Assegno Unico con figli che vivono da soli: ecco quando

Assegno Unico con figli che vivono da soli: ecco quando; vediamo cosa significa figli fiscalmente a carico e i requisiti da rispettare.

Immacolata Duni è un'avvocato e copywriter, specializzata in welfare.
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6' di lettura

Assegno Unico con figli che vivono da soli: vediamo cosa significa figli fiscalmente a carico e quali sono i requisiti da rispettare. (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Assegno Unico con figli che vivono da soli: da quando?

Sono considerati a carico, anche se non conviventi con il contribuente, i seguenti soggetti:

  • il coniuge non legalmente separato;
  • i figli (compresi i figli adottivi, affidati o affiliati) indipendentemente dal superamento di determinati limiti di età e dal fatto siano o meno studenti;

Possono essere considerati a carico anche i seguenti altri familiari, a condizione che convivano o che ricevano dal contribuente gli alimenti:

  • il coniuge legalmente separato;
  • i discendenti dei figli;
  • i genitori (compresi quelli adottivi);
  • i generi e le nuore;
  • il suocero e la suocera;
  • i fratelli e le sorelle;
  • i nonni e le nonne.

Le detrazioni per carichi di famiglia variano in base al reddito. Potranno spettare per intero, solo in parte o non spettare affatto.

Per avere diritto all’Assegno Unico Universale occorre che al momento della presentazione della domanda e per la durata del sussidio, si rispettino i requisiti di cittadinanza e residenza.

Per quanto riguarda i requisiti economici, invece, essendo un Assegno Universale, tutte le famiglie con figli a carico fino ai 21 anni avranno diritto all’erogazione dell’Assegno, a prescindere dall’ISEE.

Il diritto all’Assegno Unico per i propri figli prescinde dalla residenza o meno del figlio nella casa familiare. A meno che i genitori non siano sposati, in questo caso può richiedere l’Assegno Unico solo il genitore con il quale vivono i figli.

Il vero limite è l’età. Al compimento dei 21 anni, e senza necessità di effettuare alcuna segnalazione, l’Assegno Unico decade.

Il sussidio viene pagato per tutto il mese in cui si compiono gli anni, ma decade dal mese successivo.

Restano invece le spese detraibili in Dichiarazione dei Redditi per i figli a carico.

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Assegno Unico con figli che vivono da soli: cosa significa figli fiscalmente a carico?

Come afferma il sito dell’Agenzia delle Entrate, una persona si considera fiscalmente a carico di un suo familiare quando ha un reddito annuo pari o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.

Solo se i figli non superano i 24 anni di età, questo limite è aumentato a 4 mila euro annui.

Ecco una tabella riepilogativa:

Età del figlioHandicapDetrazione base (€)
Inferiore a 3 anniNo1.220
Pari o superiore a 3 anniNo950
Inferiore a 3 anni1.620
Pari o superiore a 3 anni1.350
Con più di tre figli a caricoLa detrazione aumenta di 200 € per ciascun figlio a partire dal primo
Tabella detrazioni figli a carico

Avere figli a carico significa essere legalmente responsabili per i figli, in quanto genitore o tutore legale, e sostenere le loro necessità finanziarie.

Da questo dipendono le detrazioni fiscali, come indicate nella tabella sopra.

Scopri la pagina dedicata all’Assegno unico per conoscere altri diritti e agevolazioni.

Assegno Unico con figli che vivono da soli: ecco quando
Assegno Unico con figli che vivono da soli: foto di 4 giovani

Assegno Unico con figli che vivono da soli: quali sono i requisiti da rispettare?

Per godere dell’Assegno Unico, non è necessario ripresentare la domanda, per chi l’ha fatta l’anno scorso.

Per usufruire dell’Assegno Unico è necessario:

  • avere un figlio minorenne a carico;
  • avere un figlio maggiorenne fino ai ventuno anni, che frequenti corsi di formazione o universitari;
  • avere un figlio disabile, senza limiti di età.

La domanda va presentata online, sul sito dell’INPS, attraverso l’area personale MyInps e il proprio SPID. Oppure rivolgendosi al contact center: 06 164164 mobile oppure 803 164 rete fissa o al proprio patronato o CAF di fiducia.

L’Assegno Unico nel 2023 sta godendo di alcuni aumenti decisi dal Governo e altri automatici, derivanti dalla rivalutazione basata sul tasso di inflazione.

Le due più importanti novità di maggiorazioni sono le seguenti:

  • mentre fino al 2022 era necessario avereun ISEE non superiore ai 15 mila euro per avere diritto all’importo massimo dell’assegno unico, da gennaio 2023 sarà sufficiente che l’ISEE non superi i 16.095 euro.
  • con la rivalutazione delle soglie, l’importo minimo dell’Assegno Unico 2023 scatterà solo al raggiungimento di un Isee di 42.920 euro e non più a 40mila come oggi.

Facciamo un esempio pratico.

Prendiamo una famiglia composta da padre che lavora, madre casalinga, due figli e un ISEE di 16mila euro.

Fino al 2022 la famiglia ha percepito 169 euro a figlio, per un totale di 338 euro. Nel 2023, con la soglia ISEE innalzata a 16.095, la famiglia otterrà gli importi massimi del sussidio, ovvero 187,77, arrivando così a un totale di 375,54 euro, godendo di un aumento di 37 euro al mese.

Se invece entrambi i genitori lavorano e hanno un ISEE che non supera i 20mila euro, saranno queste le somme degli assegni unici:

  • 149,50 euro per figlio;
  • 70,70 euro in più dal terzo figlio in poi;
  • 23,90 euro la maggiorazione per il fatto che entrambi i genitori lavorino.

Per un totale di 543,10 euro al mese.

Qui puoi trovare la tabella con tutte le somme aumentate.

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