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Case popolari a Roma: come funziona l’assegnazione

Scopri come funziona l'assegnazione delle case popolari a Roma, le procedure coinvolte e se anche tu ne hai diritto.

Immacolata Duni è un'avvocato e copywriter, specializzata in welfare.
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6' di lettura

Come funziona l’assegnazione delle case popolari a Roma? Oggi vi mostreremo le procedure da seguire e spiegheremo le informazioni necessarie per capire se anche tu ne hai diritto.(scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Come funziona l’assegnazione delle case popolari a Roma: chi ne ha diritto

Sul sito del Comune di Roma si possono trovare i bandi emessi dalla capitale per partecipare ai bandi degli alloggi popolari, come fare la domanda e i documenti da allegare.

È necessario possedere determinati requisiti per poter fare domanda.

Il Dipartimento Politiche Abitative gestisce l’assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (E.R.P.).

Le famiglie idonee vengono convocate in base alle disponibilità degli alloggi e alle dimensioni del nucleo familiare. Inoltre, il servizio si occupa delle richieste di cambio di alloggio, valutando i requisiti dei richiedenti.

La valutazione e l’assegnazione si conclude entro 180 giorni. I cambi di alloggio possono avvenire in misura limitata rispetto al numero totale di provvedimenti emessi nell’anno.

Tutta la modulistica puoi trovarla sul sito ufficiale del comune di Roma.

I requisiti fondamentali per partecipare al bando e chiedere l’assegnazione di una casa popolare sono i seguenti:

  • non essere proprietari di altri immobili;
  • non essere titolari di diritti reali di godimento su immobili o parte di essi;
  • essere proprietari di un alloggio inadeguato alle esigenze familiari (tipo un monolocale per una famiglia di sei persone o un appartamento fatiscente);
  • non aver subito uno sfratto da un’altra casa popolare negli ultimi cinque anni;
  • non aver occupato case popolari negli ultimi cinque anni;
  • risiedere nel territorio comunale, in questo caso Roma.

I punteggi verranno assegnati proprio in base ai requisiti della famiglia.

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Come funziona l’assegnazione delle case popolari a Roma: com’è la procedura

Il limite ISEE per aver diritto all’assegnazione di un alloggio di edilizia popolare varia in base alle Regioni e viene stabilito all’interno del bando emanato dagli enti locali.

Di solito le famiglie che hanno un valore ISEE-ERP inferiore ai 20mila euro possono presentare una domanda per l’assegnazione di una casa popolare.

Una volta presentata la domanda, l’ente gestore forma una graduatoria che viene pubblicata dal Comune. Se gli alloggi sono già costruiti, il Comune contatta le famiglie interessate.

Se invece si tratta di costruzione di nuovi alloggi, i vincitori dovranno attendere la realizzazione degli immobili.

L’assegnazione delle case popolari non è gratuita, perché lo Stato chiede un contributo a titolo di canone di locazione, una somma irrisoria se paragonata ai prezzi di mercato.

Il canone richiesto è proporzionato alla situazione reddituale dell’inquilino. L’Istituto Autonomo Case Popolari è un ente pubblico che si occupa della gestione dell’edilizia pubblica per l’assegnazione di case ai meno abbienti.

Essi sono presenti su tutto il territorio regionale e hanno una competenza provinciale.

La procedura per ottenere una casa popolare si basa su un bando di partecipazione pubblico e su una domanda.

In base al punteggio (calcolato tenendo conto di diversi fattori), si potrà ottenere o meno l’abitazione.

In poche parole la procedura è la seguente:

  • pubblicazione del bando;
  • invio della domanda;
  • graduatoria;
  • assegnazione dell’abitazione.

La domanda va inoltrata all’ente che ha emesso il bando, che può essere:

  • il Comune;
  • la Provincia;
  • la Regione.

La domanda, se corredata di tutti i requisiti richiesti dal bando, permetterà di essere inseriti in una graduatoria e, se si hanno abbastanza punti, quando verranno costruiti nuovi alloggi oppure quando si libereranno quelli esistenti, l’ente pubblico provvederà ad assegnare una casa alla famiglia che ne ha diritto.

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Come funziona l'assegnazione delle case popolari a Roma
Come funziona l’assegnazione delle case popolari a Roma. In foto alcuni palazzi.

Come funziona l’assegnazione delle case popolari a Roma: quali documenti devi allegare alla domanda?

I documenti necessari sono i seguenti:

  • copia del documento d’identità;
  • marca da bollo dell’importo fissato dall’ente pubblico;
  • l’ISEE-ERP. Rispetto all’ISEE classico, per l’ISEE-ERP ai fini dell’assegnazione delle case popolari vengono considerati il reddito al netto dell’IRPEF, emolumenti non imponibili, ulteriori detrazioni dal reddito come spese mediche, non sono ammesse franchigie al reddito e al patrimonio e un’ulteriore detrazione dal reddito per l’effettiva spesa di assistenza per soggetti portatori di handicap.

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Come funziona l’assegnazione delle case popolari a Roma: quando si rischia lo sfratto?

Dalle case popolari si può essere anche sfrattati. In quali casi? Scopriamolo.

Quando si diventa assegnatari di una casa popolare, come abbiamo avuto modo di precisare in questo articolo, bisogna pagare un canone di locazione, di importo inferiore ai canoni privati.

È un obbligo a cui l’assegnatario deve adempiere. Se questo non dovesse avvenire, la famiglia può essere sfrattata dall’alloggio popolare.

I motivi per cui si può incorrere in uno sfratto dalle case popolari sono anche altri, come:

  • il mancato rispetto delle norme condominiali;
  • il mancato rispetto del codice civile;
  • requisiti falsi (nella domanda di partecipazione);
  • requisiti non corrispondenti a quelli riportati nel bando di partecipazione.

In questi casi il contratto tra l’assegnatario e l’Istituto Case Popolari o l’Ente pubblico che ha emanato il bando, si risolve e l‘assegnatario deve lasciare l’edificio.

Abbiamo visto come funziona l’assegnazione delle case popolari a Roma.

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