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Assegno di inclusione con un minore

Vediamo come funziona l’Assegno di inclusione con un minore in famiglia e quali sono gli importi spettanti.

di Alda Moleti

Ottobre 2023

Nell’articolo di oggi vedremo come funziona l’Assegno di inclusione con un minore in famiglia (scopri le ultime notizie sul Rdc e sui bonus attivi in italia. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Si può richiedere l’Assegno di inclusione con un minore in famiglia?

L’Assegno di inclusione (Adi), introdotto dal Decreto Lavoro (DL 48/2023, art. 1 ss.), sarà in vigore dal 1° gennaio 2024 e rappresenta il sostituto del Reddito di cittadinanza. Questa prestazione però è rivolta alle famiglie che comprendono almeno un membro minorenne, una persona con disabilità o un individuo ultrasessantenne.

Inoltre, l’Assegno di inclusione si applica anche alle famiglie che includono individui in situazioni svantaggiate, se partecipano a programmi di assistenza e cura forniti dai servizi socio-sanitari locali, certificati dalla Pubblica Amministrazione.

Per chiarire ulteriormente, i beneficiari dell’Assegno di inclusione sono le stesse persone che, nel corso del 2023, hanno diritto al Reddito di cittadinanza per 12 mesi.

Se all’interno di un nucleo familiare è presente un minore, questo ha il diritto di richiedere l’Assegno di inclusione, a condizione che soddisfi tutti i requisiti necessari per ottenere però il beneficio.

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Come funziona l’Assegno di inclusione con un minore

L’Assegno di inclusione rappresenta anche un’alternativa alla Pensione di cittadinanza, che è l’assistenza erogata ai nuclei familiari in cui tutti i membri soddisfano almeno una delle seguenti condizioni: hanno superato i 67 anni di età o sono affetti da una disabilità grave o non autosufficienti.

Per le famiglie che si trovano in questa situazione, l’Adi offre importi più elevati e ha requisiti di reddito familiare differenti, simili a quelli della Pensione di cittadinanza.

Tuttavia, se all’interno del nucleo familiare è presente un minore, esso in genere non rientra in questa casistica. Salvo nel caso in cui il bambino e tutti gli altri membri del nucleo familiare siano affetti da una disabilità grave, siano non autosufficienti o abbiano compiuto 67 anni.

I requisiti per richiedere l’Adi

L’Assegno di inclusione è un beneficio estremamente selettivo, poiché richiede ai beneficiari di soddisfare una serie di condizioni contemporaneamente. Queste condizioni spaziano dalla residenza a requisiti legati all’ISEE, al reddito e al patrimonio.

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In foto, lo screen del Decreto Lavoro.

Requisiti soggettivi, di cittadinanza, residenza e soggiorno

Per avere diritto all’Assegno di inclusione è necessario soddisfare i requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, oltre a rispettare alcune condizioni soggettive specifiche. Ecco una spiegazione più dettagliata di queste condizioni necessarie:

Requisiti ISEE e di reddito

I requisiti economici necessari per poter richiedere l’Assegno di inclusione riguardano sia il valore ISEE che il reddito familiare complessivo. Ecco in dettaglio i requisiti da rispettare:

Requisiti patrimoniali (mobiliare e immobiliare)

Le condizioni relative ai patrimoni, cioè i beni mobili e immobili, sono invece queste:

Quali sono gli importi Assegno di inclusione con un minore

Come accennato in precedenza, i nuclei familiari che includono un membro di minore età e rispettano i requisiti appena elencati sono idonei a ricevere l’Assegno di inclusione.

L’importo mensile attribuito varia in base alla composizione specifica del nucleo familiare e al reddito familiare dei beneficiari. Questo contributo mensile è concepito infatti come un’integrazione al reddito familiare, mirando a garantire che il reddito dei beneficiari sia di almeno 6.000 euro all’anno.

