Nell’articolo di oggi vedremo quali sono le novità che riguardano Assegno di inclusione e offerte di lavoro congrue (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
Assegno di inclusione e offerte di lavoro: cosa cambia a giugno 2023?
Il Senato ha approvato la conversione in legge del Decreto Lavoro applicando però qualche modifica al testo. In particolare alcuni emendamenti riguardano l’Assegno di inclusione.
L’Assegno di inclusione è la misura che dal 1° gennaio 2024 prenderà il posto del Reddito di cittadinanza. A differenza del Rdc però è rivolto solo ai nuclei con un componente disabile, minorenne, over 60 o in condizione di grave disagio bio-psico-sociale. Quest’ultimo deve essere inserito in programmi di cura e di assistenza certificati dalla pubblica amministrazione.
Tra poco analizzeremo in dettaglio come funziona l’Assegno di inclusione, prima ci interessa porre l’attenzione su una modifica avvenuta a giugno 2023 alla normativa, per effetto della conversione in legge del decreto.
Il cambiamento riguarda l’obbligo per il percettore, se riconosciuto come attivabile al lavoro, di accettare la prima offerta congrua di lavoro a tempo determinato. Ora infatti il beneficiario dell’Assegno di inclusione è tenuto ad accettare l’offerta non solo se la sede di lavoro si trova a 80 km dal suo domicilio, ma anche se è raggiungibile con i mezzi pubblici in massimo 120 minuti.
Per i lavori a tempo indeterminato resta valida la norma che considera un’offerta congrua ovunque sia situata la sede sul territorio nazionale. Tuttavia, viene introdotta un’eccezione per i genitori con figli entro i 14 anni, che non sono più obbligati ad accettare offerte di lavoro in tutta Italia.
Potete scaricare il testo integrale della conversione in legge del Decreto Lavoro, cliccando sul pulsante Download che si trova più in basso.
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Quando un’offerta di lavoro viene considerata congrua dall’Assegno di inclusione?
Il Decreto Lavoro convertito in legge (48/2023, articolo 9) stabilisce che, se un componente del nucleo familiare beneficiario dell’Assegno di inclusione è attivabile al lavoro, è tenuto ad accettare la prima offerta di lavoro “congrua”.
Un’offerta di lavoro viene considerata “congrua” se ha le seguenti caratteristiche:
- si riferisce a un rapporto di lavoro a tempo indeterminato senza limiti di distanza nell’ambito del territorio nazionale;
- si riferisce a un rapporto di lavoro a tempo pieno o a tempo parziale non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno;
- la retribuzione non è inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi di cui all’articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81;
- si riferisce a un contratto di lavoro a tempo determinato, anche in somministrazione, qualora il luogo di lavoro non disti più di 80 km dal domicilio del soggetto o sia raggiungibile in non oltre 120 minuti con i mezzi di trasporto pubblico.
In pratica il percettore di Assegno di inclusione è obbligato ad accettare la prima offerta di lavoro congrua e non può rifiutarsi.
Se l’offerta è per un lavoro a tempo indeterminato deve accettare a prescindere da dove si trovi in Italia la sede di lavoro.
Diversamente, se il lavoro proposto è a tempo determinato, allora è tenuto ad accettare l’offerta solo se la sede di lavoro si trova a 80 km da suo domicilio o se è raggiungibile con un viaggio di massimo di 120 minuti con i trasporti pubblici.

L’eccezione per i genitori di minori sotto i 14 anni
La conversione in legge del Decreto Lavoro aggiunge all’articolo 9 il comma 1-bis, che rappresenta un’eccezione alla norma generale che riguarda le offerte di lavoro a tempo indeterminato. Parliamo della norma per cui, se il lavoro proposto è a tempo indeterminato, l’offerta si considera congrua ovunque sia situata la sede di lavoro in Italia.
Il comma 1-bis stabilisce che “esclusivamente nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti figli con età inferiore a 14 anni, anche qualora i genitori siano legalmente separati, non operano le previsioni di cui alla lettera a) del comma 1 e l’offerta va accettata se il luogo di lavoro non eccede la distanza di 80 chilometri dal domicilio del soggetto o comunque è raggiungibile nel limite temporale massimo di 120 minuti con i mezzi di trasporto pubblico”.
In pratica se, all’interno nel nucleo familiare percettore di Assegno di inclusione, ci sono genitori con figli a carico che non hanno compiuto 14 anni, questi non hanno l’obbligo di accettare lavori a tempo indeterminato in tutta Italia.
Per loro l’offerta, anche se a tempo indeterminato, sarà ritenuta congrua solo se la sede di lavoro si trova nel raggio di 80 km dal domicilio o si può raggiungere con un viaggio di 120 minuti sui mezzi pubblici.
