Assegno di inclusione e scala di equivalenza: come funziona

Scopri come cambiano l’Assegno di inclusione e scala di equivalenza rispetto al Reddito di cittadinanza.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
Conoscila meglio

6' di lettura

In questi giorni i percettori di Reddito di cittadinanza si stanno chiedendo come cambia l’importo del Rdc rispetto all’Adi. In questo approfondimento vediamo come funziona l’Assegno di inclusione e scala di equivalenza e come si calcola il nuovo contributo economico (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Con la pubblicazione del Decreto lavoro lo scorso 4 maggio 2023, i possibili beneficiari dell’Assegno di inclusione hanno scoperto alcuni dettagli legati soprattutto ai requisiti e al funzionamento generale della misura. Per avere informazioni più specifiche, invece, bisogna aspettare un apposito decreto attuativo.

Al di là dei destinatari del nuovo contributo economico, molte persone si stanno chiedendo come funziona l’Assegno di inclusione e scala di equivalenza. Nei prossimi paragrafi ci concentriamo proprio su questo aspetto e cosa cambia rispetto al Reddito di cittadinanza nel calcolo degli importi.

Indice

Assegno di inclusione e scala di equivalenza: come funziona

Negli ultimi giorni si è parlato molto dei requisiti dell’Assegno di inclusione e soprattutto della platea di beneficiari ridotta rispetto ai percettori di Reddito di cittadinanza. Ricordiamo, infatti, che l’Assegno di inclusione spetta solo ai nuclei familiari in cui sia presente almeno un componente con disabilità, di età pari o superiore a 60 anni o un minorenne a carico.

Scopri i requisiti dell’Assegno di inclusione.

Oltre ai futuri percettori della nuova misura, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024, cambia anche il valore della scala di equivalenza, che risulta meno favorevole rispetto al Reddito di cittadinanza. Questo parametro è molto importante perché serve a definire il requisito di reddito e l’importo spettante per i nuclei destinatari.

In particolare, l’Assegno di inclusione e scala di equivalenza si calcola in questo modo:

  • valore pari a 1 per il richiedente;
  • +0,5 per ogni altro componente con disabilità;
  • +0,4 per ogni altro componente di età pari o superiore a 60 anni;
  • + 0,4 per ogni altro componente con carichi di cura (quindi con figli minori a carico);
  • +0,15 per ogni minore fino al secondo;
  • +0,10 per ogni minore oltre il secondo.

Il valore massimo della scala di equivalenza può arrivare a 2,2, ma incrementa a 2,3 in presenza di componenti con disabilità grave o non autosufficienza.

Quindi, a differenza del Reddito di cittadinanza, con l’Assegno di inclusione sono esclusi dalla scala di equivalenza i componenti maggiorenni tra i 18 e 59 anni, senza disabilità e senza minori a carico. Ricordiamo, infatti, che secondo il dl 4/2019 il punteggio di 0,4 della scala di equivalenza era assegnato a ogni maggiorenne del nucleo familiare.

Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.

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Assegno di inclusione e scala di equivalenza: come si calcola

Come abbiamo anticipato nel paragrafo precedente, la scala di equivalenza è il valore che indica la composizione del nucleo familiare e serve a calcolare sia i requisiti economici del nucleo familiare sia l’importo da erogare.

In particolare, il calcolo dell’Assegno di inclusione funziona allo stesso modo del Reddito di cittadinanza, e cioè bisogna moltiplicare l’importo massimo annuale erogabile, pari a 6.000 euro, per la scala di equivalenza. Poi dal risultato bisogna sottrarre il reddito familiare.

Proprio come accade oggi per il Reddito di cittadinanza, i futuri destinatari dell’Adi devono avere un reddito familiare inferiore alla soglia di 6.000 euro all’anno e possono ricevere un beneficio annuale massimo di 6.000 euro all’anno (quindi 500 euro al mese).

