Assegno Unico, perché l’aumento da 165 euro non è per tutti

Ecco tutti i dettagli sull’Assegno Unico e aumento da 165 euro e perché l’aumento non riguarda tutti.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
Conoscila meglio

5' di lettura

Da alcuni giorni si parla dell’Assegno Unico e aumento da 165 euro per alcune famiglie. In questo approfondimento facciamo chiarezza sulle informazioni annunciate dall’INPS (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Dopo la pubblicazione di un comunicato stampa dell’INPS che faceva riferimento alla circolare n. 41/2023, sono state sollevate diverse discussioni sull’Assegno Unico e aumento da 165 euro.

Alcuni cittadini, infatti, stanno cercando di capire che cos’è questo aumento dell’Assegno e quali destinatari riguarda: è rivolto a tutti i beneficiari o solo a una parte?

Nei prossimi paragrafi facciamo un po’ di chiarezza.

Indice

Assegno Unico e aumento da 165 euro: per chi?

Di recente è stata diffusa la notizia di un ipotetico aumento dell’Assegno Unico di 165 euro annunciata dall’INPS in un comunicato stampa. Visto che sulla questione sono nate discussioni fuorvianti rispetto alla realtà, è il caso di fare chiarezza.

Dunque, nel comunicato stampa a cui fanno riferimento diverse persone, l’INPS non dichiara un aumento dell’Assegno per i singoli cittadini, ma fa cenno a un aumento medio dell’Assegno Universale per alcune categorie di cittadini.

Visto che da gennaio 2023 alcune categorie di destinatari hanno iniziato a percepire un importo del contributo economico maggiore rispetto al 2022, secondo i calcoli si è verificato un aumento medio dell’importo dell’Assegno Unico pari a 165 euro.

Questo aumento medio si deve a una serie di modifiche apportate alla prestazione economica dalla legge di bilancio 2023 e legate anche all’adeguamento degli importi per via dell’inflazione. Quindi, le persone interessate da un Assegno Unico più ricco non sono tutti i beneficiari, ma solo alcune categorie.

Nel prossimo paragrafo spieghiamo nel dettaglio quali sono questi aumenti e a quanto ammontano gli importi attuali dell’Assegno Universale.

Scopri la pagina dedicata all’Assegno unico per conoscere altri diritti e agevolazioni.

Nel video di seguito, le ultime novità sulla misura sostitutiva del Reddito di cittadinanza.

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Assegno Unico e aumento da 165 euro: aumenti nel 2023

Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, l’Assegno Unico e aumento da 165 euro non riguarda un aumento dell’importo per tutte le famiglie destinatarie del contributo economico, ma si riferisce all’aumento medio degli importi per alcuni nuclei beneficiari.

Il primo motivo di questi aumenti è legato sicuramente alla rivalutazione degli importi all’8,1%, che ha aumentato sia le quote base dell’Assegno Unico sia le soglie ISEE, coinvolgendo soprattutto le famiglie con reddito basso.

Di seguito, la tabella con tutti gli importi aggiornati dopo la rivalutazione.

Per fare un confronto rispetto al 2022, da gennaio 2023 la soglia di reddito più bassa è passata da 15.000 a 16.215 euro, mentre quella più alta da 40.000 a 43.240 euro all’anno. In merito agli importi, i figli minorenni con ISEE inferiore a 16.215 euro hanno diritto a 189 euro, mentre i maggiorenni a 91 euro al mese. Dall’altro lato, con ISEE alto ai figli minorenni spettano 54 euro al mese, mentre ai maggiorenni circa 27 euro.

La rivalutazione ha avuto un impatto importante anche sulle maggiorazioni dell’Assegno Unico.

Nel frattempo, scopri chi deve presentare la domanda dell’Assegno Unico nel 2023 e di quanto aumentano gli importi con le maggiorazioni. Leggi anche quanto costa non rinnovare l’ISEE per l’Assegno Unico 2023 e l’elenco delle novità dell’Assegno Unico 2023 in breve.

Tuttavia, le novità più significative segnalate dall’INPS nella circolare riguardano le maggiorazioni introdotte con la legge di bilancio 2023.

In particolare, sull’importo base dell’Assegno Unico, lo Stato ha previsto un aumento del 50% per queste categorie di nuclei familiari:

  • aumento del 50% dell’importo base per le famiglie con almeno un figlio di età inferiore a un anno e senza limiti di ISEE;
  • aumento del 50% dell’importo base per le famiglie numerose (almeno 3 figli a carico) con uno o più figli di età non superiore a 3 anni, ma solo con ISEE entro i 43.240 euro;
  • aumento del 50% della maggiorazione forfettaria per nuclei familiari con almeno 4 figli a carico (da 100 euro nel 2022 passa a 150 euro);
  • ai nuclei con uno o più figli disabili è riconosciuto senza limiti di età un importo massimo di 189 euro con un ISEE non superiore a 16.215 euro. Ciò vuol dire che non si fa più differenza tra maggiorenni e minorenni con disabilità;
  • le maggiorazioni legate al grado di disabilità dei figli (media, grave o non autosufficienza) è riconosciuta sia ai figli minorenni sia ai figli maggiorenni fino a 21 anni di età.

Per avere un’idea più precisa, leggi la nostra guida con esempi sugli aumenti dell’Assegno Unico.

Assegno Unico e aumento da 165 euro: in foto, una ragazza sorridente con delle banconote in mano.

Assegno Unico e aumento da 165 euro: piani per il 2024

Le scorse settimane il Governo si è pronunciato sulla possibilità di potenziare ulteriormente l’Assegno Unico, aumentando gli importi e garantendo il contributo economico a tutti senza distinzioni di ISEE.

Questi possibili piani futuri per l’Assegno Universale sono stati inseriti nel programma di riforma allegato al Def, in cui viene posta una particolare attenzione ai sostegni per famiglie, soprattutto quelle con figli piccoli a carico.

Il motivo di questa attenzione è legato alla recente emergenza demografica segnalata dai dati Istat del 2022: per la prima volta, c’è stato un numero di nati inferiore a 400mila. Per contrastare la crisi della natalità, la ministra della Famiglia Roccella ha dichiarato l’intenzione del Governo di lavorare sul rafforzamento di tutte le misure a sostegno della famiglia.

Oltre all’Assegno Unico, infatti, ha parlato di nuove soluzioni per conciliare la vita lavorativa dei cittadini con la famiglia e per aumentare i congedi parentali.

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