Nell’articolo di oggi parleremo di Assegno di inclusione e disoccupati, per vedere se e quando spetta la nuova prestazione INPS (scopri le ultime notizie sul Rdc e sui bonus attivi in italia. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Come funziona l’Assegno di inclusione per i disoccupati?
A partire dal 1° gennaio 2024, un nuovo programma assistenziale prenderà il posto del Reddito di cittadinanza. Questa nuova iniziativa, denominata Assegno di inclusione, è stata progettata per fornire un aiuto mirato ai nuclei familiari che affrontano situazioni complesse.
Nello specifico, si tratta di una prestazione che spetta solo alle famiglie che includono almeno un membro minorenne, disabile, over 60 o una persona presa in carico dai servizi sociali a causa di un grave disagio bio-psico-sociale.
I disoccupati, anche se ricevono l’indennità di disoccupazione, avranno il diritto di richiedere l’Assegno di inclusione, a condizione che soddisfino tutti i requisiti previsti dal programma.
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Assegno di inclusione e Naspi sono compatibili?
L’Assegno di inclusione è pienamente compatibile con la Naspi se i beneficiari rispettano i requisiti richiesti.
Tuttavia, per ottenere la prestazione non basta che la composizione del nucleo familiare includa un disabile, un minore, un over 60 o una persona in carico dei servizi sociali. È infatti necessario rispettare alcune condizioni legate all’ISEE e al reddito familiare e questi due parametri tengono conto delle indennità percepite, tra cui la Naspi.
Inoltre, l’importo dell’Assegno di inclusione può diminuire se il nucleo familiare percepisce la Naspi, in quanto il calcolo delle somme spettanti si basa anch’esso sul reddito familiare dei percettori.
Quali sono i requisiti necessari per richiedere l’Assegno di inclusione?
Per ottenere l’Assegno di inclusione, i richiedenti, inclusi i disoccupati (percettori o meno di Naspi), devono soddisfare una serie di requisiti, che includono cittadinanza, residenza, ISEE, reddito e patrimonio.
Requisiti soggettivi, di cittadinanza, residenza e soggiorno
Ecco i requisiti soggettivi, di cittadinanza, residenza e soggiorno necessari per poter accedere all’Assegno di inclusione:
- essere cittadino dell’Unione Europea o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, ovvero titolare dello status di protezione internazionale, di cui al decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251;
- al momento della presentazione della domanda, deve essere residente in Italia per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo;
- il requisito dei 5 anni di residenza è esteso a tutti componenti del nucleo familiare conteggiati nella scala di equivalenza dell’Assegno di inclusione.
- non essere sottoposto a misura cautelare personale o a misura di prevenzione;
- non avere sentenze definitive di condanna o adottate ai sensi dell’articolo 444 e seguenti del codice di procedura penale (cosiddetto “patteggiamento”), intervenute nei 10 anni precedenti la richiesta.

Requisiti ISEE e di reddito
I requisiti economici richiesti, cioè legati all’ISEE e al reddito familiare, sono invece i seguenti:
- un valore dell’ISEE in corso di validità non superiore a 9.360 euro;
- un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. La soglia di reddito familiare è invece fissata in 7.560 euro annui, moltiplicata secondo la stessa scala di equivalenza, se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.
Requisiti patrimoniali (mobiliare e immobiliare)
Infine ecco le condizioni relative ai patrimoni, ossia i beni mobili e immobili, che influenzano l’ammissibilità all’Assegno di inclusione:
- un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini IMU non superiore a 150.000 euro, non superiore a 30.000 euro;
- un valore del patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di 6.000 euro, accresciuta di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo; tali massimali sono ulteriormente incrementati di 5.000 euro per ogni componente in condizione di disabilità e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite a fini ISEE, presente nel nucleo;
- nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei trentasei mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
- nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto, nonché di aeromobili di ogni genere.
Quanto prende di Assegno di inclusione un disoccupato con la Naspi?
Consideriamo prima di tutto che l’Assegno di inclusione costituisce un’integrazione al reddito dei beneficiari. In pratica mira a portare il reddito familiare fino a un massimo di 6.000 euro all’anno (500 euro al mese), calcolati per un single a reddito zero.
Tuttavia, l’Assegno di inclusione può anche rappresentare una valida alternativa alla Pensione di cittadinanza, ma solo se il nucleo familiare è costituito esclusivamente da persone di almeno 67 anni d’età o che presentino gravi condizioni di disabilità o non autosufficienza.
In queste circostanze, l’assegno può raggiungere un importo massimo di 7.560 euro all’anno per un singolo individuo che non percepisca alcun reddito.
Va, infine, tenuto presente che tali importi massimi diminuiscono in presenza di altre fonti di reddito nel nucleo familiare (es. Naspi o Dis-coll), mentre possono salire se nel nucleo ci sono altri componenti in condizione di fragilità.
