Ape sociale con contributi volontari: verifichiamo in questo post se è possibile raggiungere i requisiti previsti per l’accesso al trattamento anticipato per la pensione versando una contribuzione volontaria. (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Ape sociale con contributi volontari: è possibile
- Ape sociale con contributi volontari: quando
- Ape sociale con contributi volontari: anche dopo
- Ape sociale con contributi volontari: quando conviene?
- Ape sociale con contributi volontari: chi può farlo?
- Ape sociale con contributi volontari: l’autorizzazione
- Ape sociale con contributi volontari: come funziona
- Ape sociale con contributi volontari: sconti fiscali
- Ape sociale con contributi volontari: quanto costano?
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Ricordiamo che l’Ape sociale è in scadenza il 31 dicembre del 2022 ma il governo ha già annunciato che sarà rinnovata e diventerà molto probabilmente strutturale. La misura potrà dunque essere utilizzata per uscire dal lavoro anche nel 2023 e nel prossimo futuro.
Su questo argomento potrebbe interessarti un post che spiega come calcolare l’importo dell’Ape sociale; c’è anche un articolo che approfondisce un altro aspetto: quanto si perde con l’Ape sociale?; e un pezzo che racconta se l’Ape sociale sia compatibile con l’assegno ordinario.
Ape sociale con contributi volontari: è possibile
Diciamolo subito: sì, è possibile raggiungere i requisiti previsti dall’Ape sociale versando una contribuzione volontaria per i periodi che non risultano coperti.
Ricordiamo che per avere diritto all’Ape sociale, sono necessari due requisiti base:
- 63 anni di età;
- 30 o 36 anni di contributi (dipende dalle categorie).
Possono accedere a questa misura:
- i disoccupati che hanno terminato da almeno tre mesi la Naspi;
- i caregiver che assistono da almeno sei mesi un familiare con disabilità grave (legge 104, articolo 3, comma 3);
- i lavoratori che hanno una riduzione della capacità lavorativa accertata dalle commissioni medico legale pari o superiori al 74%;
- i lavoratori impegnati in attività gravose (da almeno sette anni negli ultimi dieci o da almeno sei anni negli ultimi sette).
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Ape sociale con contributi volontari: quando
Nella circolare Inps numero 100 del 16 giugno 2017 (al punto 5) si chiarisce che quali requisiti devono sussistere al momento della domanda e quali in via di previsione, ma solo nel caso che questi ultimi si concretizzino entro la fine dell’anno in cui si è presentata l’istanza per ricevere l’Ape sociale.
Ci spieghiamo: posso presentare la domanda per l’Ape sociale il 31 marzo del 2023 anche se ho 62 anni e 29 di contributi, ma a patto di perfezionare i requisiti anagrafici e contributivi entro la fine dello stesso anno.
Se l’assistito non fosse in possesso del requisito contributivo minimo dei 30 anni, e non ha più un lavoro, può presentare lo stesso la richiesta all’Inps, soprattutto se poi decide di perfezionare la sua posizione con il versamento dei contributi volontari (se ci sono le condizioni).
Ape sociale con contributi volontari: anche dopo
L’Inps spiega anche quali sono i due sistemi che i percettori di Ape sociale possono utilizzare per incrementare il monte contributivo:
- svolgendo un’attività lavorativa nei limiti di reddito annuali stabiliti dalla legge;
- versando contributi volontari per i periodi non coperti da altra contribuzione nelle gestioni dove questa possibilità è prevista e ne sussistano le condizioni di legge.
Ape sociale con contributi volontari: quando conviene?
Già , quando conviene versare una contribuzione volontaria per accedere al trattamento che accompagna alla pensione di vecchiaia? Senza dubbio è vantaggioso se per accedere alla misura manca un anno o due di contributi. In quel caso la spesa ha un senso. Se gli anni fossero significativamente di più è necessario fare due calcoli. Ma dipende ovviamente non solo dall’aspetto economico, ogni lavoratore può avere delle esigenze diverse rispetto all’urgenza di andare in pensione.
Ape sociale con contributi volontari: chi può farlo?
I contributi volontari possono essere versati dopo aver presentato una domanda all’Inps sia dai dipendenti, sia dagli autonomi.
È indispensabile chiedere l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria per invalidità, vecchiaia e superstiti e poi procedere al versamento dei contributi.
Questa possibilità è offerta anche ai lavoratori del settore pubblico.
Sintetizziamo per semplificare, possono versare i contributi volontari:
- i lavoratori che hanno cessato o interrotto l’attività;
- i dipendenti e gli autonomi;
- i liberi professionisti;
- i lavoratori dei fondi speciali;
- i titolari di assegno ordinario di invalidità o di pensione indiretta (ai superstiti o reversibilità);
- i coltivatori diretti, mezzadri e coloni:
- gli artigiani e i commercianti.
Ape sociale con contributi volontari: l’autorizzazione
Per ottenere l’autorizzazione il lavoratore deve essere in possesso di almeno 5 anni di contributi. Non ha importanza quando siano stati versati, è fondamentale però che almeno 3 anni siano stati versati nei 5 anni che precedono la presentazione della domanda.
Ape sociale con contributi volontari: come funziona
I contributi volontari per raggiungere i requisiti necessari per l’Ape sociale devono coprire i periodi durante i quali il lavoratore:
- non ha svolto alcuna attività (da dipendente, autonomo o parasubordinato);
- ha chiesto brevi periodi di aspettativa non retribuita per motivi familiari o di studio;
- ha avuto un contratto part time, orizzontale o verticale.
L’autorizzazione al versamento dei contributi volontari viene rilasciata dall’Inps solo se è terminato il rapporto di lavoro che ha dato origine all’obbligo assicurativo.
L’autorizzazione non decade mai. I versamenti volontari, anche se interrotti, possono essere ripresi in qualsiasi momento. Non ci sarà bisogno di una nuova domanda.
Ape sociale con contributi volontari: sconti fiscali
I contributi volontari, versati per sé o per i familiari a carico, possono essere inseriti tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi. E questo comporta la riduzione del reddito complessivo sul quale sarà calcolata l’imposta da pagare.

Ape sociale con contributi volontari: quanto costano?
L’importo dei contributi volontari cambia a seconda della categoria a cui si appartiene:
- dipendenti: l’importo settimanale è calcolato sulla base delle ultime 52 settimane di contribuzione obbligatoria, anche se non collocate temporalmente nell’anno precedente la presentazione della domanda.
- autonomi (artigiani e commercianti): l’importo mensile viene determinato in base alla media dei redditi d’impresa che sono stati denunciati ai fini IRPEF negli ultimi 36 mesi di contribuzione (quelli precedenti la data della domanda).
- coltivatori diretti: l’importo settimanale si calcola sulla media dei redditi degli ultimi 3 anni di lavoro.
- inoccupati: in questo caso non c’è una retribuzione alla quale riferirsi per il calcolo della contribuzione volontaria, si applicano quindi i minimi fissati dall’INPS.
Per i dipendenti l’aliquota contributiva da applicare agli importi settimanali è del:
- 27,87% per coloro che sono stati autorizzati al versamento prima del 31 dicembre 1995;
- 33% per le autorizzazioni dopo il 31 dicembre 1995.
E dunque, se la retribuzione minima settimanale è di 296,23 euro, l’importo dei contributi sarà settimanali sarà:
- 57,48 euro per chi versa con aliquota del 27,87% (2.988,96 per un anno intero);
- 68,06 euro per chi versa con aliquota del 33% (3.539,12 l’anno).
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