Assegno di inclusione e condanne: come funziona

Assegno di inclusione per persone condannate. Come funzionerà il nuovo Reddito di Cittadinanza per i condannati? Scoprilo.

Immacolata Duni è un'avvocato e copywriter, specializzata in welfare.
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6' di lettura

Assegno di inclusione per persone condannate. Come funzionerà il nuovo Reddito di cittadinanza per chi ha subito una condanna? Decadrà dal sussidio? Scopri i dettagli nell’articolo seguente (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Assegno di inclusione per persone condannate: come funzionerà

Oggi vi parliamo di Assegno di inclusione per persone condannate. Per fare domanda non bisogna essere sottoposti a nessun tipo di misura cautelare personale, misura di prevenzione o condanne definitive, intervenute nei 10 anni precedenti la richiesta.

I percettori di Assegno d’inclusione condannati ad almeno un anno di reclusione perderanno il sussidio e dovranno restituire anche quello che hanno percepito.

Ecco i reati che fanno perdere il sussidio:

  • prostituzione minorile
  • furto in abitazione e furto con strappo
  • rapina
  • ricettazione e riciclaggio
  • impiego di denaro in beni di provenienza illecita
  • estorsione e usura
  • tratta di persone
  • associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope
  • reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento sessuale
  • ingresso di minori da impiegare in attività illecite, per favorirne lo sfruttamento e la promozione, direzione, organizzazione
  • finanziamento o effettuazione del trasporto di stranieri nel territorio italiano

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Assegno di inclusione per persone condannate: decadenza dal sussidio

Lotta senza pari contro i furbetti del Reddito di cittadinanza da parte del governo Meloni. Chi, per ottenere il sussidio, dichiarerà il falso, rischierà il carcere da 2 a 6 anni

Chi invece non comunicherà all’INPS le variazioni del reddito o del patrimonio, come prescritto dalla normativa, rischierà il carcere da 1 a 3 anni.

Come abbiamo visto in apertura di articolo sull’Assegno di inclusione per persone condannate, i percettori condannati ad almeno un anno di reclusione perderanno il sussidio e dovranno restituire anche quello che hanno percepito.

I beneficiari del sussidio dovranno anche mettere in pratica alcuni obblighi stabiliti dalla legge; se non lo faranno, il sussidio decadrà.

Tra le cause aggiuntive di decadenza ci sono:

  • la mancata comunicazione dell’aggiornamento dell’Isee;
  • la variazione della composizione del nucleo familiare;
  • obblighi di corsi di formazione;
  • obbligo di firma del patto di lavoro;
  • obbligo di reinserimento lavorativo;
  • accettazione di offerta di lavoro, congrua o no.

Coloro che percepiranno l’Assegno di inclusione entro 30 giorni da quando il beneficio è stato accettato, devono presentare al Centro per l’Impiego la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (Did).

Entro 90 giorni l’ente convocherà il percettore. Durante il colloquio si parlerà delle proprie esperienze lavorative e di quale lavoro si preferirebbe e si firmerà il Patto per il Lavoro e per l’Inclusione Sociale.

Chi percepisce l’Assegno d’inclusione deve obbligatoriamente presentarsi, a seguito di una convocazione, presso un centro per l’impiego: lo scopo di questa misura è soprattutto di politica attiva del lavoro, ovvero accompagnare il disoccupato a reintegrarsi nel mondo del lavoro.

La convocazione può avvenire tramite SMS oppure via mail, agli indirizzi forniti in fase di compilazione della domanda. Nella notifica ci sarà il giorno e l’ora dell’appuntamento. Se si non ci si presenta per due volte di fila, decadrà dal sussidio.

Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.

Assegno di inclusione per persone condannate
Assegno di inclusione per persone condannate. In foto un uomo ammanettato.

Assegno di inclusione per persone condannate: chi potrà ricevere questo sussidio

requisiti reddituali per ottenere l’Assegno di inclusione sono i seguenti:

  1. ISEE inferiore a 9.360 euro
  2. Patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non superiore ai 30.000 euro
  3. Patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro. La soglia è aumentata di duemila euro per ogni persona nel nucleo familiare fino a 10.000 euro e cresce di altri 1.000 per ogni figlio successivo al secondo e di altri 5.000 euro per ogni persona disabile della famiglia.
  4. Reddito familiare inferiore a 6.000 euro moltiplicato per i valori della scala di equivalenza che trovi in questo elenco:
  • Pari a 1 per il primo componente del nucleo
  • Aumentato di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di 18 anni
  • Aumentato di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino a un massimo di 2,1.

Nessun componente del nucleo familiare deve risultare intestatario o avere a disposizione un autoveicolo immatricolato la prima volta nei sei mesi precedenti alla richiesta del reddito di cittadinanza.

Nessun componente della famiglia deve avere autoveicoli con cilindrata superiore a 1.600 cc o motoveicoli con cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei due anni precedenti alla richiesta del reddito, esclusi i veicoli per persone disabili.

Nessun componente della famiglia deve essere intestatario o avere disponibilità di barche.

L’Assegno di inclusione dal 2024 sarà destinato alle famiglie con all’interno almeno una persona con disabilità, un minorenne o un over 60 e che soddisfano specifici requisiti. Il richiedente deve essere un cittadino dell’Unione Europea o avere un permesso di soggiorno permanente.

Inoltre, al momento della richiesta, deve dimostrare di essere residente in Italia da almeno cinque anni, con gli ultimi due anni in modo ininterrotto.

L’assegno di inclusione potrà essere percepito per un periodo massimo di 18 mesi continuativi, con la possibilità di un rinnovo per ulteriori 12 mesi.

Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.

L’Assegno di inclusione avrà un importo minimo di 480 euro il mese, esente IRPEF, a cui si potranno aggiungere 280 euro mensili per chi è in affitto.

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