Cosa fare se l’anziano rifiuta la badante: esempi

Spesso non viene visto di buon occhio l’assistenza di un operatore domiciliare. Vediamo cosa fare se l’anziano rifiuta la badante.

Valerio Pisaniello è un saggista esperto di welfare.
Conoscilo meglio

9' di lettura

Cosa fare se l’anziano rifiuta la badante? Quando una persona anziana peggiora le proprie condizioni di salute, tanto da occorrere un’assistenza continua, per la famiglia iniziano a porsi forti dubbi su come attivarsi.

Nella maggior parte dei casi, si opta per ricercare un operatore domiciliare preparato che possa sostituire il parente nelle ore in cui deve assentarsi per lavoro. Questa nuova situazione non sempre è vissuta dalla persona anziana in modo positiv. (scopri le ultime notizie sui diritti e le agevolazioni per le persone con disabilità. Leggi su Telegram e WhatsApp tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegrame nel gruppo Facebook e la pagina Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Iscriviti al nostro canale YouTube dedicato con interviste e approfondimenti sul mondo dell’invalidità. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Cosa fare se l’anziano rifiuta la badante? La differenza fra badante e operatore socio assistenziale

Le differenze in pillole: 

  • La badante è la persona che, generalmente, svolge il suo lavoro di accudimento basandosi unicamente sull’esperienza. A volte, è provvista di un titolo di studio inerente il lavoro di assistenza.
  • L’operatore socio sanitario (OSS) ha svolto una preparazione teorica e pratica ottenendo un titolo di studio professionalizzante e specifico.

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Cosa fare se l’anziano rifiuta la badante: il rapporto privilegiato fra caregiver famigliare e anziano

Cosa fare se l’anziano rifiuta la badante? Spesso, l’anziano crea un rapporto privilegiato col famigliare che lo accudisce in modo continuativo e che, solitamente, è anche il parente più vicino affettivamente. In altri casi, invece, è il parente che ha maggior tempo a disposizione per l’accudimento.

Quanto più le ore di assistenza saranno elevate tanto più la persona anziana richiederà l’esclusività di quell’accudimento.

Un nostro articolo su come diventare un caregiver.

Cosa fare se l’anziano rifiuta la badante? Che cosa è il caregiving?

Il caregiving consiste nell’apportare cure ad un individuo bisognoso; per questo motivo colui che attua l’assistenza si chiama:

  • Caregiver professionale se lo fa di mestiere.
  • Caregiver volontario se presta assistenza al di fuori di un rapporto di lavoro.
  • Caregiver familiare se il soggetto accudito è un congiunto che accudisce al di fuori di un rapporto di lavoro.

Cosa fare se l’anziano rifiuta la badante? Come affrontare i cambiamenti caratteriali 

Più si diventa anziani più alcuni lati caratteriali si possono fortificare, per esempio:

  • l’affettività è espressa in modo maggiore ma a meno persone,
  • si richiede sempre più la presenza del famigliare a cui si è più legati,
  • si richiedono maggiori attenzioni da parte dell’altro, si è più egoisti e egocentrici,
  • il carattere può divenire più rigido, meno disponibile ad adattarsi. Spesso ciò succede perché la persona anziana ha meno elasticità intellettiva e risorse sensoriali per poter cambiare le proprie abitudini o effettuare nuovi apprendimenti. Altre volte c’è la paura di sbagliare, di non riuscire a svolgere quel dato compito come richiesto; anche se sembra banale agli occhi del caregiver familiare, per l’anziano invece può tradursi in una conferma che ormai è troppo vecchio.

Cosa fare se l’anziano rifiuta la badante? Le tipologie di reazione

Un anziano abituato ad essere assistito dal proprio congiunto di riferimento farà fatica, in molti casi, ad accettare in modo positivo un estraneo. Alla base ci può essere il bisogno della vicinanza continua del proprio caro (spesso un coniuge o un figlio) e quindi la creazione di strategie oppositive per evitarne il distacco.

Generalmente, nei casi in cui non c’è una buona accettazione della badante o dell’operatore socio sanitario, le tipologie di reazione sono:

  1. Rifiutare caparbiamente la badante/operatore socio sanitario.
  2. Accettarlo di mala voglia per poi lamentarsi di sentirsi abbandonato dal caregiver famigliare.
  3. Subire la presenza della badante/operatore socio sanitario per poi contestarlo spesso e volentieri, creando così un turnover di operatori diversi che lasciano l’assistenza o vengono licenziati.

