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Assegno di inclusione: quando fare domanda (cosa manca)

Quando fare domanda per l'Assegno di inclusione? Scopriamolo insieme.

10' di lettura

Oggi vedremo quando fare domanda per l’Assegno di inclusione e quali sono i requisiti richiesti (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Che cos’è l’Assegno di inclusione?

L’Assegno di inclusione (Ai) è una delle misure che sostituirà il Reddito di cittadinanza, dopo la sua scadenza nel 2024. Questo contributo economico sarà destinato esclusivamente ai nuclei familiari che includono almeno un membro minorenne, disabile o ultrasessantenne.

Durante la conversione in Legge del Decreto Lavoro è stata estesa la gamma di beneficiari. Sono ora inclusi anche i nuclei in cui vi sono componenti che si trovano in condizioni di svantaggio e per questo inseriti in programmi di cura e assistenza, offerti dai servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione.

In pratica, i beneficiari dell’Ai sono gli stessi che nel 2023 hanno diritto al Reddito di cittadinanza per 12 mesi.

Diversamente, i nuclei composti da soli membri adulti tra i 18 e i 59 anni e senza alcuna disabilità, per effetto della legge di bilancio 2023, hanno diritto al Rdc nel 2023 per soli 7 mesi. Anche per queste famiglie c’è una misura sostitutiva del Rdc, ma non è l’Assegno di inclusione bensì il Supporto per la formazione e il lavoro.

Il Supporto per la formazione e il lavoro diventerà effettivo a partire dal 1° settembre 2023, sostituendo il Reddito di cittadinanza per i nuclei familiari che avrebbero diritto a ricevere il Rdc solo per 7 mesi nel corso del 2023.

L’Assegno di inclusione e l’Assegno Unico saranno compatibili.

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Quando fare domanda per l’Assegno di inclusione?

Al momento non è possibile richiedere l’Assegno di inclusione poiché la misura entrerà in vigore solo dal 1° gennaio 2024.

Del resto, chi ha i requisiti per l’Assegno di inclusione non ha ancora bisogno di richiederlo. I nuclei beneficiari dell’Assegno di inclusione nel 2024 sono infatti gli stessi che nel 2023 possono ottenere il Rdc per tutto l’anno fino a dicembre.

In pratica se si hanno i requisiti per l’Ai si hanno anche quelli per avere il Reddito di cittadinanza per tutto il 2023.

La normativa dell’Assegno di inclusione è stata comunque già dettata con il Decreto Lavoro (art. 1 ss.), dove viene chiarito che la prestazione povrà essere richiesta online sul sito dell’INPS.

Maggiori informazioni su tempi e modalità di richiesta verranno pubblicate dall’INPS più a ridosso dell’attivazione del beneficio. Lo ripetiamo però l’entrata in vigore dell’Ai è prevista per il 2024 e prima non sarà possibile richiederlo, ma si dovrà continuare a fare domanda per il Rdc.

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L’articolo 1 del decreto Lavoro, che introduce l’Assegno di inclusione.

Quali sono i requisiti per richiedere l’Assegno di inclusione?

L’Assegno di inclusione è destinato ai nuclei familiari che includono almeno un familiare con disabilità, minorenne, over 60 o in una condizione di grave disagio bio-psico-sociale. In quest’ultimo caso la persona deve essere inserita in programmi di cura e assistenza certificati dalla pubblica amministrazione.

I requisiti economici dell’Ai

Inoltre, il nucleo familiare del richiedente per ottenere l’Assegno di inclusione dovrà rispettare questi requisiti economici:

  • un valore dell’ISEE in corso di validità non superiore a 9.360 euro;
  • un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. La soglia di reddito familiare è invece fissata in 7.560 euro annui, moltiplicata secondo la stessa scala di equivalenza, se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.
  • un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini IMU non superiore a 150.000 euro, non superiore a 30.000 euro;
  • un valore del patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di 6.000 euro, accresciuta di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo; tali massimali sono ulteriormente incrementati di 5.000 euro per ogni componente in condizione di disabilità e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite a fini ISEE, presente nel nucleo;
  • nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei trentasei mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
  • nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto, nonché di aeromobili di ogni genere;
  • nessun componente del nucleo familiare deve essere stato sottoposto a misura cautelare personale, a misura di prevenzione, nonché la mancanza di sentenze definitive di condanna o adottate ai sensi dell’articolo 444 e seguenti del codice di procedura penale intervenute nei dieci anni precedenti la richiesta.

Quali sono gli importi dell’Assegno di inclusione?

Gli importi dell’Assegno di inclusione variano in base alla composizione del nucleo familiare e al reddito familiare dei beneficiari. Si tratta di un contributo mensile che integra il reddito, in cui ai beneficiari viene corrisposta una somma mensile al fine di portare il reddito familiare a 6.000 euro all’anno.

L’Assegno di inclusione sostituisce anche la Pensione di cittadinanza. Motivo per cui, se il nucleo familiare è composto solo da membri di 67 anni o più o in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, il reddito viene integrato fino a raggiungere un massimo di 7.560 euro all’anno.

