Assegno bancario addio a maggio? Cosa succede

Assegno bancario addio a maggio? L’annuncio di IntesaSanPaolo, vediamo cosa faranno le altre banche. L’uso dello strumento di pagamento è ormai diventato residuale. Eppure resta fondamentale per alcune transazioni. Cosa succede?

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6' di lettura

Assegno bancario addio a maggio? Qualche banca ha già sancito la fine della vecchia modalità di pagamento, cosa faranno le altre? (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Con la digitalizzazione sempre più estesa e capillare nel settore del credito si è molto ridotto negli ultimi anni l’uso dell’ormai “antico” assegno bancario. Ma è anche vero che, al momento, per alcune operazioni quello strumento di pagamento è ancora non sostituibile.

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Eppure IntesaSanPaolo, uno dei gruppi nazionali più importanti, ha deciso di mandare in pensione l’assegno: sarà sostituito dal bonifico istantaneo, per il quale non sarà applicata nessuna commissione aggiuntiva. Avrà in pratica lo stesso costo del bonifico Italia.

Per ora i clienti coinvolti in questa innovazioni sono qualche migliaio. Presto verrà estesa a tutti gli altri correntisti di Intesa.

Può interessarti un articolo che esamina cosa fare se la banca blocca il conto corrente; in un altro post si segnala l’aumento dei costi del conto corrente; e infine c’è una guida che spiega come sia possibile usare un conto corrente pignorato.

Assegno bancario addio a maggio? Il tramonto del libretto

Che l’assegno abbia i giorni contati lo confermano anche i dati diffusi dalla Banca d’Italia. Sono riferiti a settembre del 2022 (report “Sistemi di Pagamenti”). L’ultimo dossier ha rivelato che gli assegni rappresentano ormai una quota al di sotto dell’1 per cento sul totale dei pagamenti. 

Una percentuale che si è ridotta gradualmente e in modo inesorabile negli ultimi anni. Basti pensare che nel 2013, il livello era al 5 per cento.

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Assegno bancari addio a maggio? Per cosa è insostituibile

Se da una parte app e home banking hanno ridotto, come visto nel paragrafo precedente, all’1 per cento i pagamenti effettuati con il vecchio libretto degli assegni, ed è quindi un dato che spinge per il suo irrimediabile pensionamento, dall’altro non bisogna dimenticare un aspetto ancora fondamentale. Infatti, come accennato, ci sono ancora operazioni bancarie che non possono fare a meno dell’assegno. Non bisogna infatti dimenticare che gli assegni sono anche titoli esecutivi di pagamento e in quanto tali regolati dal Codice civile e dai contratti.

In determinate occasioni gli assegni bancari sono determinanti per siglare dei contratti.

Un esempio pratico: l’acquisto di una abitazione. Il costo della casa si versa al momento del rogito e l’operazione viene effettuata con assegni circolari non trasferibili e intestati al venditore.

Sempre in tema di compravendita delle abitazioni, anche al termine del primo incontro, il compratore può formalizzare l’intenzione di acquistare l’immobile rilasciando un acconto (caparra confirmatoria). Ebbene questa caparra viene versata con un assegno circolare.

E quindi, per quale motivo, un istituto di credito importante come IntesaSanPaolo ha deciso di eliminare gli assegni bancari? E come si comporteranno le altre banche?

Assegno bancario addio a maggio?  La decisione di Intesa

IntesaSanPaolo ha preso la decisione di archiviare gli assegni bancari dopo aver studiato il comportamento dei clienti e verificato che solo una parte decisamente residuale continuava a utilizzarli. Nelle scorse settimane l’istituto di credito ha inviato una comunicazione ai correntisti dove ha annunciato la decisione.

L’accoglienza è stata piuttosto tiepida. La banca ha dovuto precisare che lo stop agli assegni non è definitivo. O meglio: dovranno essere i clienti a comunicare l’eventuale intenzione di continuare a farne uso.

Insomma, per intenderci, l’intenzione della banca è chiara (addio assegni) ma per il momento l’istituto è disposto a continuare ad accontentare i clienti ancora legati al vecchio sistema di pagamento.

Ma le altre banche, cosa intendono fare con l’assegno bancario?

Assegno bancario addio a maggio? Le altre banche

La Credem non ha intenzione di archiviare l’assegno bancario. Almeno nel breve e medio periodo. C’è la consapevolezza che è in pratica l’ultimo prodotto fisico per i pagamenti in un settore che è ormai dominato dalla digitalizzazione (che è in costante aumento).

Ma anche per Credem la questione deve porsi e si sta quindi cercando un’alternativa digitale al pagamento con assegni.

Insomma per Credem la rottamazione del vecchio libretto è nell’aria, ma i tempi non sono ancora maturi.

UniCredit ha già realizzato dei prodotti, come Genius Green. Si tratta di un conto che non prevede la possibilità di emettere degli assegni cartacei. La banca ha fatto partire da anni una campagna di sensibilizzazione tra i clienti per l’utilizzo di strumenti di pagamento più evoluti. Al momento comunque si continuerà a consentire l’uso degli assegni. 

Per due motivi:

  • per la banca hanno un costo sostenibile;
  • c’è ancora una fascia di clienti che li considera un valido strumento di pagamento.
Assegno bancario addio a maggio? Cosa succede
Nella foto un pagamento tradizionale – Assegno bancario addio a maggio?

Assegno bancario addio a maggio? I clienti

Come hanno reagito i clienti rispetto all’addio degli assegni bancari? C’è chi ha ricordato che il libretto lo usa ancora, c’è chi pensa che l’atteggiamento di IntesaSanPaolo sia un abuso in piena regola. Altri hanno invece dichiarato che da 30 anni non usano il libretto. C’è infine chi ha sostenuto che «qualcuno li rimpiangerà, ma è come per le carrozze a cavalli».

Comunque sia c’è la consapevolezza che i giorni per l’assegno bancario stiano volgendo al termine. Ha iniziato Intesa, le altre banche ci pensano. Appena sarà studiata una normativa che ne elimini l’uso anche per le transazioni dove oggi è ancora indispensabile, potremmo dire addio a uno strumento che ha fatto la storia del sistema creditizio, ma che oggi appare irrimediabilmente superato.

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