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Indice
Ape Sociale entro il 15 luglio: chi può fare domanda?
Entro domani, sabato 15 luglio 2023, si può presentare domanda per l’Ape Sociale.
Può inoltrare richiesta all’INPS, per ricevere l’anticipo pensionistico, chi non ha presentato domanda entro il 31 marzo 2023 (istanza tempestiva).
Successivamente, dal 16 luglio al 30 novembre 2023 sarà ancora possibile inviare la domanda per l’Ape Sociale (istanza tardiva). Ma la domanda verrà presa in considerazione soltanto se sono a disposizione le risorse finanziarie per coprire la spesa.
Oltre il 30 novembre non sarà più consentito presentare domanda.
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Ape Sociale entro il 15 luglio: l’INPS quando risponde?
L’INPS impiega fino a 3 mesi per rispondere alle domande di pensione con l’Ape Sociale:
- entro il 30 giugno, per le domande presentate entro il 31 marzo 2023;
- entro il 15 ottobre, per le richieste inoltrate entro il 15 luglio 2023;
- entro il 31 dicembre, per le domande inviate entro il 30 novembre 2023.
Come presentare domanda per l’Ape Sociale entro il 15 luglio?
La procedura per richiedere l’Ape Sociale è rimasta invariata rispetto al 2022. Chi avrà i requisiti in regola (63 anni di età e un’anzianità contributiva di 30, 32 o 36 anni, a seconda della categoria di beneficiari) entro il 31 dicembre 2023, deve produrre due domande:
- l’istanza di verifica delle condizioni: la documentazione deve dimostrare che il richiedente appartenga a uno dei profili tutelati dalla legge (disoccupati, caregiver, invalidi civili con una percentuale minima del 74% o lavoratori impiegati in mansioni gravose);
- l’istanza di accesso all’Ape Sociale.
Entro quando si presenta l’istanza di verifica per l’Ape Sociale?
L’istanza di verifica va presentata dal 1° gennaio al 30 novembre. Più si ritarda l’invio della domanda, maggiori saranno i rischi di non poter rientrare nell’elenco dei beneficiari, considerato che le risorse a disposizione dell’INPS possono esaurirsi.
Ricordiamo che, per l’anno in corso, sono stati stanziati 63 milioni di euro e che i potenziali beneficiari dell’Ape Sociale sono circa 20.000.
A chi inviare la domanda per l’Ape Sociale entro il 15 luglio?
La richiesta di certificazione dei requisiti e la successiva domanda per l’Ape Sociale vanno inviate telematicamente all’INPS, accedendo al sito dell’ente previdenziale e registrandosi con una delle credenziali in vostro possesso.
Quindi:
- cliccate su “Prestazioni e servizi”;
- poi su “Ape Sociale – Anticipo pensionistico”;
- infine su “Accedi al servizio”.
In alternativa potete chiedere assistenza a un patronato o a un intermediario abilitato e riconosciuto dall’INPS.
Dopo aver verificato le condizioni di salute o lavorative necessarie per accedere all’Ape Sociale, l’INPS comunicherà al richiedente la decorrenza della sua prestazione.
Chi può andare in pensione con l’Ape Sociale nel 2023?
L’Ape Sociale è un anticipo pensionistico che accompagna il lavoratore e la lavoratrice fino all’età per la pensione di vecchiaia.
Possono accedervi:
- i lavoratori dipendenti dei settori pubblico e privato;
- i lavoratori autonomi;
- i lavoratori iscritti presso la Gestione Separata.
Compiuti 63 anni, se si è in regola con l’anzianità contributiva richiesta, a seconda del profilo tutelato dalla legge, si potrà presentare domanda per l’Ape Sociale.
Ape Sociale 2023 con quanti contributi?
I requisiti contributivi sono i seguenti.