Per calcolare l’importo effettivo, si parte dal massimo beneficio previsto per un individuo senza reddito (6.000 euro) e lo si moltiplica per il parametro della scala di equivalenza, ovvero un valore che tiene conto della composizione specifica del nucleo familiare.

Il risultato ottenuto rappresenta l’importo annuale previsto. Qualora il nucleo familiare disponga di redditi, queste entrate vengono sottratte dal totale annuale.

Come si calcola il parametro della scala di equivalenza

Il parametro della scala di equivalenza per l’Assegno di inclusione viene determinato assegnando 1 punto di partenza all’intero nucleo familiare. Successivamente, questo valore aumenta in base alla specifica composizione del nucleo, in questo modo:

La formula di calcolo degli importi dell’Adi

Per riassumere, ecco la formula matematica da applicare per calcolare gli importi mensili dell’Assegno di inclusione:

[(6.000 euro x parametro scala di equivalenza) – reddito familiare] : 12 = importo mensile.

Solo quando il nucleo familiare è composto esclusivamente da individui di età superiore a 67 anni o affetti da disabilità grave o non autosufficienza, verrà invece utilizzata questa formula alternativa:

[(7.560 euro x parametro scala di equivalenza) – reddito familiare] : 12 = importo mensile.

Esempio di calcolo degli importi dell’Adi con un minore

Immaginiamo una famiglia, con un reddito annuo di 2.000 euro, composta da due genitori e un figlio di 2 anni. Grazie alla presenza del minore nel nucleo familiare, questa famiglia ha diritto all’Assegno di inclusione.

Per calcolare l’importo mensile previsto, è necessario prima determinare il parametro della scala di equivalenza.

Sulla scala di equivalenza, questa famiglia ha 1 punto di base, a cui si aggiungono: +0,15 punti, per il figlio minorenne a carico, e +0,40 punti a causa della presenza di un adulto con responsabilità di cura nei confronti di un figlio con meno di 3 anni. Di conseguenza, il parametro della scala di equivalenza corrisponde a 1,55 (= 1 + 0,15 + 0,40).

Ora, moltiplichiamo l’importo massimo dell’Assegno di inclusione, cioè 6.000 euro, per 1,55, che è il valore del parametro della scala di equivalenza. Ottenendo così un risultato di 9.300 euro all’anno.

Questi 9.300 euro rappresentano l’importo annuale a cui la famiglia avrebbe diritto se il suo reddito fosse pari a zero. Tuttavia, nel caso specifico, il nucleo familiare dispone di un reddito annuo di 2.000 euro. Perciò, sottraiamo i 2.000 euro del reddito familiare dai 9.300 euro dell’importo massimo e abbiamo un totale di 7.300 euro, che la famiglia riceverà come Adi per un periodo di 12 mesi.

Per calcolare l’importo mensile versato, basta dividere i 7.300 euro per i 12 mesi dell’anno. In conclusione, la famiglia riceverà una somma di circa 608 euro (= 7.300 euro / 12) al mese dall’INPS per un anno.

FAQ: Domande frequenti sull’Assegno di inclusione

Cosa è cambiato per l’Assegno di inclusione a giugno 2023?

A giugno 2023 sono state introdotte alcune modifiche all’Assegno di inclusione. È importante tenere presente che, a partire dal 1° gennaio 2024, l’Assegno di inclusione prenderà il posto del Reddito di cittadinanza. Le modifiche riguardano l’obbligo per il percettore attivabile al lavoro di accettare la prima offerta congrua di lavoro.

Chi può beneficiare dell’Assegno di inclusione se ha più di 60 anni?

Le persone che hanno superato i 60 anni di età, hanno un ISEE di massimo 9.360 euro e rispettano i requisiti di reddito e patrimoni, possono beneficiare dell’Assegno di inclusione.

Ci sono differenze tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione?

Le differenze sostanziali tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione riguardano il calcolo degli importi spettanti. Per il resto i requisiti di età e le condizioni economiche restano pressoché invariati.

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