In quali casi è previsto Assegno di inclusione e sanzioni? Quali sono le sanzioni che verranno applicate? In quali casi decade il sussidio? (scopri le ultime notizie sul Rdc e sui bonus attivi in italia. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Assegno di inclusione e sanzioni
Vediamo subito quando si rischia l’Assegno di inclusione e sanzioni. Il decreto lavoro prevede che chiunque, per ottenere indebitamente l’Assegno di inclusione, rende o utilizza dichiarazioni o documenti falsi o omette informazioni dovute, è punito con la reclusione da due a sei anni.
L’omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio, anche se provenienti da attività irregolari, e di altre informazioni dovute e rilevanti, è punita con la reclusione da uno a tre anni.
Alla condanna in via definitiva del beneficiario per i reati citati o per un delitto non colposo che comporti l’applicazione di una pena non inferiore a un anno di reclusione, consegue, l’immediata decadenza dal beneficio e il beneficiario è tenuto alla restituzione di quanto indebitamente percepito.
Attenzione, quindi, perché non si tratta di semplici sanzioni ovvero multe da pagare, ma di rischiare il carcere.
Ricordiamo a questo punto a chi spetterà l’Assegno di inclusione e quali sono le caratteristiche della misura.
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Cos’è l’Assegno di inclusione
La misura che sostituirà il reddito di cittadinanza nel 2024, detta Assegno di inclusione, è stata istituita con decreto legge 48 2023 e con la legge di conversione del decreto pubblicata in GU il 3 luglio 2023 Legge 85 2023, in cui sono state introdotte alcune piccole modifiche.
Si ricorda che la legge prevede 2 diversi strumenti di sostegno contro la povertà e l’esclusione sociale, al posto del RDC, con platee e orizzonte temporale diversi ovvero:
- l’Assegno di inclusione in vigore da gennaio 2024 (non inferiore a 480 euro mensili) per i nuclei con componenti “fragili” e con impostazione molto simile a quella del vecchio Rdc;
- una misura temporanea “Supporto per la formazione e il lavoro“ (350 euro) per chi ancora oggi percepisce il Reddito di cittadinanza (che cessa a settembre 2023), ma non rientra nelle categorie svantaggiate citate sopra, con durata massima di 12 mesi.
I contributi economici saranno erogati dall’INPS su richiesta tramite la piattaforma telematica che sarà aggiornata prossimamente.
Per la gestione invece delle attività obbligatorie di orientamento, formazione e lavoro collegate agli assegni si prevede un nuovo sistema informatico “SIISL” condiviso con ministero, regioni, enti locali, ANPAL
Vediamo di seguito qualche dettaglio in più sull’Assegno di inclusione: a chi spetta, l’importo e le modalità di domanda e fruizione.
Importo e durata
Il contributo economico dell’Assegno di inclusione consisterà in una
- integrazione al reddito fino a 6mila euro l’anno (aumentata nel caso tutti i componenti abbiano almeno 67 anni oppure in presenza di disabili gravi). moltiplicato per la scala di equivalenza sulla base dei componenti, con importo minimo pari a 480 euro;
- integrazione per l’affitto fino a un massimo di 3360 euro annui o pari a 1800 euro per nuclei composti da over 67 o con disabili gravi o non autosufficienti.
Il contributo sarà erogato con la Carta di inclusione elettronica consentirà di fare prelievi e un bonifico per l’affitto.
L’assegno di inclusione durerà 18 mesi con stop di 1 mese e possibili rinnovi per ulteriori 12 mesi sempre con 1 mese di stop.
In caso di avvio di attività di lavoro l’assegno sarà cumulabile con i relativi redditi fino a 3000 euro annui, che andranno comunicati all’INPS.
Per i primi due mesi di variazione del reddito l’assegno è comunque garantito.
