Assegno sociale con donazione del padre ai figli quando lo Stato riconosce l’Assegno sociale al genitore che risulta indigente dopo aver donato i suoi beni ai figli. È possibile? È legale? (scopri le ultime notizie su agevolazioni economiche e diritti per la famiglia. Leggi su Telegram le novità su educazione, cura e salute dei figli, gravidanza, consigli per neo-mamme e relazioni familiari. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice- Assegno sociale con donazione del padre ai figli: quando può accadere?
- Assegno sociale con donazione del padre ai figli: cosa prevede la legge?
- Assegno sociale con donazione del padre ai figli: a quanto ammonta l’Assegno sociale?
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Assegno sociale con donazione del padre ai figli: quando può accadere?
La Corte di Cassazione (sentenza 7235) si è pronunciata ed è stata chiara:
“Non si può negare il diritto all’Assegno sociale anche se la condizione di povertà è stata frutto di una scelta”.
Nel caso specifico la Corte ha accolto il ricorso di un padre che ha ricevuto l’Assegno sociale (dopo un primo no da parte dell’INPS) dopo aver donato entrambi gli immobili che possedeva (e che erano fonte di reddito) ai propri figli.
La Suprema corte ha accolto il ricorso, motivando che la legge richiede solo lo stato di bisogno e non un’indigenza incolpevole. Tranne, ovviamente il caso della frode.
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Assegno sociale con donazione del padre ai figli: cosa prevede la legge?
L’assegno sociale, ex pensione sociale, è un beneficio economico a sostegno dei cittadini italiani che, raggiunta l’età pensionabile, si trovano in situazioni di grave indigenza e non dispongono di redditi sufficienti per garantirsi una vita dignitosa. Per questo motivo hanno bisogno dell’intervento dello Stato.
Secondo la legge italiana, l’assegno sociale spetta ai cittadini che hanno compiuto 67 anni e che si trovano in una situazione di grave indigenza.
Il beneficio economico dell’assegno sociale viene erogato dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale).
L’Assegno Sociale si riceve in misura piena soltanto se il richiedente è privo di reddito personale o da coniugato.
Viene erogato a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda ai cittadini italiani e stranieri che hanno compiuto 67 anni, sono residenti in Italia da almeno 10 anni, iscritti all’anagrafe del Comune di residenza (se cittadini europei) o in possesso di regolare permesso di soggiorno (cittadini extracomunitari).
Se il cittadino straniero non risiede sul territorio italiano per 6 mesi consecutivi o per oltre 10 mesi in 5 anni (salvo che l’interruzione sia dovuta a gravi necessità, come motivi di salute o il dover adempiere agli obblighi militari), l’erogazione dell’Assegno Sociale viene interrotta.
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Assegno sociale con donazione del padre ai figli: a quanto ammonta l’Assegno sociale?
La circolare dell’INPS numero 135 del 2022 ha stabilito che, per effetto della rivalutazione degli importi delle pensioni ufficializzata tramite decreto lo scorso 9 novembre, il valore dell’Assegno Sociale, per il 2023, è di 503,27 euro.
L’Assegno sociale spetta a chi è separato?
Con l’ordinanza 23305/2022, pubblicata il 26 luglio 2022, la Corte di Cassazione si è pronunciata su questo caso: un coniuge separato che percepisce un assegno di mantenimento, ha diritto all’Assegno Sociale? E se è sì, di quale somma si parla?
La Corte di Cassazione ha ritenuto che fosse ingiusta la decisione della Corte di Appello la quale ha ritenuto che la semplice mancanza di richiesta dell’assegno di mantenimento al coniuge separato significa assenza di bisogno.
La necessità può sussistere e con essa anche il diritto a ricevere l’Assegno Sociale dall’INPS.
Ecco la spiegazione dei giudici: “non vi è né nella lettera né nella ratio dell’art. 3, comma 6, l. n. 335/1995, alcuna indicazione circa il fatto che lo stato di bisogno, per essere normativamente rilevante, debba essere anche incolpevole: al contrario, la condizione legittimante per l’accesso alla prestazione assistenziale rileva nella sua mera oggettività“.
L’Assegno Sociale, infatti, viene versato in base alla dichiarazione dei redditi effettivamente percepiti, questo è l’unico parametro di cui tenere conto.
Quindi sì, spetta anche a chi è separato.
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L’Assegno sociale può essere pignorato?
L‘assegno sociale viene erogato dall’INPS a seguito di una precisa domanda spedita telematicamente, da persone o famiglie che vivono al di sotto delle soglie di sopravvivenza previste dalla legge. Questa pensione sociale si basa su una motivazione assistenziale, ma non è reversibile ai familiari superstiti del defunto.
Trattandosi di un sussidio riconosciuto a persone o famiglie in forte difficoltà economica, ovviamente, l’assegno sociale non è pignorabile, in nessuna misura. Ed è proprio dall’assegno sociale che si parte per calcolare il minimo vitale della pensione da non poter pignorare.
Quanto bisogna attendere per avere il pagamento dell’Assegno sociale?
I tempi di attesa per ricevere l’Assegno Sociale, dopo aver presentato la domanda, di solito non dovrebbero superare i 45 giorni, almeno secondo quanto dichiarato dall’INPS.
Il pagamento dell’assegno inizia dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.
Alcune volte, però, l’attesa può prolungarsi anche di qualche mese. Si consiglia in questo caso di contattare l’INPS attraverso il Contact Center o un messaggio nell’area MyInps, oppure tramite un confronto con il proprio Caf o Patronato di fiducia.
Il termine per la lavorazione del provvedimento, secondo il sito INPS, è stato fissato in 45 giorni.
Abbiamo visto come funziona l’Assegno sociale con donazione del padre ai figli.
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