Gli importi massimi possono essere ricevuti solo se il nucleo familiare ha reddito zero. In particolare, l’Assegno di inclusione per un single senza reddito assegna una cifra di 6.000 euro all’anno (500 euro al mese). Per i nuclei familiari senza reddito con soli membri disabili gravi o non autosufficienti o con 67 anni o più, l’importo massimo è di 7.560 euro all’anno.

L’importo diminuisce se il nucleo familiare ha un qualche tipo di reddito e aumenta se ci sono altri membri oltre al primo in condizione di fragilità.

Come si calcolano gli importi dell’Ai

Per calcolare l’importo spettante di Assegno di inclusione, si moltiplica il beneficio massimo assegnabile a un single senza reddito, cioè 6.000 euro (o 7.560 euro), per il parametro della scala di equivalenza.

Il risultato fornisce l’importo massimo annuale spettante di Ai poi, se il nucleo familiare ha redditi, l’ammontare dei redditi deve essere sottratto da questo risultato.

Infine, per determinare l’importo mensile dell’Assegno di inclusione, è sufficiente dividere l’importo annuale (- il reddito familiare) per i 12 mesi dell’anno.

Il parametro della scala di equivalenza, che serve a calcolare gli importi dell’Ai, è un numero che descrive la composizione del nucleo familiare. Ad ogni modo trovate un approfondimento con esempi di calcolo nel nostro articolo dedicato solo agli importi dell’Assegno di inclusione.

Il Supporto per la formazione e il lavoro per gli esclusi dall’Ai

Il Supporto per la formazione e il lavoro è una misura destinata ai nuclei familiari che nel corso del 2023 avrebbero diritto al Rdc solo per 7 mesi e che non avranno diritto a richiedere l’Ai nel 2024.

Questo non è un contributo assegnato al nucleo familiare nel suo insieme, ma solo al richiedente. Pertanto, se più membri dello stesso nucleo familiare ne fanno richiesta e soddisfano i requisiti, possono percepirlo individualmente.

Tuttavia, per ottenere il Supporto per la formazione e il lavoro sono necessari i seguenti requisiti:

  • avere un’età compresa tra 18 e 59 anni;
  • avere un ISEE familiare di 6.000 euro;
  • avere un reddito familiare massimo di 6.000 euro, moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza ai fini ISEE del nucleo.
  • il nucleo del richiedente deve rispettare gli stessi requisiti relativi ai patrimoni validi per l’Assegno di inclusione (Ai);
  • il nucleo familiare del richiedente NON deve essere idoneo a ricevere l’Assegno di inclusione.

Il Supporto per la formazione e il lavoro prevede un importo mensile di 350 euro per ogni beneficiario, che verrà erogato attraverso bonifico dall’INPS per un periodo di massimo 12 mesi. Trovate maggiori informazioni nel nostro articolo dedicato esclusivamente al Supporto per la formazione e il lavoro.

Assegno di inclusione e Supporto per la formazione e il lavoro a confronto (tabella)

Ecco una tabella che riassume e mette a confronto l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro.

 Assegno di inclusioneSupporto per la formazione e il lavoro
Beneficiarii nuclei con all’interno almeno un componente minorenne, disabile, over 60 o in una condizione di grave disagio bio-psico-socialeI nuclei composti da soli maggiorenni tra 18 e 59 anni e non affetti da disabilità
Requisito ISEE9.360 euro all’anno6.000 euro all’anno
Importocalcolato sul reddito e sulla composizione del nucleo familiare350 euro per richiedente
Data di attivazione1° gennaio 20241° settembre 2023
Durata18 mesi con possibilità di rinnovo per altri 12 mesimassimo 12 mesi

FAQ (Domande e risposte) sull’Assegno di inclusione

Cosa è cambiato per l’Assegno di inclusione a giugno 2023?

A giugno 2023 sono state introdotte alcune modifiche all’Assegno di inclusione. È importante tenere presente che, a partire dal 1° gennaio 2024, l’Assegno di inclusione prenderà il posto del Reddito di cittadinanza. Le modifiche riguardano l’obbligo per il percettore attivabile al lavoro di accettare la prima offerta congrua di lavoro.

Chi può beneficiare dell’Assegno di inclusione se ha più di 60 anni?

Le persone che hanno superato i 60 anni di età, hanno un ISEE di massimo 9.360 euro e rispettano i requisiti di reddito e patrimoni, possono beneficiare dell’Assegno di inclusione.

L’Assegno di inclusione e sostituisce anche la Pensione di Cittadinanza?

A partire da gennaio 2024, l’Assegno di inclusione sostituirà la Pensione di Cittadinanza. Questo è un nuovo contributo economico per sostenere i nuclei familiari che hanno almeno un componente minorenne, con disabilità o di minimo 60 anni di età.

Ci sono differenze tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione?

Le differenze sostanziali tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione riguardano il calcolo degli importi spettanti. Per il resto i requisiti di età e le condizioni economiche restano pressoché invariati.

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