Il Decreto lavoro ha indicato le prime novità sul nuovo Rdc, poiché dal 1° gennaio 2024 il contributo anti-povertà sarà abolito. In questo approfondimento vediamo le ultime novità sull’Assegno per la formazione e il lavoro, per chi è stato escluso dall’Assegno di inclusione (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Come sappiamo, da gennaio 2024 non ci sarà più il Reddito di cittadinanza, tanto criticato dalla maggioranza di destra che ora è al Governo, ma saranno introdotte due nuove misure: l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro.
Nei prossimi paragrafi ci concentriamo soprattutto sulla seconda, per capire meglio come dovrebbe funzionare, quando sarà attiva e per chi.
Indice
Assegno per la formazione e il lavoro: le novità del Decreto lavoro
La pubblicazione del Decreto lavoro dello scorso 4 maggio 2023 ha aperto la fase di attuazione delle due misure che sostituiranno il Reddito di cittadinanza. Il contributo anti-povertà, in particolare, viene sdoppiato in due diversi strumenti a seconda delle categorie di cittadini.
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Da una parte, il 1° gennaio 2024 sarà introdotto l’Assegno di inclusione, ossia un contributo economico destinato alle famiglie che si trovano in gravi situazioni di disagio economico e sociale e non hanno la possibilità di lavorare (cosiddetti “non occupabili“). L’Assegno di inclusione spetta in particolare alle famiglie in cui sia presente almeno un componente con disabilità, minorenne o con almeno 60 anni di età.
Dall’altra parte, invece, a settembre 2023 dovrebbe entrare in vigore il Supporto per la formazione e il lavoro. Si tratta cioè di uno strumento di politiche attive del lavoro destinato soprattutto a chi è escluso dall’Assegno di inclusione ma si trova comunque in situazioni di marginalità sociale. L’obiettivo è di trovare il giusto percorso formativo e professionale per l’inserimento dei cittadini nel mondo del lavoro.
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Assegno per la formazione e il lavoro: a chi spetta il supporto per la formazione?
Come anticipato nel paragrafo precedente, l’Assegno per la formazione e il lavoro spetta alle categorie di cittadini “occupabili“, ossia persone tra i 18 e 59 anni che si trovano in condizioni economiche critiche, ma che avrebbero la possibilità di lavorare.
Per fare domanda del supporto per la formazione e il lavoro è necessario rispettare questi requisiti:
- essere cittadino dell’Unione Europea oppure familiare di un cittadino titolare del diritto di soggiorno;
- essere residente in Italia da almeno cinque anni di cui gli ultimi due in modo consecutivo;
- non avere i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione;
- presentare un valore ISEE entro i 6.000 euro annui.
Chiariamo che possono presentare domanda non solo gli esclusi dall’Assegno di inclusione, ma anche i cittadini che sono in un nucleo familiare beneficiario, ma non sono calcolati nella scala di equivalenza.
Oltre a rispettare i requisiti, per ottenere l’Assegno per la formazione e il lavoro bisogna anche seguire i percorsi obbligatori di formazione e riqualificazione professionale, pena la decadenza del sussidio.
Durante il periodo di fruizione dello strumento, poi, i beneficiari hanno diritto a 350 euro al mese per la durata massima di un anno. A questo proposito, il Supporto per la formazione e il lavoro dura massimo 12 mesi e non può essere rinnovato.
Nei prossimi paragrafi analizziamo la procedura da seguire se la domanda per il sussidio viene accettata.
Assegno per la formazione e il lavoro: la nuova piattaforma digitale SIISL
La novità del Decreto lavoro per le politiche attive del lavoro è sicuramente l’attivazione di una nuova piattaforma digitale, chiamata SIISL, “Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa“. Questa sostituisce una piattaforma esistente prima, chiamata SIUPOL.
Tuttavia, mentre la SIUPOL serviva solo a raccogliere tutte le banche dati dei lavoratori e dei cittadini disoccupati, la nuova piattaforma digitale SIISL è anche integrata nel sistema informatico dell’INPS, il quale oggi viene coinvolto in maniera diretta negli strumenti di politiche attive.
In poche parole, grazie alla SIISL, l’INPS può avere un quadro completo dei lavoratori, e in particolare della loro storia formativa, lavorativa, previdenziale e contributiva.
La decisione di coinvolgere anche l’Istituto di previdenza sociale si deve al fatto che l’INPS contiene già adesso i dati dei lavoratori pubblici e privati, di artigiani, commercianti e piccoli imprenditori agricoli, di alcune categorie di lavoratori autonomi, dei percettori delle pensioni di reversibilità e di tutti i soggetti che hanno diritto a trattamenti assistenziali a ragione di handicap o malattia grave.
In questo modo, la procedura per attivare l’Assegno per la formazione e il lavoro diventa più immediata.
Scopri se il Supporto per la formazione spetta a più persone in famiglia.

Assegno per la formazione e il lavoro: Patto di attivazione digitale
Ora che abbiamo visto le novità tecniche per attivare il Supporto per la formazione e il lavoro e l’importanza dell’INPS in questo senso, vediamo come funziona la procedura per chi rispetta i requisiti della misura.
