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Assegno di inclusione 2024: ISEE

La guida su Assegno di inclusione 2024 e ISEE.

8' di lettura

Assegno di inclusione 2024 e ISEE, ecco tutti i requisiti necessari per richiedere la misura che sostituirà il Rdc (scopri le ultime notizie sul Rdc e sui bonus attivi in italia. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Come funziona l’Assegno di inclusione?

L’Assegno di inclusione è una delle nuove misure che prenderanno il posto del Reddito di cittadinanza a partire dal 1° gennaio 2024. Questa iniziativa è rivolta solo ai nuclei familiari che includono almeno un membro disabile, minorenne o ultrasessantenne.

Durante il processo di conversione in Legge del Decreto Lavoro, è stato ampliato il gruppo di persone che potranno beneficiare di questa misura. Ora, saranno incluse anche le famiglie in cui ci sono individui in condizioni svantaggiate che partecipano a programmi di assistenza e cura erogati dai servizi socio-sanitari locali, certificati dalla Pubblica Amministrazione. Questi individui sono gli stessi che, nel corso del 2023, hanno diritto al Reddito di cittadinanza per un periodo di 12 mesi.

D’altra parte, i nuclei familiari costituiti unicamente da membri adulti di età compresa tra i 18 e i 59 anni, privi di disabilità, avranno diritto al Reddito di cittadinanza per soli 7 mesi, come stabilito dalla legge di bilancio 2023. Tuttavia, anche per queste famiglie, è prevista un’alternativa chiamata Supporto per la formazione e il lavoro.

Il Supporto per la formazione e il lavoro è attivo dal 1° settembre 2023 e sostituisce il Reddito di cittadinanza per i nuclei familiari che avrebbero diritto a quest’ultimo solo per 7 mesi nel corso del 2023.

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Assegno di inclusione 2024 e ISEE

Qual è l’ISEE massimo per richiedere l’Assegno di inclusione?

I requisiti economici per ottenere l’Assegno di inclusione sono simili a quelli del Reddito di cittadinanza. Nello specifico per averne diritto è richiesto un ISEE del nucleo familiare di massimo 9.360 euro, proprio come il Rdc.

Tuttavia avere un ISEE entro questo limite non basta per ottenere l’Ai, i nuclei richiedenti devo anche rispettare altri requisiti economici e condizioni legate a cittadinanza, residenza e soggiorno.

Gli altri requisiti economici necessari per richiedere l’Ai

Ecco elencati tutti i requisiti economici che un nucleo familiare deve rispettare per ottenere l’Assegno di inclusione (Decreto Lavoro, art. 2, comma 1):

  • un valore dell’ISEE in corso di validità non superiore a 9.360 euro;
  • un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. La soglia di reddito familiare è invece fissata in 7.560 euro annui, moltiplicata secondo la stessa scala di equivalenza, se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.
  • un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini IMU non superiore a 150.000 euro, non superiore a 30.000 euro;
  • un valore del patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di 6.000 euro, accresciuta di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo; tali massimali sono ulteriormente incrementati di 5.000 euro per ogni componente in condizione di disabilità e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite a fini ISEE, presente nel nucleo;
  • nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei trentasei mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
  • nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto, nonché di aeromobili di ogni genere;
  • nessun componente del nucleo familiare deve essere stato sottoposto a misura cautelare personale, a misura di prevenzione, nonché la mancanza di sentenze definitive di condanna o adottate ai sensi dell’articolo 444 e seguenti del codice di procedura penale intervenute nei dieci anni precedenti la richiesta.

I requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno

Per quanto riguarda i criteri di cittadinanza, residenza e soggiorno necessari per ottenere l’Assegno di inclusione, i richiedenti devono soddisfare allo stesso tempo queste condizioni (art. 2, comma 2):

  • essere cittadino dell’Unione Europea o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, ovvero titolare dello status di protezione internazionale, di cui al decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251;
  • al momento della presentazione della domanda, deve essere residente in Italia per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo;
  • il requisito dei 5 anni di residenza è esteso a tutti componenti del nucleo familiare conteggiati nella scala di equivalenza dell’Assegno di inclusione.
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In foto lo screen dell’articolo 2, comma 2 del Decreto Lavoro.

