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Assegno sociale per stranieri, il requisito del soggiorno

Assegno sociale per stranieri, l’Inps ha chiarito i criteri necessari di soggiorno per accedere alla prestazione.

di The Wam

Dicembre 2022

Assegno sociale per stranieri, l’Inps ha chiarito quali devono essere i requisiti per i 10 anni di soggiorno in Italia. (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE

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Come sapete i lavoratori stranieri hanno diritto all’assegno sociale se soggiornano in Italia da almeno 10 anni. I chiarimenti riguardano in particolare i periodi in cui il lavoratore è stato all’estero. Ovvero i limiti di questa assenza dall’Italia.

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In particolare, il requisito, oltre al soggiorno in Italia per almeno 10 anni, si ritiene soddisfatto anche se il lavoratore straniero si è recato all’estero per:

Questi chiarimenti sono stati resi pubblici dall’Inps nella circolare numero 131 del 2022. Sono stati anche ribaditi molti altri aspetti che regolano l’erogazione dell’assegno sociale (che ha sostituito dal 1996 la pensione sociale).

Assegno sociale per stranieri: extracomunitari e apolidi

L’assegno sociale viene erogato al compimento dei 67 anni di età ai cittadini italiani. Ma anche:

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Assegno sociale per stranieri: criteri per l’erogazione

La prestazione viene erogata solo a condizione che la residenza in Italia sia reale e abituale. Sia al momento della domanda, sia per tutta la durata della prestazione.

Dal primo gennaio 2008 (legge numero 133 del sei agosto 2008), è stato introdotto anche il requisito del soggiorno legale e continuativo per almeno 10 anni sul territorio nazionale.

La misura viene erogata, lo ricordiamo, solo se si rientra nei requisiti di reddito personali e/o coniugali (non bisogna superare le soglie previste dalla normativa). L’importo è di circa 460 euro al mese.

Assegno sociale per stranieri e soggiorno legale

L’accertamento della presenza legale in Italia deve essere coordinata con quanto è prescritto dall’articolo 9, comma 5, della legge numero 286 del 1998, ovvero quella che riguarda il rilascio del permesso di soggiorno (quindi gli anni validi ai fini dell’erogazione dell’assegno sociale partono dal rilascio del permesso di soggiorno).

Assegno sociale per stranieri: requisiti

Per accertare l’esistenza dei requisiti sulla base degli anni di permanenza legale in Italia è necessario dividere i 10 anni in due quinquenni consecutivi:

Assegno sociale per stranieri: se si supera il limite di assenza?

Cosa succede allo straniero che è andato all’estero per più di sei mesi in modo continuativo o per più di 10 mesi nei dieci anni di permanenza in Italia?

In questi casi c’è una interruzione nella continuità del soggiorno. Cosa significa? Che il computo dei dieci anni dovrà ripartire dalla prima data utile, ovvero dal rientro in Italia dopo il periodo di assenza.

Assegno sociale per stranieri: eccezioni per le assenze prolungate

Ci sono comunque delle eccezioni. Non si interrompe la continuità della presenza in Italia, nel caso lo straniero si recasse all’estero per un periodo superiore ai sei mesi continuativi o ai dieci mesi complessivi, se l’assenza è stata causata da:

Assegno sociale per stranieri: accertamento

È fondamentale il vincolo dei 10 anni di permanenza in Italia. L’Inps (circolare numero 105 del 2008) ha già chiarito che questo aspetto deve essere accertato nei confronti di tutte le persone che fanno richiesta dell’assegno sociale (e non solo per gli extracomunitari).

Il periodo dei 10 anni continuativi può essere avvenuto anche in un momento che è lontano dalla presentazione della domanda per avere diritto alla prestazione assistenziale.

In pratica: se un cittadino straniero ha soggiornato continuativamente in Italia tra il 2005 e il 2015 e presenta la domanda nel 2022, soddisfa i criteri che sono stati stabiliti per ricevere l’assegno sociale. Quindi vale anche se tra il 2015 e il 2022 ha trascorso qualche anno all’estero.

Assegno sociale per stranieri: controlli

Quando si presenta la domanda per l’assegno sociale è necessario allegare una autocertificazione che conferma la presenza del requisito dei dieci anni di permanenza in Italia. I controlli saranno effettuati poi dall’Inps. Come? Basterà verificare il certificato storico di residenza del comune.

Se dopo questa verifica l’Inps dovesse accertare una discontinuità nelle date che sono state inserite nell’Ufficio anagrafe, verrà chiesta al cittadino straniero una documentazione aggiuntiva, che può consistere:

C’è anche da aggiungere che il permesso di soggiorno di lungo periodo può essere un elemento di prova importante. Un soggiorno legale continuativo in Italia dura cinque anni. Quindi se c’è continuità nel rilascio di due permessi di soggiorno di lungo periodo, l’Inps potrà ritenere soddisfatto il requisito dei dieci anni continuativi di presenza in Italia.

Se manca questa documentazione, il cittadino straniero può allegare alla domanda per l’assegno sociale, la documentazione rilasciata dalla Questura, dove si attesta che la persona interessata è regolarmente soggiornante in Italia da almeno dieci anni.

Assegno sociale per stranieri, il requisito del soggiorno

Assegno sociale per stranieri: redditi esteri

Vengono conteggiati per il requisito economico tutti i redditi percepiti dal cittadino straniero ed all’eventuale coniuge.

Con l’esclusione:

I redditi dei cittadini comunitari possono essere autocertificati quando si presenta la domanda.

I cittadini extracomunitari possono autocertificare solo i redditi che sono relativi ai beni immobili. Gli altri devono essere invece certificati  con una documentazione rilasciata dal Paese di provenienza e autenticata dal Consolato Italiano (fanno eccezione le nazioni dove esiste una convenzione con l’Italia). Serve comunque la documentazione riferita all’eventuale patrimonio immobiliare.

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