Nello specifico, si può calcolare l’importo spettando seguendo questa formula:

[(6.000 euro * parametro di scala di equivalenza) – Reddito familiare)]/12

Prendiamo come esempio una famiglia composta da due adulti e un figlio minorenne con un reddito annuale pari a 5.000 euro. Dalla formula qui sopra risulta questo calcolo: [(6.000 euro * 1,15) – 5.000)]/12, e cioè 6.900 – 5.000 =1.900/12 = 158,33 al mese.

Facciamo un altro esempio e consideriamo un nucleo familiare composto da due adulti e due minorenni con un ISEE pari a 4.000 euro. Il calcolo sarà il seguente: [(6.000 euro * 1,30) – 4.000)]/12, quindi 7.800 – 4.000 = 3.800/12 = 316,66 euro al mese.

Infine, consideriamo un nucleo familiare con due adulti, di cui uno di 62 anni di età e con un ISEE di 3.000 euro all’anno. Il calcolo da eseguire è sempre lo stesso, e cioè: [(6.000 euro * 1,4) – 3.000)]/12, ossia 8.400 – 3.000 = 5.400/12 = 450 euro all’anno.

Assegno di inclusione e scala di equivalenza: in foto, una persona che fa dei calcoli con la calcolatrice e ha in mano delle banconote.

Assegno di inclusione e scala di equivalenza: differenze con il Rdc

Chi oggi percepisce il Reddito di cittadinanza avrà notato dagli esempi del paragrafo precedente che l’importo previsto per l’Assegno di inclusione è più basso rispetto al Rdc. Il motivo si deve proprio all’Assegno di inclusione e scala di equivalenza, in quanto i componenti del nucleo familiare hanno un valore molto inferiore rispetto a quanto previsto dal Reddito di cittadinanza.

Per dare un’idea più chiara, ricordiamo che secondo la legge che ha introdotto il Rdc, la scala di equivalenza è così calcolata:

  • valore pari a 1 per il richiedente;
  • + 0,4 per ogni altro componente maggiorenne;
  • + 0,2 per ogni altro componente minorenne.

Il valore massimo per nucleo familiare è pari a 2,1, che aumenta a 2,2 in presenza di componenti con disabilità grave o non autosufficienza. Per fornire un quadro ancora più completo, ecco di seguito una tabella con le differenze di calcolo tra Reddito di cittadinanza e Assegno di inclusione.

Composizione nucleo familiareScala di equivalenza con il RdcScala di equivalenza con l’AdiBeneficio massimo annuale con il RdcBeneficio massimo annuale con l’Adi
1 adulto (con meno di 60 anni)16.000,00 euro
1 adulto (con meno di 60 anni) e 1 minore1,21,157.200,00 euro6.900 euro
2 adulti (con meno di 60 anni)1,48.400,00 euro
2 adulti (con meno di 60 anni) e 1 minore1,61,159.600,00 euro6.900 euro
2 adulti (con meno di 60 anni) e 2 minori1,81,3010.800,00 euro7.800 euro
2 adulti (con meno di 60 anni) e 3 minori21,4012.000,00 euro8.400 euro
3 adulti (con meno di 60 anni) e 2 minori2,11,3012.600,00 euro7.800 euro
4 adulti (con meno di 60 anni)2,112.600,00 euro
3 adulti (con meno di 60 anni, tra cui una persona in condizione di disabilità grave o non autosufficiente) e 2 minori2,21,8013.200,00 euro10.800 euro
Tabella con importi dell’Assegno di inclusione e Reddito di cittadinanza in base alla scala di equivalenza.

Infine, se il nucleo familiare è composto solo da componenti di età pari o superiore a 67 anni, o comunque da un componente over 67 e altri disabili gravi o non autosufficienti, la soglia base di reddito è pari a 7.560 euro, da moltiplicare per il relativo parametro di scala di equivalenza: di fatto, si tratta dello stesso importo riconosciuto con la Pensione di cittadinanza.

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