Sarà possibile richiedere Assegno di inclusione per persone disabili e Assegno Unico, ma le condizioni potrebbero essere un po’ diverse rispetto a chi percepisce solo AU. Differenti anche gli importi. Vediamo perché e quali sarebbero queste condizioni.
Requisiti: cittadinanza e ISEE
Il nuovo Assegno di inclusione, come detto è riservato ai nuclei familiari in cui siano presenti persone:
- con disabilità;
- minorenni;
- con almeno 60 anni di età;
inserite in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
I richiedenti possono essere:
- cittadini italiani;
- cittadini europei o loro familiari;
- cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo
Non devono:
- essere sottoposti a misura cautelare personale o a misura di prevenzione;
- avere sentenze definitive di condanna o adottate ai sensi dell’articolo 444 e seguenti del codice di procedura penale (cosiddetto “patteggiamento”), nei 10 anni precedenti la richiesta.
La famiglia dovrà:
- avere ISEE non superiore a 9.360 euro (come per il Reddito di cittadinanza);
- avere un valore di reddito familiare inferiore 6mila euro annui maggiorato sulla base del numero di componenti in particolare disabili;
- non possedere di auto oltre 1600 cc o moto oltre 250 cc., o barche;
- non possedere immobili del valore superiore a 150mila euro ai fini IMU;
- non possedere altri immobili superiori a 30mila euro ai fini ISEE;
Se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni, o da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, la soglia di reddito familiare è fissata in 7.560 euro annui.
L’assegno sarà compatibile con la percezione di NASPI, DIS-COLL, Disoccupazione agricola.
Attenzione: non deve essere presente nella famiglia un componente che abbia rassegnato le dimissioni dal posto di lavoro (tranne che per giusta causa).
Scopriamo come funziona l’Assegno di inclusione per cittadini stranieri e quali documenti servono per richiederlo.
Scala di equivalenza
La scala di equivalenza prevista per l’Assegno di inclusione è la base di garanzia di inclusione per le fragilità che caratterizzano il nucleo familiare.
Il parametro della scala di equivalenza è pari a 1 ed è incrementato, fino a un massimo complessivo di 2,2 ulteriormente elevato a 2,3 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza, così come puoi vedere dalla tabella sotto:
Assegno di inclusione minimo e massimo scala di equivalenza | Coefficienti aggiuntivi |
Parametro 1 per nucleo con 1 soggetto fragile | 0,5 per ciascun altro componente con disabilità |
Arriva a un massimo di 2,2, elevato a 2,3 in presenza di disabili gravi o non autosufficienti | 0,4 per ogni altro componente con età pari o oltre 60 anni |
Non sono conteggiati i componenti che risiedono in strutture ospedaliere pubbliche e che interrompono la residenza in Italia per più di 4 mesi anche non continuativi nel periodo di 18 mesi | 0,15 per ogni minore, fino a 2 |
0,10 per ogni minore oltre il secondo |
Sgravi per assunzioni e lavoro autonomo
Come per il Reddito di cittadinanza, restano gli sgravi per i datori di lavoro che assumano i percettori di Assegno di inclusione e le agenzie per il lavoro che facciano da tramite, e un contributo aggiuntivo per il beneficiario che intraprenda una attività lavorativa autonoma.
Il decreto prevede in particolare:
- un esonero contributivo totale del 100% (fino a 8mila euro l’anno) per i datori di lavoro privati, per 24 mesi e per contratti a tempo indeterminato;
- ridotto del 50% per contratti a termine o stagionali per 12 mesi,
È previsto anche:
- un incentivo del 30% per l’eventuale intervento delle agenzie per il lavoro per ogni assunzione di percettori di Assegno di inclusione o supporto per il lavoro;
- un incentivo del 60% per la mediazione da parte di enti autorizzati e enti del terzo settore in caso di assunzione di persone con disabilità.
Per i casi in cui il percettore avvii una attività di lavoro autonomo o di impresa, oppure si associ a una cooperativa, può richiedere un beneficio aggiuntivo di 6 mensilità dell’assegno (massimo 3mila euro).
