Con l’Assegno ordinario definitivo, l’INPS può comunque chiedere la revisione? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Assegno ordinario di invalidità: cos’è?
L’Assegno ordinario di invalidità è una prestazione economica che l’INPS eroga a quei lavoratori a cui è stata riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore a 2/3.
Oltre al requisito sanitario, il lavoratore interessato deve rispettare anche un requisito di tipo contributivo: la prestazione spetta con un’anzianità contributiva di almeno 5 anni, di cui 3 anni versati nel quinquennio precedente alla domanda.
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Assegno ordinario di invalidità: quanto dura?
L’Assegno ordinario di invalidità ha una durata triennale: prima della scadenza, l’interessato può rinnovarlo per altri 3 anni (oppure rinunciarvi), previa presentazione di un’apposita domanda, a condizione che la riduzione della capacità lavorativa rimanga sotto il limite previsto dalla legge.
Assegno ordinario di invalidità: quando viene confermato?
La conferma della prestazione scatta dopo l’accertamento medico (revisione) tenuto dall’apposita commissione medica dell’Asl, al quale il beneficiario è obbligato a sottoporsi se vuole continuare a percepire l’Assegno.
La commissione medica, nella sua disamina, al momento di rilasciare il verbale sanitario, deve tenere conto dell’attività lavorativa svolta dall’interessato.
Se, ad esempio, la riduzione della capacità lavorativa è inferiore al limite, a causa di un miglioramento delle condizioni di salute dell’interessato, questi non avrà più diritto all’Assegno ordinario di invalidità.
Se, invece, a causa di un aggravamento delle condizioni di salute, la commissione medica dovesse riconoscere l’inabilità totale al lavoro, l’interessato può trasformare l’Assegno ordinario di invalidità in pensione di inabilità lavorativa.
Ricordiamo che con la domanda di rinnovo dell’Assegno, l’interessato può anche richiedere la valutazione dell’inabilità: l’INPS sottoporrà a visita l’invalido, non solo per la conferma dell’Assegno, ma anche per la richiesta di inabilità lavorativa.
Assegno ordinario di invalidità: quante volte viene confermato?
La prestazione può essere riconfermata altre 2 volte (per un totale di 9 anni), quindi l’Assegno è confermato automaticamente, a prescindere dalla domanda dell’interessato e non vi si può più rinunciare.
A spiegarlo è l’articolo 1, comma 9 della legge numero 222 del 12 giugno 1984: dopo tre riconoscimenti consecutivi, l’assegno di invalidità è confermato automaticamente, ferme restando le facoltà di revisione di cui al successivo articolo 9.
Assegno ordinario definitivo: l’INPS può chiedere la revisione
Dunque, nonostante l’Assegno ordinario di invalidità è confermato in modo permanente, l’INPS può riservarsi comunque il diritto di sottoporre il beneficiario a visita di revisione? Sì, è così.
A confermarlo è l’articolo 9 della legge 222 del 12 giugno 1984: “Il titolare delle prestazioni riconosciute ai sensi dei precedenti artt. 1, 2 e 6, primo comma, può essere sottoposto ad accertamenti sanitari per la revisione dello stato di invalidità o di inabilità ad iniziativa dell’Istituto nazionale della previdenza sociale.
In ogni caso, l’accertamento sanitario avrà luogo quando risulti che nell’anno precedente il titolare dell’assegno di invalidità di cui agli artt. 1 e 6 della presente legge si sia trovato nelle condizioni di reddito previste dall’art. 8 del Dl 12 settembre 1983, n. 463, convertito, con modificazioni, nella legge 11 novembre 1983, n. 638”.
Assegno ordinario definitivo: revisione chiesta dall’interessato
L’articolo 3 della legge 222 del 12 giugno 1984 spiega che “la revisione può essere richiesta anche dall’interessato in caso di mutamento delle condizioni che hanno dato luogo al trattamento in atto, comprovato da apposita certificazione sanitaria. Ove l’organo sanitario rilevi che sussistono fondati motivi per procedere alla revisione l’eventuale provvedimento modificativo dei trattamento in atto ha effetto dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della relativa domanda“.
Assegno ordinario definitivo: se l’interessato rifiuta la revisione?
L’articolo 4 della legge 222 del 12 giugno 1984 afferma che “ove l’interessato rifiuti, senza giustificato motivo, di sottostare agli accertamenti disposti dall’Istituto nazionale della previdenza sociale, quest’ultimo sospende, mediante apposito provvedimento, il pagamento delle rate di assegno o di pensione, per tutto il periodo in cui non si rende possibile procedere agli accertamenti stessi“.

Faq sull’Assegno ordinario di invalidità
Quando vengono pagati gli arretrati dell’assegno ordinario?
I tempi per l’erogazione degli arretrati dell’assegno ordinario da parte dell’INPS si attestano mediamente attorno ai due/tre mesi dal momento dell’invio della domanda.
Come vedere gli arretrati INPS?
Puoi controllare se l’INPS ha effettuato i pagamenti degli arretrati dell’assegno ordinario di invalidità in modo simile alla verifica delle mensilità ordinarie. È sufficiente accedere al proprio fascicolo previdenziale e controllare la presenza di istruzioni di pagamento e l’intervallo temporale a cui si riferiscono.
Quali tipi di contributi sono esclusi dal calcolo per l’Assegno ordinario di invalidità?
L’Assegno di invalidità considera diversi tipi di contributi nel suo calcolo, ma ci sono alcuni che sono esclusi, secondo l’articolo 37 del DPR 818/1957. Tra questi, ci riferiamo a:
- assenze per astensione facoltativa dopo il parto (oggi congedo parentale);
- periodi di lavoro dipendente all’estero non tutelati da convenzioni o accordi internazionali;
- periodi di servizio militare eccedenti il servizio di leva;
- periodi di malattia superiori ad 1 anno;
- periodi di iscrizione a forme di previdenza obbligatorie diverse dai fondi sostitutivi dell’Assicurazione generale obbligatoria INPS, per i quali si ha diritto ad un altro trattamento obbligatorio di previdenza, quando non danno luogo a corresponsione di pensione.
Questi periodi vengono considerati “neutri“, ossia “saltati” nella valutazione dei requisiti di contribuzione necessaria per l’Assegno.
Esistono dei casi di maggiorazione dei contributi per l’Assegno ordinario di invalidità?
Sì, per alcuni lavoratori invalidi sono previste delle maggiorazioni dei contributi, che permettono di raggiungere prima e più facilmente il requisito contributivo utile ai fini dell’ottenimento dell’Assegno. Ad esempio, ai non vedenti, dietro apposita domanda, possono essere riconosciuti 4 mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di servizio, utili per determinare sia i 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva, sia il triennio di contributi nel quinquennio precedente la domanda di Assegno ordinario d’invalidità.
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