Assegno ordinario d’invalidità: limiti per l’integrazione al minimo, l’Inps ha aggiornato i valori di reddito personale e coniugale, vediamo come. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
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Come sapete i lavoratori che ricevo un assegno mensile di invalidità al di sotto di 524,35 euro, hanno diritto all’integrazione al minimo (ovvero se percepiscono ad esempio 400 euro, riceveranno un incremento fino appunto a 524,35 euro).
Ma l’integrazione viene concessa solo se si rientra in determinati requisiti di reddito:
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- reddito personale inferiore a 12.170,86 euro l’anno;
- se sposato, reddito complessivo (con il coniuge) non superiore a 18.256,29 euro l’anno.
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Sono queste le nuove cifre comunicate dall’Inps per consentire a chi riceve un assegno ordinario di invalidità molto basso di ottenere l’integrazione. La questione riguarda ovviamente chi non ha potuto versare molti contributi prima di ricevere la misura previdenziale.
Assegno ordinario d’invalidità: trattamento previdenziale
Prima di proseguire nel dettaglio una precisazione: l’assegno ordinario d’invalidità non deve essere confuso con l’assegno mensile di invalidità. Si tratta di due misure che hanno un nome simile ma sono molto diverse:
- l’assegno ordinario d’invalidità è una misura previdenziale, riconosciuta a chi ha una riduzione della capacità lavorativa superiore ai 2/3 e ha versato almeno 5 anni di contributi (di cui tre nell’ultimo quinquennio). L’importo dipende, appunto, dai contributi: l’assegno si calcola con le stesse regole che sono in vigore per la pensione di anzianità;
- l’assegno mensile di invalidità civile, spetta invece agli invalidi civili parziali, è una misura assistenziale (tra i requisiti non rientra la contribuzione versata) e chi lo riceve non ha diritto all’integrazione al minimo.
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Assegno ordinario d’invalidità: come funziona
Ma come funziona l’integrazione al minimo per l’assegno ordinario di invalidità?
La legge (articolo 1 comma 3 della 222 del 1984), impone due limiti all’integrazione:
- il valore della quota di integrazione non può essere superiore all’importo dell’assegno sociale, che nel 2022 è stato fissato a 468,11 euro al mese;
- l’importo complessivo dell’assegno ordinario di invalidità non può essere superiore, con l’integrazione, al trattamento minimo, che è stato fissato a 524,35 euro per il 2022.
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Assegno ordinario d’invalidità: limiti di reddito
Come detto, questi sono i limiti per l’importo. Per ottenere l’integrazione è necessario rispettare anche, come accennato, quelli reddituali.
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In pratica, chi riceve questa prestazione previdenziale, non deve essere in possesso di redditi (propri o eventualmente coniugali), che rientrano tra quelli soggetti a Irpef, superiori a due o tre volte l’importo annuo dell’assegno sociale.
Per questo motivo sono stati fissati questi parametri:
- reddito personale non superiore a 12.170,86 euro anno (due volte superiore all’assegno sociale);
- reddito coniugale non superiore a 18.256,29 euro (tre volte superiore all’assegno sociale).
Assegno ordinario d’invalidità: l’eccezione
In presenza di un coniuge c’è una piccola eccezione: se si supera il limite di reddito personale, ma non quello coniugale, l’integrazione al milione spetta ugualmente.
Per le pensioni, come sapete, la legge impone il rispetto di entrambi i limiti.

Assegno ordinario d’invalidità: redditi che non rientrano
Tra i redditi che non rientrano nel calcolo per la definizione complessiva ci sono questi:
- quello della casa dove si abita;
- l’importo dello stesso assegno da integrare.
Concorrono invece alla formazione del reddito, gli importi che sono soggetti a tassazione separata (come il Tfr e gli arretrati), che non vengono invece inseriti nel calcolo complessivo dell’integrazione al minimo.
Per l’assegno ordinario d’invalidità non è prevista l’integrazione parziale, come invece prevista per altri trattamenti previdenziali. Ovvero quando si supera il limite di reddito, non c’è una riduzione percentuale dell’integrazione. Non c’è e basta.
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