Ecco la guida completa all’Ape Sociale 2023: cos’è, chi può richiederla, requisiti e importi (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Guida completa all’Ape Sociale 2023: requisiti
- Guida completa all’Ape Sociale 2023: beneficiari
- Guida completa all’Ape Sociale 2023: contributi
- Guida completa all’Ape Sociale 2023: compatibilità e incompatibilità
- Guida completa all’Ape Sociale 2023: importo
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Guida completa all’Ape Sociale 2023: requisiti
In questo articolo vi forniremo una guida completa all’Ape Sociale 2023, una delle misure previdenziali confermate per il nuovo anno.
Iniziamo subito dicendo che l’Ape Sociale è un anticipo pensionistico erogato dall’INPS, su richiesta, a determinate categorie di lavoratori. È una sorta di accompagnamento alla pensione.
Per poter richiedere l’Ape Sociale è necessario:
- aver compiuto 63 anni di età;
- essere residenti in Italia (l’interessato ha il dovere di comunicare, entro 5 giorni, il venir meno della sua residenza in Italia; l’INPS, comunque, procede a verificare, a campione, se persiste il requisito della residenza in Italia, fondamentale per godere dell’Ape Sociale);
- appartenere a una delle categorie tutelate dallo Stato (disoccupati, invalidi civili, caregivers e lavoratori dipendenti impiegati in attività gravose e rischiose);
- aver maturato 30 anni di contributi (disoccupati, invalidi civili e caregivers), 32 anni di contributi (operai edili, ceramisti, conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta) o 36 anni di contributi (le restanti professioni gravose).
La domanda per l’Ape Sociale può essere presentata in tre finestre. La prima va dal 1° gennaio al 31 marzo (istanza tempestiva).
Scopri la pagina dedicata all’Ape Sociale per conoscere altri diritti e agevolazioni. Per qualsiasi dubbio o domanda sulle pensioni, non esitare a scriverci nel nostro gruppo Telegram.
La seconda dal 1° aprile al 15 luglio, mentre l’ultima è prevista dal 16 luglio al 30 novembre. Per quanto riguarda quest’ultima finestra, le domande verranno prese in considerazione dall’INPS soltanto se risultano a disposizione le risorse finanziarie per coprire la spesa.
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Guida completa all’Ape Sociale 2023: beneficiari
Proseguiamo il nostro percorso nella guida completa all’Ape Sociale 2023, entrando nel dettaglio dei potenziali beneficiari dell’Ape Sociale. I primi a poter fare domanda sono i disoccupati: dal 1° gennaio 2022 è stata eliminato il paletto del decorso del trimestre in stato di disoccupazione.
Poi l’Ape Sociale spetta ai lavoratori invalidi con una percentuale di invalidità riconosciuta pari ad almeno il 74%.
L’Ape Sociale può essere richiesta dai lavoratori caregiver, ovvero da coloro che da almeno 6 mesi assistono il coniuge o un familiare con disabilità grave.
Infine, possono presentare domanda i lavoratori dipendenti addetti alle mansioni gravose.
Dal 1° gennaio 2022 è stata allargata la platea delle professioni gravose e applicato uno “sconto” sull’anzianità contributiva per coloro i quali svolgono le professioni di operai edili, ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta: a loro “bastano” 32 anni di contributi, rispetto ai 36 anni previsti per le altre categorie di lavoratori gravosi.
Guida completa all’Ape Sociale 2023: contributi
Per quanto concerne gli anni di contributi, ricordiamo ancora che al compimento dei 63 anni di età possono accedere all’Ape Sociale i disoccupati, i caregivers e i lavoratori invalidi, con 30 anni di contributi versati.
Con 32 anni di contributi l’Ape Sociale spetta ai lavoratori edili e ceramisti; con 36 anni di contributi ai lavoratori impiegati in mansioni gravose, ad eccezione di quelle che godono dello “sconto”.
Inoltre, per le madri è previsto uno sconto di un anno per ogni figlio, per un massimo di due figli (2 anni in meno di contributi). Quindi alle donne mamme disoccupate, invalide o caregivers bastano 28 o 29 anni di contributi; alle lavoratrici edili e ceramiste 30 o 31 anni di contributi; alle lavoratrici impiegate in professioni gravose 34 o 35 anni di contributi versati.
Per maturare il requisito contributivo è possibile anche cumulare i contributi versati in altre gestioni previdenziali dell’INPS, con la sola esclusione delle casse professionali.
È possibile anche effettuare, tramite autorizzazione dell’INPS, dei versamenti volontari di contributi per i periodi non coperti da altra contribuzione, nelle gestioni dove è previsto e ne sussistano le condizioni di legge.

Guida completa all’Ape Sociale 2023: compatibilità e incompatibilità
L’Ape Sociale 2023 è compatibile con lo svolgimento di attività di lavoro dipendente o da collaborazione coordinata e continuativa entro un reddito non superiore a 8.000 euro l’anno. È anche compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa autonoma, se il reddito non è superiore a 4.800 euro l’anno.
L’Ape Sociale è compatibile con l’Assegno Sociale, ma l’erogazione dell’Ape Sociale concorre al calcolo dei redditi ai fini del riconoscimento del diritto all’Assegno Sociale, che verrà erogato in misura ridotta o negato nel caso in cui dovessero essere superati i limiti reddituali previsti dalla legge.
L’Ape Sociale, però, non è compatibile con l’Assegno ordinario di invalidità, in quanto questo è un trattamento previdenziale diretto: la legge vieta l’erogazione dell’Ape Sociale a chi è già titolare di una prestazione diretta.
Guida completa all’Ape Sociale 2023: importo
L’importo dell’Ape Sociale è pari all’importo lordo mensile della pensione maturata dal richiedente al momento in cui ha presentato domanda. In ogni caso, il valore di un mese di Ape Sociale non può superare i 1.500 euro.
Sull’Ape Sociale non è prevista la tredicesima, né la quattordicesima: le mensilità sono soltanto 12.
Al compimento dei 67 anni di età (ma l’età può cambiare in base agli adeguamenti alla speranza di vita), l’INPS interromperà l’erogazione dell’assegno e chi ne ha beneficiato comincerà a incassare la pensione di vecchiaia.
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