Dunque, il primo passaggio da fare è presentare la domanda per il sussidio in via telematica proprio all’INPS; poi, dopo una prima verifica dei requisiti, bisogna iscriversi subito al SIISL, quindi al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa.
Sia la richiesta sia l’iscrizione possono essere effettuate in autonomia, oppure tramite un centro per l’impiego, un ente di patronato o un centro di assistenza fiscale. L’importante è che sia tutto svolto in maniera telematica.
Durante questa fase, il cittadino compila e firma il patto di attivazione digitale, con il quale deve dichiarare la propria disponibilità immediata al lavoro e autorizzare la trasmissione dei propri dati ai centri per l’impiego, alle agenzie per il lavoro e agli intermediari autorizzati, oltre che ai servizi per il lavoro accreditati.
In questo modo, potrà avere accesso alle offerte di lavoro, ai corsi di formazione o tirocini e altri strumenti utili per le politiche attive del lavoro.
Leggi come funziona il nuovo Patto per lo Strumento di attivazione.
Assegno per la formazione e il lavoro: Patto di servizio
Dopo aver firmato il patto di attivazione digitale, segue una seconda fase della procedura per il Supporto per la formazione e il lavoro, ossia sottoscrivere il Patto di servizio.
Il patto di servizio è un piano personalizzato che viene definito dai centri per l’impiego pubblico o dalle agenzie private e ha lo scopo di individuare un percorso adatto alle competenze e alle aspirazioni individuali dei cittadini.
Da questo momento, gli enti che si occupano delle politiche attive devono assicurarsi che i beneficiari dell’Assegno per la formazione e il lavoro seguano eventuali corsi formativi presenti nel patto di servizio. Chi non rispetta i percorsi obbligatori, così come chi rifiuta la prima offerta di lavoro congrua, perde il diritto alla misura.
Ecco come funziona lo Strumento di attivazione senza corsi.
Assegno per la formazione e il lavoro: riepilogo della procedura
Visto che da settembre 2023 cambieranno molte cose per gli attuali percettori del Reddito di cittadinanza e seguiranno anche altre novità sulle misure che lo sostituiscono, facciamo un riepilogo della procedura per accedere al Supporto per la formazione e il lavoro.
Ecco tutti i passaggi in elenco:
- domanda telematica all’INPS che verrà accolta solo dopo la verifica e la sussistenza dei requisiti richiesti;
- iscrizione presso il sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL) allo scopo di firmare un patto di attivazione digitale;
- registrazione presso la piattaforma digitale presente nel SIISL per accedere alle informazioni e alle offerte di lavoro, corsi di formazione, tirocini di orientamento e altri strumenti di politica attiva del lavoro;
- presentazione presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del patto di attivazione digitale;
- convocazione presso il servizio per il lavoro competente per la stipula del patto di servizio personalizzato che può prevedere anche l’adesione ai percorsi formativi previsti dal Programma nazionale per la Garanzia di occupabilità dei Lavoratori (GOL).
FAQ Assegno per la formazione e il lavoro
Che cos’è l’Assegno per la formazione e il lavoro?
Il Decreto lavoro ha introdotto l’Assegno per la formazione e il lavoro. Questo è un sostegno economico destinato ai cittadini che, seppur in condizioni economiche critiche, hanno la possibilità di lavorare. Il supporto è parte delle nuove misure che dal gennaio 2024 sostituiranno il contributo anti-povertà, noto come Reddito di cittadinanza.
Chi può richiedere l’Assegno per la formazione e il lavoro?
L’Assegno per la formazione e il lavoro è destinato ai cittadini definiti “occupabili”, ovvero persone tra i 18 e 59 anni in condizioni economiche critiche, ma che avrebbero la possibilità di lavorare. È necessario essere cittadino dell’Unione Europea o familiare di un cittadino con diritto di soggiorno, residenti in Italia da almeno cinque anni (gli ultimi due in modo consecutivo), e non possedere i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione.
Come richiedere l’Assegno per la formazione e il lavoro?
Per richiedere l’Assegno per la formazione e il lavoro, devi presentare una domanda telematica all’INPS. Dopo la verifica dei requisiti, devi iscriverti al SIISL, il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa. Questa procedura può essere effettuata autonomamente o tramite un centro per l’impiego, un ente di patronato o un centro di assistenza fiscale.
Cosa è il Patto di attivazione digitale?
Il Patto di attivazione digitale è un documento che devi compilare e firmare durante la procedura per attivare l’Assegno per la formazione e il lavoro. Con questo patto dichiari la tua disponibilità immediata al lavoro e autorizzi la trasmissione dei tuoi dati ai centri per l’impiego, alle agenzie per il lavoro e agli intermediari autorizzati, oltre che ai servizi per il lavoro accreditati.
Cosa succede dopo la firma del Patto di attivazione digitale?
Dopo aver firmato il patto di attivazione digitale, si entra in una seconda fase del processo per ottenere il Supporto per la formazione e il lavoro, che è la sottoscrizione del Patto di servizio. Questo è un piano personalizzato che viene definito dai centri per l’impiego pubblico o dalle agenzie private e ha lo scopo di individuare un percorso adatto alle tue competenze e aspirazioni.
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