30 anni di contributi per:
- disoccupati;
- caregiver, che da almeno 6 mesi assistono il coniuge, l’unito civilmente o un familiare di primo grado convivente con disabilità grave oppure un familiare o un affine di secondo grado con disabilità grave, se il coniuge o il genitore dello stesso è ultra 70enne, disabile, mancante o deceduto;
- invalidi civili con una percentuale di invalidità minima del 74%.
Con 32 anni di contributi:
- lavoratori edili, ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta.
Con 36 anni di contributi:
- lavoratori impiegati in mansioni gravose da almeno 6 anni negli ultimi 7 di vita lavorativa o da almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di vita lavorativa.
Ape Sociale 2023 per le donne: cosa è previsto?
Per le donne è previsto un Bonus contributivo di uno o due anni, a seconda dei figli avuti, fino a un massimo di 2 anni di sconto (2 o più figli avuti).
Potranno andare in pensione con l’Ape Sociale con 28, 30 o 34 anni di contributi, a seconda della categoria di appartenenza.
Importo Ape Sociale 2023
L’importo della prestazione è pari al valore dell’assegno pensionistico maturato fino al momento della presentazione della domanda per l’Ape Sociale, ma in ogni caso non può essere superiore a 1.500 euro lordi al mese. Non è prevista la tredicesima.

Faq sull’Ape Sociale
Quando è stata introdotta l’Ape Sociale?
L’Ape Sociale è un trattamento introdotto sperimentalmente il primo maggio del 2017, prorogato continuamente dai successivi governi e confermato per il 2024.
Posso lavorare mentre aspetto l’approvazione dell’Ape Sociale 2023?
No, non puoi lavorare mentre aspetti che l’INPS decida se hai i requisiti per ottenere l’Ape Sociale. Se accetti un lavoro, anche a tempo determinato o di collaborazione a termine, rischi di perdere l’accesso alla misura che permette il pensionamento anticipato.
Posso lavorare con l’Ape sociale nel 2023?
Sì, è possibile lavorare con l’Ape Sociale nel 2023, ma ci sono delle condizioni. La Legge 232/2016 consente di lavorare durante il periodo di Ape Sociale, purché il reddito che ne deriva non superi gli 8mila euro annui per un contratto dipendente o i 4.800 euro annui per un lavoro autonomo.
Cosa accade se supero il limite di reddito stabilito mentre beneficio dell’Ape sociale?
Se superi i limiti di reddito stabiliti dalla Circolare INPS 100/2017 durante il periodo in cui beneficio dell’Ape Sociale, perderai il diritto a questa misura. È importante notare che questi limiti si applicano solo ai redditi derivanti da attività lavorative intraprese dopo l’inizio del periodo di Ape Sociale.
Quali sono le differenze tra l’Ape Sociale e l’Opzione Donna?
L’Ape Sociale e Opzione Donna sono entrambe misure che consentono una certa flessibilità in uscita dal lavoro. Tuttavia, rispetto all’Opzione Donna, l’Ape Sociale risulta essere meno penalizzante per i lavoratori.
Come potrebbe cambiare l’Ape Sociale nel 2024?
La conferma strutturale dell’Ape sociale e l’estensione delle categorie che possono accedervi sono attualmente oggetto di discussione in vista della riforma del sistema previdenziale italiano. La ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Elvira Calderone, non esclude l’introduzione di ulteriori forme di flessibilità, mirate a facilitare l’uscita dal mondo del lavoro.
Che ruolo avrà l’Osservatorio sulla spesa previdenziale nella riforma delle pensioni 2024?
L’Osservatorio sulla spesa previdenziale, attivato da un decreto firmato dalla ministra Calderone, avrà il compito di verificare l’andamento della spesa previdenziale e analizzare, a partire da questo aspetto, una possibile e strutturale riforma del sistema pensionistico. Dovrà stabilire le ulteriori forme di pensionamento anticipato compatibili con il bilancio dello Stato e avviare, sulla base di questa analisi, una discussione concreta con le parti sociali.
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