Assegno di inclusione con familiari occupabili, cosa cambia

Si può richiedere l’Assegno di inclusione con persone occupabili in famiglia? Scopriamolo insieme.

7' di lettura

Vediamo quando spetta l’Assegno di inclusione con persone occupabili in famiglia e cosa cambia rispetto al Rdc (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Assegno di inclusione con persone occupabili in famiglia: se ne ha diritto?

L’Assegno di inclusione (Ai) è una delle misure introdotte dal Decreto Lavoro (n. 28/2023, art. 1 ss) e destinata ad essere il sostituto del Rdc a partire dal 1° gennaio 2024. La misura è riservata ai nuclei dove ci sono soggetti “inoccupabili”, cioè dove c’è almeno un minore o un disabile o una persona ultrasessantenne. Ai fini dell’Assegno di inclusione chi non rientra in una di queste tre categorie è definito “occupabile”.

I requisiti di accesso sono molto simili a quelli del Rdc e per richiederlo sarà necessario un ISEE in corso di validità di massimo 9.360 euro all’anno e altri requisiti legati ai patrimoni. Li trovate tutti specificati nel nostro artico dedicato ai requisiti dell’Assegno di inclusione.

L’Ai, al pari del Rdc, è un beneficio che si considera assegnato a tutto il nucleo familiare, a prescindere da chi lo richieda in famiglia. Infatti il calcolo degli importi spettanti avviene proprio sulla base della composizione del nucleo familiare del beneficiario.

Di conseguenza, l’Assegno di inclusione spetta anche se ci sono persone occupabili in famiglia, se perè almeno uno degli altri componente è minorenne, disabile o ultrasessantenne. Nel caso nel nucleo non vi siano membri ultrasessantenni, minori o disabili non è possibile richiedere l’Ai.

Per gli occupabili infatti il Decreto Lavoro (art. 12) ha introdotto un’ulteriore misura cioè il Supporto per la formazione ed il lavoro, che è destinato agli esclusi dall’Assegno di inclusione. Trovate ogni dettaglio su questa misura nel nostro articolo dedicato esclusivamente ai requisiti per il Supporto per la formazione ed il lavoro.

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Assegno di inclusione con persone occupabili in famiglia: come si calcolano gli importi

La grande differenza tra Ai e Rdc risiede nel calcolo degli importi, questo perché nell’Assegno di inclusione i membri occupabili del nucleo non sono conteggiati. In pratica, la presenza di membri adulti, che non siano disabili o ultrasessantenni, non fa cresce in alcun modo gli importi spettanti.

Questi sono calcolati assegnando un valore numerico al nucleo, in base ad una scala di equivalenza. Il valore numerico viene poi moltiplicato per 6.000 euro, cioè l’importo massimo di Ai, e si ottiene l’importo annuale spettante.

L’unica eccezione è se il nucleo è composto da soli membri che hanno già compiuto 67 anni o sono non autosufficienti, perché in questo caso il parametro della scala di equivalenza si moltiplica per 7.560 euro.

Il motivo di questa eccezione sta nel fatto che l’Ai sostituirà sia Rdc che Pdc. La Pensione di cittadinanza, a cui avevano diritto proprio le persone in condizione di non autosufficienza e chi aveva già compiuto 67 anni, ha sempre offerto importi più alti del Rdc.

Tutto quello che abbiamo detto fino adesso diventerà più chiaro guardando le tabelle nei paragrafi successivi, che mostrano un confronto tra la scala di equivalenza e gli importi di Ai e Rdc.

Assegno di inclusione con persone occupabili in famiglia: come funziona la scala di equivalenza

Nel calcolo della scala di equivalenza c’è una prima differenza importante tra Rdc e Ai che riguarda il punteggio base assegnato. Il Rdc da norma assegna 1 punto per il primo componente, cioè il richiedente, poi il parametro numerico sale per ogni componente oltre il primo, come indicato nella tabella del paragrafo successivo.

Diversamente, il Decreto Lavoro (art. 2, comma 4) stabilisce che nella scala di equivalenza dell’Ai si assegni 1 punto a tutto il nucleo come “base di garanzia di inclusione per le fragilità che caratterizzano il nucleo“.

In parole povere l’Ai assegna 1 punto di partenza, ma a tutto il nucleo, come riconoscimento delle varie condizioni di fragilità all’interno. A partire questo punto base, il parametro della scala sale solo se ci sono altri membri adulti, oltre al primo, che hanno 60 anni o sono disabili o se ci sono minorenni.

Assegno-di-inclusione-con-persone-occupabili-in-famiglia-GU
L’articolo del Decreto Lavoro, che disciplina la scala di equivalenza dell’Ai.

Gli adulti praticamente non sono più conteggiati e, anche se sono sessantenni e disabili, incrementano il valore della scala di equivalenza solo se c’è almeno un altro membro in questa condizione.

Riassumendo, nell’Ai il primo componente disabile e/o sessantenne è incluso nella “condizione di fragilità del nucleo”, a cui viene assegnato 1 punto base proprio per questo, e quindi non fa più salire la scala di equivalenza.

Assegno di inclusione e Reddito di cittadinanza a confronto

La tabella qui sotto mette a confronto la scala di equivalenza di Rdc e Ai e mostra più chiaramente quali sono le differenze nella modalità con cui il parametro può salire, in base alla composizione del nucleo familiare.

 Scala di equivalenza RdcScala di equivalenza Ai
Membro adulto oltre il primo (con meno di 60 anni, senza carichi di cura)+ 0,40
Membro adulto oltre il primo (con più di 60 anni)+ 0,4+ 0,4
Membro adulto oltre il primo con carichi di cura (figli a carico)+ 0,4+ 0,4
Minorenne+ 0,2 (per ciascun minore)+ 0,15 (per ciascun minore, fino a due)
+ 0,10 (per ogni ulteriore minore di età oltre il secondo)
Disabile+ 0,4 (per ciascun adulto)
+ 0,2 (per ciascun minorenne)
+ 0,5 (per ogni membro oltre il primo, a prescindere dall’età)
   

Assegno di inclusione con persone occupabili in famiglia: tabella degli importi

Per concludere e per chiarire meglio i concetti espressi fino adesso occorre mostrare come cambiano gli importi tra Rdc e Assegno di inclusione se in famiglia ci sono membri “occupabili”. La tabella mostra esattamente come adesso la presenza di adulti con meno di 60 anni e non affetti da disabilità non incida assolutamente sugli importi dell’Ai.

Composizione nucleo familiareScala di equivalenza con il RdcScala di equivalenza con l’AiBeneficio massimo annuale con il RdcBeneficio massimo annuale con l’Ai
1 adulto (con meno di 60 anni)16.000,00 €
1 adulto (con meno di 60 anni) e 1 minore1,21,157.200,00€6.900€
2 adulti (con meno di 60 anni)1,48.400,00€
2 adulti (con meno di 60 anni) e 1 minore1,61,159.600,00€6.900,00€
2 adulti (con meno di 60 anni) e 2 minori1,81,3010.800,00€6.900,00€
2 adulti (con meno di 60 anni) e 3 minori21,4012.000,00€8.400,00€
3 adulti (con meno di 60 anni) e 2 minori2,11,3012.600,00€7.800,00€
4 adulti (con meno di 60 anni)2,112.600,00€
3 adulti (con meno di 60 anni, tra cui una persona in condizione di disabilità grave o non autosufficiente) e 2 minori.2,21,3013.200,00€7.800,00€

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