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Assegno di inclusione: requisiti aggiornati

Scopriamo quali sono i requisiti per l'Assegno di inclusione, la misura che nel 2024 sostituirà il Reddito di cittadinanza.

7' di lettura

Nell’articolo di oggi vedremo quali sono i requisiti per l’Assegno di inclusione, dopo i recenti aggiornamenti (scopri le ultime notizie sul Rdc e sui bonus attivi in italia. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Quali sono i requisiti per l’Assegno di inclusione?

A partire dal 2024, il Reddito di cittadinanza sarà sostituito dall’Assegno di inclusione (Ai), un’agevolazione destinata alle famiglie con almeno un membro minorenne, disabile, over 60 o assistito dai servizi sociali.

Tutti i nuclei familiari che rientrano in queste condizioni avranno il diritto di richiedere l’Assegno di inclusione a partire dal 1° gennaio 2024. Tuttavia, per ottenere l’agevolazione, sarà necessario soddisfare alcuni requisiti, non solo economici, ma anche di cittadinanza, residenza e soggiorno.

I requisiti economici riguarderanno inoltre non solo l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), ma anche il reddito familiare complessivo e il patrimonio, sia mobiliare che immobiliare.

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I requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno

Il Decreto Lavoro (DL 48/2023, art. 2, comma 2, lettera a) ha stabilito che per essere ammissibile all’Assegno di inclusione, il richiedente, sia di nazionalità italiana che straniera, deve soddisfare contemporaneamente questi requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno:

  • essere cittadino dell’Unione Europea o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, ovvero titolare dello status di protezione internazionale, di cui al decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251;
  • al momento della presentazione della domanda, deve essere residente in Italia per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo;
  • il requisito dei 5 anni di residenza è esteso a tutti componenti del nucleo familiare conteggiati nella scala di equivalenza dell’Assegno di inclusione.

I requisiti economici per beneficiare dell’Ai

I requisiti economici per essere ammessi all’Assegno di inclusione sono espressi nel Decreto Lavoro (art. 2, comma 2, lettera b) e comprendono i seguenti criteri:

  • un valore dell’ISEE in corso di validità non superiore a 9.360 euro;
  • un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. La soglia di reddito familiare è invece fissata in 7.560 euro annui, moltiplicata secondo la stessa scala di equivalenza, se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.
  • un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini IMU non superiore a 150.000 euro, non superiore a 30.000 euro;
  • un valore del patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di 6.000 euro, accresciuta di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo; tali massimali sono ulteriormente incrementati di 5.000 euro per ogni componente in condizione di disabilità e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite a fini ISEE, presente nel nucleo;
  • nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei trentasei mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
  • nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto, nonché di aeromobili di ogni genere;
  • nessun componente del nucleo familiare deve essere stato sottoposto a misura cautelare personale, a misura di prevenzione, nonché la mancanza di sentenze definitive di condanna o adottate ai sensi dell’articolo 444 e seguenti del codice di procedura penale intervenute nei dieci anni precedenti la richiesta.

Quali sono gli importi dell’Assegno di inclusione?

L’Assegno di inclusione è simile al Reddito di cittadinanza poiché costituisce un’integrazione del reddito familiare. Tuttavia, solo i nuclei a reddito zero possono percepire l’importo massimo, che per un single è di 6.000 euro all’anno (500 euro al mese).

L’Assegno di inclusione sostituisce sia il Reddito di cittadinanza che la Pensione di cittadinanza. Se il beneficio è richiesto da un nucleo composto esclusivamente da disabili gravi, persone in condizione di non autosufficienza o di 67 anni o più, gli importi saranno più alti. In particolare, per tali casi, l’assegno rappresenta un’integrazione al fine di portare il reddito familiare a 7.560 euro all’anno.

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In foto, lo screen del Decreto Lavoro.

Come avviene il calcolo degli importi dell’Ai

Il calcolo dell’importo dell’Assegno di inclusione si basa prima di tutto sul calcolo del parametro della scala di equivalenza. Si tratta di un valore numerico assegnato al nucleo familiare, che lo descrive.

Per calcolare l’importo annuale spettante di Ai, il parametro della scala di equivalenza deve essere moltiplicato per 6.000 euro, che è l’importo massimo che il beneficio assegna all’anno a una sola persona sola a reddito zero.

Se poi i beneficiari hanno un reddito familiare diverso da zero, l’importo annuo spettante di Assegno di inclusione si ottiene sottraendo al risultato l’ammontare del reddito annuo.

Come si calcola il parametro della scala di equivalenza dell’Ai?

Per calcolare il parametro della scala di equivalenza dell’Ai, inizialmente viene assegnato 1 punto all’intero nucleo familiare, che funge da “base di garanzia di inclusione per le fragilità che caratterizzano il nucleo”. Successivamente, questo punto viene incrementato secondo il seguente schema:

  • + 0,50 per ciascun altro componente con disabilità grave o non autosufficiente;
  • + 0,40 per ciascun altro componente con età pari o superiore a 60 anni;
  • + 0,40 per un componente maggiorenne con carichi di cura, cioè che si prende cura di un disabile o di un bambino con meno di tre anni di età;
  • + 0,30 per ciascun altro componente adulto in condizione di grave disagio bio-psico-sociale e inserito in programmi di cura e di assistenza certificati dalla pubblica amministrazione;
  • + di 0,15 per ciascun minore di età, fino a due;
  • + di 0,10 per ciascun minore di età, oltre il secondo.

Esempio di calcolo degli importi dell’Assegno di inclusione

Immaginiamo ora una famiglia, che beneficia dell’Assegno di inclusione, composta da due adulti e due minori di 1 e 3 anni, con un reddito di 2.000 euro all’anno.

In questo caso, il parametro della scala di equivalenza della nostra famiglia è di 1,7. Questo valore si ottiene sommando i seguenti elementi: 1 (per il richiedente) + 0,4 (per la presenza di un maggiorenne con carichi di cura verso i figli che hanno meno di 3 anni) + 0,15 (per il primo figlio minorenne) + 0,15 (per il secondo figlio minorenne).

Moltiplicando il valore della scala di equivalenza (1,7) per 6.000 euro, si ottiene un importo annuale di Ai pari a 10.200 euro. Questo è l’importo che la famiglia potrebbe percepire se fosse a reddito zero.

Poiché la nostra famiglia ha 2.000 euro di reddito dobbiamo togliere questa somma dal totale spettante e otteniamo 8.200 euro (= 10.200 euro – 2.000 euro), questa è la reale cifra che la famiglia percepirà al mese di Ai. In pratica si tratta di circa 683 euro al mese (8.200 euro/12 mesi).

FAQ (Domande e risposte) sull’Assegno di inclusione

Cosa è cambiato per l’Assegno di inclusione a giugno 2023?

A giugno 2023 sono state introdotte alcune modifiche all’Assegno di inclusione. È importante tenere presente che, a partire dal 1° gennaio 2024, l’Assegno di inclusione prenderà il posto del Reddito di cittadinanza. Le modifiche riguardano l’obbligo per il percettore attivabile al lavoro di accettare la prima accettare la prima offerta congrua di lavoro.

Chi può beneficiare dell’Assegno di inclusione se ha più di 60 anni?

Le persone che hanno superato i 60 anni di età, hanno un ISEE di massimo 9.360 euro e rispettano i requisiti di reddito e patrimoni, possono beneficiare dell’Assegno di inclusione.

Ci sono differenze tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione?

Le differenze sostanziali tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione riguardano il calcolo degli importi spettanti. Per il resto i requisiti di età e le condizioni economiche restano pressoché invariati.

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