Cosa fare se l’anziano rifiuta la badante? Come prevenire il rifiuto

Per prevenire il rifiuto della badante/operatore socio sanitario possono essere utili alcuni consigli:

  1. Cercare una badante/operatore esperto, che sappia come interagire con le persone anziane, soprattutto che conosca gli aspetti di determinate patologie (se sono presenti) perché a volte influenzano fortemente il carattere e i comportamenti dell’anziano.
  1. Far venire la badante/operatore inizialmente soltanto per conoscere l’anziano, stando magari una ventina di minuti con lui (giocare a carte, ascoltare insieme la musica, parlare di vecchi ricordi).
  • Per gli anziani che caratterialmente sono diffidenti, potrebbe essere produttivo inserire gradualmente la persona, Per esempio, inizialmente viene soltanto per fare le pulizie, poi prepara anche da mangiare; l’accudimento diretto sarà lasciato, per il primo periodo, soltanto al famigliare o altra persona con cui l’anziano ha già affiatamento.
  • Nei casi ancora più ostici, l’operatore può entrare in casa come conoscente che magari porta solo il pane o il pesce, per la vicinanza con il negozio di riferimento (reale o meno) e gradualmente saluta e parla sempre di più con la persona anziana, fino a fermarsi dieci minuti e ancora di più nei giorni. Il suo inserimento può richiedere da una a tre settimane. Più avverrà gradualmente e maggiore sarà la possibilità che abbia successo. È fondamentale evitare di dire bugie, posso anche inventarmi che ho conosciuto la signora in un negozio o è amica di un’amica, ma non aggiungere altro perché la persona anziana comprende quando il proprio caro mente e, comunque, la verità viene sempre a galla. Più bugie diciamo e più ci giochiamo la complicità dell’anziano.

3. Può essere utile coinvolgere il medico di medicina generale, il proprio medico di famiglia, che di solito ha un buon ascendente sull’anziano e quindi può convincerlo maggiormente dell’utilità di una badante o di un operatore sanitario. Si può chiedere l’interessamento anche di un’altra persona di riferimento verso cui l’anziano ha fiducia.

4. Nei primi giorni o turni della badante o operatore socio sanitario sarà fondamentale attuare una compresenza con il caregiver famigliare. In questo modo, l’anziano non si sentirà abbandonato, le sue diffidenze saranno attutite dal fatto che c’è sua moglie o figlia o altro parente a controllare l’operatore e potrebbe accettare maggiormente la nuova circostanza.

Cosa fare se l’anziano rifiuta la badante: nella foto un caregiver tiene le mani a un anziano

Cosa fare se l’anziano rifiuta la badante? I lati negativi 

Far prendere coscienza al proprio familiare che ha nuovi bisogni o che semplicemente non riesce a fare quello che ha sempre fatto, sia che si tratti dell’igiene personale, della pulizia della casa, della preparazione dei pasti o semplicemente dello stare da solo, è fonte di scontri e frustrazioni in famiglia.

Rinunciare però, è sconsigliatissimo perché il benessere dell’anziano e la sua sicurezza sono prioritari.

Alcuni suggerimenti possono essere d’aiuto per evitare atteggiamenti di netto rifiuto e opposizione da parte dell’anziano di fronte alla scelta di farsi aiutare da un’assistente familiare:

Prepararsi a parlare con il proprio familiare

Trovare l’assistente familiare giusto per il proprio genitore anziano richiede tempo. Prendersi un breve periodo per pensare alla soluzione migliore e a come proporla al proprio caro è importante perché permette di ottenere informazioni per rispondere in modo corretto alle domande e opposizioni che il genitore può sollevare.

Iniziare l’argomento in un luogo e in una situazione calma

Iniziare la conversazione in un luogo tranquillo ma soprattutto con un clima disteso in modo che l’anziano si senta rassicurato senza percepire preoccupazioni o ansia. Evitare di utilizzare toni accesi o accusatori che possono creare inutili incomprensioni e fraintendimenti.

Coinvolgerlo nella decisione

Una volta sollevato l’argomento badante, è importante offrire all’anziano un pochino di tempo per permettergli di assimilare l’idea e soprattutto se possibile permettergli di partecipare alla scelta senza doverla subire passivamente.

Chiedere l’aiuto del medico

Il medico di famiglia da sempre per l’anziano rappresenta una figura autorevole e di massima fiducia, in alcuni casi rivolgersi a lui e chiedere il suo aiuto per persuadere l’anziano ad accettare l’assistente familiare può essere importante.

Non mettere in evidenza i bisogni o le mancanze

L’anziano spesso si rende conto di non riuscire a svolgere determinate attività in autonomia, ma ammetterlo è tutta un’altra storia.

Accusarlo e focalizzarsi solo su ciò che non è più in grado di fare lo fa sentire inadeguato e colpevole. E’ importante ascoltare le sue paure e preoccupazioni per evidenziare che un aiuto in casa gli permetterebbe al contrario di ciò che crede di essere ancora attivo in totale sicurezza. 

Rimanere positivi e non demordere

Introdurre in casa propria un assistente a domicilio è un argomento delicato, richiede rispetto e talvolta tempo e anche se spesso può sfociare in litigi e discussioni rimanere positivi e non spazientirsi è fondamentale.

Fonti e materiale di approfondimento

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