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Requisiti e importi dell’Assegno di inclusione
All’Assegno di inclusione hanno diritto i nuclei con all’interno almeno un componente disabile, minorenne, over 60 o in condizione di grave disagio bio-psico-sociale.
Per poter richiedere l’Ai è necessario un ISEE familiare di massimo 9.360 euro e altri requisiti legati a reddito e patrimoni, che non si discostano molto da quelli del Rdc e che trovate nel nostro articolo di approfondimento.
L’Assegno di inclusione è un contributo mensile che consiste in un’integrazione del reddito, dove ai beneficiari viene corrisposta una somma al fine di portare il reddito familiare fino a una determinata soglia.
Gli importi variano in base alla composizione del nucleo e al reddito familiare dei beneficiari. Trovate un prospetto completo e una spiegazione di come si calcolano le somme spettanti nel nostro articolo dedicato agli importi dell’Assegno di inclusione.
Tabella riassuntiva dell’Assegno di inclusione
Ecco una tabella che riassume dettagliatamente le caratteristiche dell’Assegno di inclusione e le recenti modifiche alla normativa, applicate a giugno 2023.
Assegno di inclusione | Informazioni |
---|---|
Caratteristiche | – Prende il posto del Reddito di cittadinanza a partire dal 1° gennaio 2024. – Rivolto ai nuclei con un componente disabile, minorenne, over 60 o in grave disagio bio-psico-sociale e inserito in programmi di cura e assistenza certificati dalla pubblica amministrazione. – Obbligo per il percettore attivabile al lavoro di accettare la prima offerta congrua di lavoro. |
Offerta di lavoro congrua | – Rapporto di lavoro a tempo indeterminato senza limiti di distanza sul territorio nazionale. – Rapporto di lavoro a tempo pieno o parziale (non meno del 60% dell’orario a tempo pieno). – Retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi. – Contratto di lavoro a tempo determinato entro 80 km o raggiungibile entro 120 minuti con mezzi di trasporto pubblico. |
Eccezione per genitori con figli entro i 14 anni | – Se nel nucleo familiare sono presenti figli con età inferiore a 14 anni, i genitori non sono obbligati ad accettare offerte di lavoro a tempo indeterminato in tutta Italia. – Sede di lavoro (a tempo indeterminato) entro 80 km o raggiungibile entro 120 minuti con mezzi pubblici. |
Requisiti e importi | – Diritto all’Assegno di inclusione per nuclei con componente disabile, minorenne, over 60 o in grave disagio bio-psico-sociale. – Requisiti ISEE familiare massimo 9.360 (+ requisiti legati a reddito familiare e patrimoni). – Contributo mensile per innalzare il reddito familiare fino ad un determinato limite, che varia in base alla composizione del nucleo familiare. |
Importi | – Variano in base alla composizione del nucleo e al reddito familiare dei beneficiari, sul modello del Rdc. |
FAQ Assegno di inclusione
Quali sono i requisiti per ottenere l’Assegno di inclusione?
Per poter richiedere l’Assegno di inclusione, è necessario soddisfare determinati requisiti. In particolare, è richiesto che almeno un membro del nucleo familiare sia disabile, minorenne, over 60 o si trovi in condizione di grave disagio bio-psico-sociale e sia inserito in programmi di cura e assistenza certificati dalla pubblica amministrazione.
È importante anche tenere in considerazione che l’ISEE familiare deve essere di massimo 9.360 euro, poi ci sono altri requisiti legati al reddito e ai patrimoni che si avvicinano a quelli del Rdc.
Chi può beneficiare dell’Assegno di inclusione se ha più di 60 anni?
Le persone che hanno superato i 60 anni di età, hanno un ISEE di massimo 9.360 euro e rispettano i requisiti di reddito e patrimoni, possono beneficiare dell’Assegno di inclusione.
Cosa cambia per l’Assegno di inclusione a giugno 2023?
A giugno 2023 sono state introdotte alcune modifiche all’Assegno di inclusione. È importante tenere presente che, a partire dal 1° gennaio 2024, l’Assegno di inclusione prenderà il posto del Reddito di cittadinanza. Le modifiche riguardano l’obbligo per il percettore attivabile al lavoro di accettare la prima offerta congrua di lavoro.
Come fare domanda per l’Assegno di inclusione?
L’Assegno di inclusione sarà attivo solo nel 2024 e molto probabilmente potrà essere richiesto online sul sito dell’INPS proprio come il Reddito di cittadinanza.
Quali sono gli importi dell’Assegno di inclusione?
Gli importi dell’Assegno di inclusione variano in base alla composizione del nucleo familiare e al reddito familiare dei beneficiari. L’obiettivo dell’Assegno di inclusione è quello di integrare il reddito familiare.
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