5% per i pensionati al minimo con meno di 75 anni di età;
- 6,4% per i pensionati al minimo con 75 o più anni di età.
Sono aumenti di circa 8 euro per gli under 75 e di oltre 36 euro per gli over 75. Considerando pure gli arretrati, i pensionati al minimo a ottobre potrebbero ricevere circa 70 euro in più (under 75) o oltre 250 euro in più (over 75).
Pensioni ottobre 2023 aumenti: è prevista la rivalutazione anticipata?
Ricordiamo anche che i pensionati al minimo saranno gli unici a beneficiare di piccoli aumenti sulle loro pensioni.
Tutti gli altri titolari di trattamenti previdenziali dovranno attendere gennaio 2024 per ricevere aumenti calcolati in base all’inflazione registrata nel 2023 (siamo tra il 5 e il 6%).

Faq sulla pensione
Quali documenti sono necessari per ottenere l’integrazione al minimo per la pensione?
Per ottenere l’integrazione al minimo, che spetta a chi soddisfa determinati requisiti reddituali, è necessario presentare il Modello RED aggiornato all’anno in corso. Il Modello RED è una dichiarazione dei redditi che i pensionati devono obbligatoriamente presentare per l’ottenimento di particolari prestazioni collegate alla propria situazione reddituale o a quella del proprio nucleo familiare.
Chi deve presentare il Modello RED per l’integrazione al minimo della pensione?
Il Modello RED va presentato da coloro che percepiscono solo la pensione, ma rispetto all’anno precedente hanno una situazione reddituale diversa, o coloro che sono esonerati dall’obbligo di presentazione del 730, ma percepiscono comunque rendite alternative come rendite da immobili o da capitali, o ancora da coloro che percepiscono redditi dichiarati in altri modi, come i redditi da lavoro autonomo e occasionale, i redditi da lavoro co.co.co e i gettoni di presenza.
Cos’è la rivalutazione delle pensioni?
La rivalutazione delle pensioni, nota anche come perequazione, è un meccanismo grazie al quale gli importi delle pensioni vengono aggiornati in base al costo della vita. Questo aggiustamento viene fatto seguendo il tasso di inflazione medio dell’anno precedente. Nel 2023, l’INPS ha applicato un tasso di inflazione provvisorio del 7,3%, stabilito dal governo. Tuttavia, il tasso effettivo era dell’8,1%, pertanto lo 0,8% restante sarà pagato nel 2024.
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