Come calcolare gli importi dell’Assegno di inclusione
Per calcolare l’importo spettante dell’Assegno di inclusione, è necessario moltiplicare il massimo beneficio previsto per un individuo senza reddito, cioè 6.000 euro (o 7.560 euro), per il parametro della scala di equivalenza.
Il risultato rappresenterà l’importo annuale spettante, che può essere suddiviso in importi mensili semplicemente dividendo il numero per i 12 mesi dell’anno.
Come calcolare il parametro della scala di equivalenza
Il parametro della scala di equivalenza è un valore numerico che tiene conto della composizione del nucleo familiare. Per calcolare questo parametro, si parte da un valore base di 1 punto e si incrementa in questo modo:
- + 0,50 per ciascun altro componente con disabilità grave o non autosufficiente;
- + 0,40 per ciascun altro componente con età pari o superiore a 60 anni;
- + 0,40 per un componente maggiorenne con carichi di cura, cioè che si prende cura di un disabile o di un bambino con meno di tre anni di età;
- + 0,30 per ciascun altro componente adulto in condizione di grave disagio bio-psico-sociale e inserito in programmi di cura e di assistenza certificati dalla pubblica amministrazione;
- + di 0,15 per ciascun minore di età, fino a due;
- + di 0,10 per ciascun minore di età, oltre il secondo.
La formula di calcolo degli importi dell’Adi
Semplificando il tutto, per calcolare gli importi mensili dell’Assegno di inclusione, è possibile utilizzare la seguente formula:
[(6.000 euro x parametro scala di equivalenza) – reddito familiare] : 12 = importo mensile
Tuttavia, è importante notare che questa formula non si applica nel caso in cui il nucleo familiare sia composto esclusivamente da individui con almeno 67 anni di età o affetti da gravi disabilità o non autosufficienza. In questa situazione specifica, la formula per determinare gli importi mensili spettanti dell’Adi è questa:
[(7.560 euro x parametro scala di equivalenza) – reddito familiare] : 12 = importo mensile
Esempio di calcolo degli importi dell’Adi
Supponiamo una famiglia composta da due genitori e due figli minorenni, di cui uno con meno di 3 anni, e che, ricevendo la Naspi, ha un reddito familiare di 2.000 euro all’anno. Grazie alla presenza di minori nel nucleo familiare, questa famiglia ha diritto all’Assegno di inclusione (Ai).
Per calcolare l’importo mensile previsto, dobbiamo prima determinare il parametro della scala di equivalenza.
Nel caso specifico, questo valore si ottiene partendo da 1 punto di base assegnato alla famiglia e aggiungendo: + 0,15 per ciascun minore e + 0,40, per la presenza di un adulto con carichi di cura verso un bambino con meno di 3 anni. Il parametro della scala di equivalenza per questa famiglia è quindi di 1,70 (= 1 + 0,15 + 0,15 + 0,40).
Successivamente, moltiplichiamo l’importo massimo annuale dell’Assegno di inclusione, che è di 6.000 euro, per il parametro della scala di equivalenza, cioè per 1,70. Questo calcolo ci porta a un totale di 10.200 euro all’anno.
Tuttavia, dato che il nucleo familiare ha un reddito annuale di 2.000 euro, dobbiamo sottrarre questo importo dai 10.200 euro dell’importo massimo calcolato in precedenza. In questo modo, otteniamo un totale di 8.200 euro, che rappresenta l’importo reale che la famiglia riceverà nell’arco di un anno.
Infine, per ottenere l’importo mensile, dividiamo gli 8.200 euro per i 12 mesi dell’anno. Di conseguenza, la famiglia riceverà circa 683 euro al mese (= 8.200 euro / 12) dall’INPS.
FAQ: Domande frequenti sull’Assegno di inclusione
Cosa è cambiato per l’Assegno di inclusione a giugno 2023?
A giugno 2023 sono state introdotte alcune modifiche all’Assegno di inclusione. È importante tenere presente che, a partire dal 1° gennaio 2024, l’Assegno di inclusione prenderà il posto del Reddito di cittadinanza. Le modifiche riguardano l’obbligo per il percettore attivabile al lavoro di accettare la prima offerta congrua di lavoro.
Chi può beneficiare dell’Assegno di inclusione se ha più di 60 anni?
Le persone che hanno superato i 60 anni di età, hanno un ISEE di massimo 9.360 euro e rispettano i requisiti di reddito e patrimoni, possono beneficiare dell’Assegno di inclusione.
Ci sono differenze tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione?
Le differenze sostanziali tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione riguardano il calcolo degli importi spettanti. Per il resto i requisiti di età e le condizioni economiche restano pressoché invariati.
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