Vediamo quali sono i corsi obbligatori che i beneficiari del Supporto per la formazione e il lavoro devono frequentare.

Obbligo di studio o lavoro – Offerta congrua
Come per il Rdc, i componenti del nucleo che percepiscono l’Assegno di inclusione, che siano disoccupati, maggiorenni, non impegnati in corsi di studi, devono intraprendere il percorso di inserimento lavorativo previa registrazione al SIISL, il nuovo sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa che trasmette i dati dal competente Centro per l’Impiego.
I beneficiari dell’Assegno di inclusione tra i 18 e i 29 anni che non hanno adempiuto agli obblighi di istruzione, devono frequentare i corsi di istruzione per adulti di primo livello.
Sono esonerati dall’obbligo di lavoro:
- over 60;
- disabili;
- soggetti con patologie oncologiche;
- componenti con carichi di cura (figli sotto i tre anni o disabili in condizioni di gravità):
- le donne inserite nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere;
L’assegno decade in caso di rifiuto della prima offerta di lavoro congrua cioè:
- contratto o a tempo indeterminato senza limiti di distanza a tempo pieno o almeno part time per almeno il 60% con stipendio previsto dal Ccnl;
- contratto a tempo determinato entro 80 km dalla residenza.
Solo nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti figli con età inferiore a quattordici anni, anche con genitori legalmente separati, l’offerta va accettata se il luogo di lavoro non eccede la distanza di 80 chilometri dal domicilio o raggiungibile nel limite temporale massimo di 120 minuti con i mezzi di trasporto pubblico.
L’assegno si sospende per il periodo di eventuali contratti di lavoro fino a 6 mesi e riprende al termine.
FAQ (domande e risposte)
Come verrà erogato l’importo dell’Assegno di inclusione?
L’importo dell’Assegno di inclusione verrà erogato mensilmente direttamente sulla Carta di inclusione. Il pagamento avverrà in automatico e senza la necessità di alcuna richiesta o procedura aggiuntiva.
Cosa potrò pagare con l’Assegno di inclusione?
L’Assegno di inclusione è pensato per aiutarti a coprire diverse spese essenziali. Potrai utilizzarlo per pagare beni e servizi necessari per la tua vita quotidiana, come ad esempio cibo, vestiario, affitto, utenze domestiche e altre necessità di base.
Ci sarà un limite di prelievo mensile con l’Assegno di inclusione?
Sì, potrai prelevare fino a massimo 100 euro al mese, così come è per adesso per il Reddito di cittadinanza. Tutto il resto dovrai pagarlo tramite movimenti tracciabili, quindi con pagamenti bancomat o bonifici bancari.
Come richiedere l’assegno di inclusione?
La richiesta dell’Assegno di inclusione va inoltrata all’INPS. È possibile presentare la domanda tramite il sito web dell’INPS o recandosi direttamente presso una delle sedi dell’ente. Nel modulo di richiesta, è fondamentale fornire tutte le informazioni necessarie e allegare la documentazione richiesta per comprovare la disabilità grave. Puoi farti aiutare anche da un CAF o da un patronato.
L’Assegno di inclusione ha una durata temporale?
Sì, l’Assegno di inclusione ha una durata di 18 mesi, ma è possibile rinnovare la richiesta al termine del periodo stabilito e ottenere il sussidio per altri 12 mesi, sempre rinnovabili.
In quali casi è possibile perdere il diritto all’Assegno di inclusione?
Il diritto all’Assegno di inclusione può essere perso nel caso in cui la situazione economica o familiare del richiedente cambi in modo significativo, superando i limiti previsti per ottenere il contributo. Inoltre, se il beneficiario non rispetta gli obblighi dichiarati nella domanda o non comunica tempestivamente eventuali cambiamenti, potrebbe perdere il diritto all’assegno.
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