Quali sono gli importi dell’Assegno di inclusione

L’Assegno di inclusione è costituito da due quote distinte. La quota A costituisce un’integrazione al reddito familiare, con l’importo variabile in base alla composizione del nucleo familiare.

La quota B è destinata esclusivamente ai nuclei familiari che vivono in affitto e ha lo scopo di coprire i costi del canone mensile di locazione.

Gli importi della quota A (integrazione del reddito)

La quota A dell’Assegno di inclusione costituisce un contributo mensile con l’obiettivo di integrare il reddito familiare. La sua erogazione mira a portare il reddito familiare massimo a 6.000 euro all’anno, calcolato per un nucleo familiare composto da una sola persona. Questo limite viene elevato a 7.560 euro nel caso di nuclei composti esclusivamente da individui di età superiore ai 67 anni o persone in condizione di grave disabilità o non autosufficienza.

Tuttavia, questi importi massimi possono variare a seconda della situazione familiare, aumentando se ci sono membri fragili nella famiglia e diminuendo se la famiglia ha un qualche tipo di reddito.

Le somme dell’Assegno di inclusione differiscono, infatti, in base alla composizione specifica del nucleo familiare e al reddito complessivo dei beneficiari.

Per una comprensione completa del calcolo degli importi, è possibile consultare dettagliate informazioni e un prospetto completo nel nostro articolo dedicato agli importi dell’Assegno di inclusione. Lì troverete tutte le spiegazioni necessarie sulle modalità di calcolo dell’assegno, tenendo conto delle diverse dinamiche familiari e dei livelli di reddito.

Gli importi della quota B (affitto)

La quota B destinata all’affitto rappresenta una somma fissa identica sia per l’Assegno di inclusione che per il Reddito di cittadinanza. Questo importo copre l’intero costo dell’affitto fino a un massimo di 3.360 euro all’anno.

Tuttavia, nel caso di nuclei familiari composti esclusivamente da individui di età pari o superiore a 67 anni o che sono in condizioni di grave disabilità o non autosufficienza, la soglia massima per la copertura dell’affitto viene ridotta a 1.800 euro.

Come richiedere l’Assegno di inclusione?

L’Assegno di inclusione è destinato ai nuclei familiari che nel corso del 2023 hanno diritto al Reddito di cittadinanza per 12 mesi, ovvero fino a dicembre 2023. Per questo motivo, la sua effettiva attivazione è programmata a partire dal 1° gennaio 2024.

Le istruzioni relative alla modalità di richiesta saranno fornite direttamente dall’INPS in prossimità dell’entrata in vigore della misura. Tuttavia, il Decreto Lavoro ha specificato che la richiesta dovrà essere effettuata online attraverso l’accesso all’area personale sul sito dell’INPS.

FAQ: Domande frequenti sull’Assegno di inclusione

Cosa è cambiato per l’Assegno di inclusione a giugno 2023?

A giugno 2023 sono state introdotte alcune modifiche all’Assegno di inclusione. È importante tenere presente che, a partire dal 1° gennaio 2024, l’Assegno di inclusione prenderà il posto del Reddito di cittadinanza. Le modifiche riguardano l’obbligo per il percettore attivabile al lavoro di accettare la prima offerta congrua di lavoro.

Chi può beneficiare dell’Assegno di inclusione se ha più di 60 anni?

Le persone che hanno superato i 60 anni di età, hanno un ISEE di massimo 9.360 euro e rispettano i requisiti di reddito e patrimoni, possono beneficiare dell’Assegno di inclusione.

Ci sono differenze tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione?

Le differenze sostanziali tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione riguardano il calcolo degli importi spettanti. Per il resto i requisiti di età e le condizioni economiche restano pressoché invariati.

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