Le ultime notizie dell’INPS sul ricalcolo dell’Assegno Unico hanno fatto sorgere diversi dubbi sul funzionamento dei conguagli e chi deve aspettarsi un aumento o un recupero delle somme percepite. Per fornire un quadro più chiaro, in questo approfondimenti analizziamo l’Assegno Unico 2023 e tabelle ISEE (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Con il messaggio 1947 del 26 maggio 2023 l’INPS ha informato i cittadini che è stata avviata ufficialmente la rielaborazione delle competenze spettanti a partire dalla mensilità di marzo 2022, attraverso il ricalcolo degli importi effettivamente dovuti e il calcolo delle differenze, ossia i conguagli.
Sulla base del ricalcolo, i conguagli sono iniziati ad aprile e continueranno anche nei prossimi mesi, sia per chi ha diritto a un importo a credito sia per chi invece deve restituire le somme indebitamente percepite.
Per dare un’idea più chiara del ricalcolo, nei prossimi paragrafi analizziamo l’Assegno Unico 2023 e tabelle ISEE e vediamo come influiscono i nuovi importi sui conguagli.
Indice
- Assegno Unico 2023 e tabelle ISEE: come sono cambiate soglie ISEE e importi
- Assegno Unico 2023 e tabelle ISEE: aumenti e maggiorazioni con la legge di bilancio
- Assegno Unico 2023 e tabelle ISEE: come funzionano i conguagli
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Assegno Unico 2023 e tabelle ISEE: come sono cambiate soglie ISEE e importi
Il ricalcolo dell’Assegno Unico annunciato dall’INPS è dovuto a una serie di motivazioni, tra cui eventuali variazioni dell’ISEE e della DSU delle singole famiglie, ma soprattutto l’aumento degli importi spettanti e delle rispettive fasce ISEE in seguito alla rivalutazione avvenuta a gennaio 2023.
In particolare, sono molti i nuclei familiari che hanno diritto alla compensazione delle prime mensilità del 2023. Come si può notare dalla tabella che abbiamo allegato in basso al paragrafo, a seguito della rivalutazione dell’8,1% applicata sull’Assegno Unico sono cambiate le somme massime e minime per ogni figlio maggiorenne e minorenne. Oltre alle quote base, poi, sono aumentate anche le maggiorazioni principali.
Nello specifico, con l’adeguamento degli importi l’Assegno Unico 2023 e tabelle ISEE sono cambiati in questo modo:
- ISEE entro 16.215 euro: ai figli minorenni spettano 189 euro al mese (contro i 175 euro del 2022) e a ogni figlio maggiorenne spettano 91 euro al mese;
- ISEE oltre 43.240 euro: per ogni figlio minorenne si ha diritto a 54 euro al mese, mentre per ogni figlio maggiorenne spettano 27 euro al mese.
Di conseguenza, molti conguagli dell’INPS riguardano le famiglie che non hanno aggiornato l’ISEE entro il 28 febbraio 2023 e quindi hanno continuato a percepire gli importi minimi previsti nel 2022. Inoltre, il ricalcolo riguarda anche chi ha inviato ISEE e DSU in tempo, in quanto le quote rivalutato sono arrivate soprattutto a partire da marzo 2023. Quindi le mensilità di gennaio e febbraio devono essere pagate con il conguaglio a credito.
Tuttavia, l’aumento delle quote base dell’Assegno Unico 2023 e l’innalzamento delle fasce ISEE non sono gli unici motivi che hanno causato il ricalcolo del contributo per famiglie. Nel prossimo paragrafo vediamo cos’altro influisce sui conguagli.
Scopri la pagina dedicata all’Assegno unico per conoscere altri diritti e agevolazioni.
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Assegno Unico 2023 e tabelle ISEE: aumenti e maggiorazioni con la legge di bilancio
Come anticipato nel paragrafo precedente, il ricalcolo dell’Assegno Unico che porterà ai conguagli nei confronti dei cittadini è dovuto in buona parte all’aumento degli importi dell’Assegno Universale nel 2023 in seguito alla rivalutazione.
Tuttavia, un’altra novità che ha interessato gli importi del 2023 riguarda le maggiorazioni della legge di bilancio. A questo proposito, ricordiamo che la manovra finanziaria di quest’anno ha aumentato considerevolmente le somme spettanti alle famiglie numerose e a tutti i nuclei familiari con figli entro il primo anno di vita.
Le maggiorazioni sono state applicate come segue:
- aumento del 50% dell’importo base per le famiglie con almeno un figlio di età inferiore a un anno e senza limiti di ISEE;
- aumento del 50% dell’importo base per le famiglie numerose (almeno 3 figli a carico) con uno o più figli di età non superiore a 3 anni, ma solo con ISEE entro i 43.240 euro;
- aumento del 50% della maggiorazione forfettaria per nuclei familiari con almeno 4 figli a carico (da 100 euro nel 2022 passa a 150 euro);
- ai nuclei con uno o più figli disabili è riconosciuto senza limiti di età un importo massimo di 189 euro con un ISEE non superiore a 16.215 euro. Ciò vuol dire che non si fa più differenza tra maggiorenni e minorenni con disabilità;
- le maggiorazioni legate al grado di disabilità dei figli (media, grave o non autosufficienza) è riconosciuta sia ai figli minorenni sia ai figli maggiorenni fino a 21 anni di età.
Di conseguenza, i beneficiari con figli di età non superiore a un anno o a 3 anni in caso di famiglie numerose hanno diritto ai cosiddetti conguagli a credito, cioè l’INPS deve compensare gli importi non riconosciuti nei mesi scorsi.
Nel frattempo, scopri chi deve presentare la domanda dell’Assegno Unico nel 2023 e di quanto aumentano gli importi con le maggiorazioni. Leggi anche quanto costa non rinnovare l’ISEE per l’Assegno Unico 2023 e l’elenco delle novità dell’Assegno Unico 2023 in breve.

Assegno Unico 2023 e tabelle ISEE: come funzionano i conguagli
Dopo aver visto quali sono i principali aumenti dell’Assegno Unico che hanno portato ai conguagli, oltre alle singole situazioni dei nuclei familiari (come variazioni dell’ISEE o della composizione del nucleo), ricordiamo brevemente come funzionano i conguagli.
Innanzitutto, quando si parla di conguagli si fa riferimento alla differenza tra l’importo dovuto a una famiglia per l’Assegno Universale e quello erogato dall’INPS. In base alla comunicazione dell’Istituto di fine maggio, i conguagli sono il risultato del ricalcolo degli importi a partire da marzo 2022.
In sede di ricalcolo, l’INPS ha quindi delineato quali famiglie erano in attesa di conguaglio, sia in positivo sia in negativo. Nello specifico, i conguagli a credito riguardano le somme non percepite dai beneficiari e che quindi devono essere compensate dall’Istituto di previdenza sociale insieme alle nuove mensilità. I conguagli a debito, invece, riguardano le somme indebitamente percepite dalle famiglie.
Un esempio di conguaglio a debito è rappresentato dalle famiglie costituite da un solo genitore con figli a carico che ha ricevuto la maggiorazione per il secondo reddito da lavoro. In questo caso, infatti, la maggiorazione non spetta, e perciò deve essere recuperata dall’INPS.
Nello specifico, gli importi a debito vengono recuperati direttamente dall’INPS in modo graduale, e non in un’unica soluzione.
Infine, chiariamo anche che l’Istituto provvederà a informare le famiglie interessate dai conguagli tramite un SMS o indirizzo di posta elettronica.
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