Oggi vi parleremo di Assegno di inclusione 2023 e obbligo scolastico: la nuova misura prevede obblighi diversi rispetto al Rdc (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
Che cos’è l’Assegno di inclusione?
Il Reddito di cittadinanza sarà eliminato alla fine del 2023 e sarà sostituito da due misure introdotte dal Decreto Lavoro (48/2023): l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro.
L’Assegno di inclusione entrerà in vigore il 1° gennaio 2024 e avrà come destinatari esclusivamente i nuclei familiari che includono un membro disabile, minorenne, ultrasessantenne o che si trova in situazione di grave disagio bio-psico-sociale e per questo è stato preso in carico dai servizi sociali.
Il Supporto per la formazione e il lavoro, invece, dovrebbe essere attivo a partire dal 1° settembre 2023 e sarà rivolto ai nuclei familiari che non sono idonei per ricevere l’Assegno di inclusione.
Questa misura sarà destinata ai nuclei composti interamente da membri con età compresa tra i 18 e i 59 anni e senza nessuna forma di disabilità. Trovate maggiori informazioni nel nostro articolo di approfondimento dedicato al Supporto per la formazione e il lavoro.
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Assegno di inclusione 2023 e obbligo scolastico
L’Assegno di inclusione è una misura molto simile all’Rdc, ma più selettiva nella scelta dei beneficiari. Tuttavia come il suo predecessore gli importi sono calcolati in base alla composizione del nucleo familiare.
L’Assegno di inclusione viene assegnato a tutto il nucleo familiare a prescindere da chi al suo interno lo richieda materialmente. Tutti i componenti del nucleo, siano o meno attivabili al lavoro, sono comunque tenuti a partecipare ai progetti di inclusione sociale o lavorativa.
Rispetto al passato però spunta una nuova condizione e cioè l’obbligo scolastico. Ovvero, i beneficiari dell’Assegno di inclusione dovranno anche a frequentare regolarmente un percorso di istruzione per gli adulti di primo livello, per assolvere all’obbligo di istruzione.
Che cosa sono i percorsi di istruzione di primo livello?
Il percorso di istruzione di primo livello per gli adulti prevede dei corsi serali che mirano al conseguimento del diploma di terza media.
In pratica i beneficiari dell’Assegno di inclusione che non hanno completato il percorso obbligatorio di studi, cioè non hanno la terza media, devono iscriversi ai corsi serali per il conseguimento del titolo.
La mancata partecipazione ai corsi di primo livello e alle altre attività formative previste dall’Assegno di inclusione comporta l’immediata revoca del beneficio.
Chi è escluso dagli obblighi di partecipazione ai corsi?
Come abbiamo visto, quando si richiede e si ottiene l’Assegno di inclusione, il beneficiario ha degli obblighi da rispettare e cioè partecipare ai progetti formativi e seguire un percorso scolastico.
Il Decreto Lavoro (art. 6, comma 5), chiarisce che gli unici esclusi da questi obblighi di frequenza ai corsi e alle attività di reinserimento sociale e lavorativo sono:
- i beneficiari dell’Assegno di inclusione titolari di pensione diretta o comunque di età̀ pari o superiore a sessanta anni;
- i componenti con disabilità, ai sensi della legge 12 marzo 1999, n. 68, fatta salva ogni iniziativa di collocamento mirato;
- i componenti affetti da patologie oncologiche;
- i componenti con carichi di cura, valutati con riferimento alla presenza di soggetti minori di tre anni di età̀, di tre o più̀ figli minori di età̀, ovvero di componenti il nucleo familiare con disabilità o non autosufficienza come indicati nell’allegato 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159;
- i componenti inseriti nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere e le donne vittime di violenza, con o senza figli, prese in carico da centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni o dai servizi sociali nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere.
Quali sono i requisiti dell’Assegno di inclusione?
L’Assegno di inclusione è rivolto solo ai nuclei familiari che includono un membro disabile, minorenne, ultrasessantenne o che si trova in situazione di grave disagio bio-psico-sociale e per questo è stato preso in carico dai servizi sociali.
Oltre a questo per ottenere il beneficio i richiedenti devono rispettare anche questi requisiti economici:
- un valore dell’ISEE in corso di validità non superiore a 9.360 euro;
- un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. La soglia di reddito familiare è invece fissata in 7.560 euro annui, moltiplicata secondo la stessa scala di equivalenza, se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.
- un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini IMU non superiore a 150.000 euro, non superiore a 30.000 euro;
- un valore del patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di 6.000 euro, accresciuta di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo; tali massimali sono ulteriormente incrementati di 5.000 euro per ogni componente in condizione di disabilità e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite a fini ISEE, presente nel nucleo;
- nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei trentasei mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
- nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto, nonché di aeromobili di ogni genere;
- nessun componente del nucleo familiare deve essere stato sottoposto a misura cautelare personale, a misura di prevenzione, nonché la mancanza di sentenze definitive di condanna o adottate ai sensi dell’articolo 444 e seguenti del codice di procedura penale intervenute nei dieci anni precedenti la richiesta.

Quali sono gli importi dell’Assegno di inclusione?
L’Assegno di inclusione è un sussidio mensile suddiviso in due quote. La quota A rappresenta un’integrazione del reddito familiare.
Vi è poi la quota B che viene erogata solo se il nucleo familiare si trova in affitto e serve a coprire i costi del canone di locazione.
L’importo della quota A, relativa all’integrazione del reddito familiare, varia tra il Reddito di cittadinanza e l’Assegno di inclusione ed è determinato in base alla composizione del nucleo familiare. Trovate informazioni dettagliate nel nostro articolo dedicato solo agli importi dell’Assegno di inclusione.
La quota B per l’affitto, invece, ha lo stesso importo sia per l’Assegno di inclusione che per il Reddito di cittadinanza. Questa quota copre l’intero costo dell’affitto fino a un massimo di 3.360 euro all’anno.
Solo nel caso di nuclei familiari composti esclusivamente da persone di età pari o superiore a 67 anni, in condizioni di grave disabilità o non autosufficienza, la soglia massima scende a 1.800 euro.
FAQ (Domande e risposte) sull’Assegno di inclusione
Cosa è cambiato per l’Assegno di inclusione a giugno 2023?
A giugno 2023 sono state introdotte alcune modifiche all’Assegno di inclusione. È importante tenere presente che, a partire dal 1° gennaio 2024, l’Assegno di inclusione prenderà il posto del Reddito di cittadinanza. Le modifiche riguardano l’obbligo per il percettore attivabile al lavoro di accettare la prima offerta congrua di lavoro.
Chi può beneficiare dell’Assegno di inclusione se ha più di 60 anni?
Le persone che hanno superato i 60 anni di età, hanno un ISEE di massimo 9.360 euro e rispettano i requisiti di reddito e patrimoni, possono beneficiare dell’Assegno di inclusione.
Ci sono differenze tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione?
Le differenze sostanziali tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione riguardano il calcolo degli importi spettanti. Per il resto i requisiti di età e le condizioni economiche restano pressoché invariati.
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