Assegno di inclusione e bonus affitto per case popolari

Assegno di inclusione e Bonus affitto nelle case popolari. Scopri le novità sull'assegno di inclusione e il Bonus affitto per le case popolari. Leggi come funzionano e chi può richiederli e scopri se anche tu ne hai diritto.

Immacolata Duni è un'avvocato e copywriter, specializzata in welfare.
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5' di lettura

Assegno di inclusione e Bonus affitto nelle case popolari – Scopri le novità sull’assegno di inclusione e il Bonus affitto per le case popolari. Leggi come funzionano e chi può richiederli e scopri se anche tu ne hai diritto (scopri le ultime notizie sul bonus 150 euro e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Assegno di inclusione e Bonus affitto nelle case popolari: quali sono le novità

Come ormai è noto, dal primo gennaio 2024, il Reddito di cittadinanza sarà sostituito dall’Assegno d’inclusione.

Comunque i percettori del Reddito e della Pensione di Cittadinanza manterranno il beneficio fino alla sua naturale scadenza e comunque non oltre il 31 dicembre 2023.

Questa nuova misura di lotta alla povertà, avrà un importo di 500 euro, alle quali si aggiungeranno le 280 euro del Bonus affitto, per chi, appunto, si ritrova a pagare un canone di locazione nell’abitazione di residenza.

Il totale sarà 780 euro.

Alcuni nostri attenti utenti ci hanno chiesto se si ha diritto al Bonus affitti anche nel caso di canone di locazione pagato per gli alloggi popolari.

Possiamo tranquillizzare i lettori: anche per chi vive in un alloggio popolare e paga il canone di locazione stabilito dall’Ente proprietario, ha diritto a ricevere non solo l’Assegno d’Inclusione, ma anche il Contributo dell’affitto per 280 euro.

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Assegno di inclusione e Bonus affitto nelle case popolari: chi può richiederli

requisiti reddituali per ottenere l’Assegno di inclusione sono i seguenti:

  1. ISEE inferiore a 9.360 euro
  2. Patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non superiore ai 30.000 euro
  3. Patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro. La soglia è aumentata di duemila euro per ogni persona nel nucleo familiare fino a 10.000 euro e cresce di altri 1.000 per ogni figlio successivo al secondo e di altri 5.000 euro per ogni persona disabile della famiglia.
  4. Reddito familiare inferiore a 6.000 euro moltiplicato per i valori della scala di equivalenza che trovi in questo elenco:
  • Pari a 1 per il primo componente del nucleo
  • Aumentato di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di 18 anni
  • Aumentato di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino a un massimo di 2,1.

Nessun componente del nucleo familiare deve risultare intestatario o avere a disposizione un autoveicolo immatricolato la prima volta nei sei mesi precedenti alla richiesta del reddito di cittadinanza.

Nessun componente della famiglia deve avere autoveicoli con cilindrata superiore a 1.600 cc o motoveicoli con cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei due anni precedenti alla richiesta del reddito, esclusi i veicoli per persone disabili.

Nessun componente della famiglia deve essere intestatario o avere disponibilità di barche.

L’Assegno di inclusione dal 2024 sarà destinato alle famiglie con all’interno almeno una persona con disabilità, un minorenne o un over 60 e che soddisfano specifici requisiti.

Il richiedente deve essere un cittadino dell’Unione Europea o avere un permesso di soggiorno permanente.

Inoltre, al momento della richiesta, deve dimostrare di essere residente in Italia da almeno cinque anni, con gli ultimi due anni in modo ininterrotto.

L’assegno di inclusione potrà essere percepito per un periodo massimo di 18 mesi continuativi, con la possibilità di un rinnovo per ulteriori 12 mesi.

Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.

Assegno di inclusione e Bonus affitto nelle case popolari
Assegno di inclusione e Bonus affitto nelle case popolari. In foto una famiglia felice.

Assegno di inclusione e Bonus affitto nelle case popolari: quando si decade

I beneficiari del sussidio dovranno anche mettere in pratica alcuni obblighi stabiliti dalla legge; se non lo faranno, il sussidio decadrà.

Tra le cause aggiuntive di decadenza ci sono:

  • la mancata comunicazione dell’aggiornamento dell’Isee;
  • la variazione della composizione del nucleo familiare;
  • obblighi di corsi di formazione;
  • obbligo di firma del patto di lavoro;
  • obbligo di reinserimento lavorativo;
  • accettazione di offerta di lavoro, congrua o no.

Coloro che percepiranno l’Assegno di inclusione entro 30 giorni da quando il beneficio è stato accettato, devono presentare al Centro per l’Impiego la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (Did).

Entro 90 giorni l’ente convocherà il percettore. Durante il colloquio si parlerà delle proprie esperienze lavorative e di quale lavoro si preferirebbe e si firmerà il Patto per il Lavoro e per l’Inclusione Sociale.

Chi percepisce l’Assegno d’inclusione deve obbligatoriamente presentarsi, a seguito di una convocazione, presso un centro per l’impiego: lo scopo di questa misura è soprattutto di politica attiva del lavoro, ovvero accompagnare il disoccupato a reintegrarsi nel mondo del lavoro.

La convocazione può avvenire tramite SMS oppure via mail, agli indirizzi forniti in fase di compilazione della domanda. Nella notifica ci sarà il giorno e l’ora dell’appuntamento. Se si non ci si presenta per due volte di fila, decadrà dal sussidio.

Abbiamo parlato di Assegno di inclusione e Bonus affitto nelle case popolari e abbiamo appurato che, anche nel caso in cui si paghi un canone di locazione in un alloggio popolare, si avrà diritto alla quota affitto aggiuntiva all’Assegno di inclusione.

L’importante è che la casa popolare sia l’alloggio di residenza della famiglia percettrice del sussidio.

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