Assegno Unico con Assegno di inclusione: sì o no?

Scopri se Assegno Unico e Assegno di inclusione sono compatibili e come dovrebbero funzionare gli importi.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
Conoscila meglio

6' di lettura

Dopo l’annuncio dell’Assegno di inclusione come misura sostitutiva del Reddito di cittadinanza, molti cittadini si stanno chiedendo cosa succederà per chi ha diritto all’Assegno universale. In questo approfondimento vediamo come dovrebbero funzionare Assegno Unico e Assegno di di inclusione e se sono compatibili (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Il Decreto lavoro ha introdotto una serie di novità riguardanti le pensioni, il lavoro e la nuova misura che sostituirà il Reddito di cittadinanza, ossia l’Assegno di inclusione.

Visto che oggi tra i percettori di Reddito di cittadinanza ci sono anche le famiglie con figli a carico che ricevono ogni mese l’integrazione dell’Assegno Unico sulla Carta Rdc, giustamente si chiedono cosa succederà da gennaio 2024.

Anche se siamo in attesa di notizie ufficiali in merito, nei prossimi paragrafi cerchiamo di capire come dovrebbe funzionare con tra Assegno Unico e Assegno di inclusione.

Indice

Assegno Unico e Assegno di inclusione: sono compatibili?

Come abbiamo ampiamente sentito negli ultimi mesi, da gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza sarà abolito in maniera definitiva, lasciando in difficoltà una buona parte dei beneficiari, soprattutto i cosiddetti occupabili.

A sostituire il contributo anti-povertà è l’Assegno di inclusione, anche noto come Adi. Si tratta di un sostegno al reddito destinato ai nuclei familiari non occupabili, ossia coloro che abbiano almeno un componente di almeno 60 anni, con disabilità o minorenne.

A proposito di minorenni, oggi le famiglie che percepiscono il Rdc e hanno figli minori a carico ricevono un’integrazione del sussidio attraverso l’Assegno Unico. In particolare, l’Assegno Unico su Rdc viene erogato ogni mese dall’INPS sulla Carta Rdc, generalmente dopo la ricarica del Reddito di cittadinanza.

Ma cosa succederà con Assegno Unico e Assegno di inclusione? I nuclei familiari perderanno questa integrazione sulla misura?

Al momento, non c’è ancora una risposta specifica in merito alla questione. Tuttavia, secondo il Decreto lavoro l’Assegno Unico dovrebbe essere compatibile anche con altri trattamenti assistenziali. Visto che lo scopo del Governo è dare una maggiore attenzione proprio alle famiglie con figli piccoli, è molto probabile che Assegno Unico e Assegno di inclusione siano compatibili.

Tuttavia, per avere informazioni più precise su una eventuale riduzione dell’importo in presenza dell’Adi, bisogna aspettare un decreto attuativo apposito.

Scopri la pagina dedicata all’Assegno unico per conoscere altri diritti e agevolazioni.

Ecco di seguito un video con i primi dettagli sull’Assegno di inclusione.

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Assegno Unico e Assegno di inclusione: come funziona con il Rdc?

Visto che l’Assegno Unico e Assegno di inclusione dovrebbero essere cumulabili, potrebbe essere utile fare un riepilogo di come funziona l’Assegno Unico per chi oggi riceve il Reddito di cittadinanza.

Dunque, l’Assegno Unico su Rdc segue delle regole leggermente diverse rispetto all’Assegno Unico senza Rdc. La prima differenza riguarda la domanda: i percettori di Reddito di cittadinanza con figli a carico non devono presentare alcuna domanda per ottenere l’Assegno Unico, in quanto lo ricevono in automatico.

Il motivo dell’erogazione automatica è che tutti i dati sul nucleo familiare, e in particolare sui figli maggiorenni o minorenni, e sulla situazione reddituale sono già presenti negli archivi dell’INPS. Infatti, i beneficiari comunicano la loro situazione quando presentano l’ISEE e la DSU aggiornati per ricevere il Reddito di cittadinanza.

In presenza di condizioni particolari, che non possono essere individuate dalla banca dati dell’INPS, bisogna compilare e inviare il modulo Rdc Com Au.

Oltre alla necessità della domanda, cambiano anche le tempistiche di pagamento dell’Assegno Unico su Rdc. L’integrazione per figli a carico, infatti, viene pagata sempre il mese dopo rispetto a quello di riferimento. Per esempio, dal 28 maggio 2023 è previsto l’accredito dell’Assegno su Rdc riferito al mese di aprile.

Inoltre, l’importo spettante arriva sulla Carta Rdc, proprio come il Reddito di cittadinanza. A proposito di importi, anche qui c’è una differenza di calcolo rispetto a chi non riceve il Reddito di cittadinanza.

In particolare, la somma erogata ai nuclei percettori di Rdc è più bassa rispetto a chi percepisce solo l’Assegno Unico. Nello specifico, al momento del calcolo bisogna sottrarre alla quota prevista dell’Assegno Unico, la quota del Rdc per i figli minorenni (anche chiamata quota minori).

Quindi, una famiglia che non riceve il Reddito di cittadinanza ha diritto alla quota totale dell’Assegno Unico in base alla fascia ISEE e al numero di figli, mentre una famiglia che percepisce il Rdc ha diritto alla quota dell’Assegno Unico meno la quota minori già ricevuta dall’INPS con il Reddito di cittadinanza. Per questo motivo, alcuni cittadini si sono chiesti se l’Assegno Unico aumenta rinunciando al Rdc.

Leggi anche la guida ufficiale sull’Assegno Unico sul Reddito di cittadinanza.

Assegno Unico e Assegno di inclusione: in foto, una famiglia con due genitori e due figli cammina su un prato.

Assegno Unico e Assegno di inclusione: a chi spetta l’Adi?

Nei paragrafi precedenti abbiamo visto come dovrebbe funzionare con Assegno Unico e Assegno di inclusione e se siano compatibili. La risposta più logica sarebbe sì, ma per avere conferme bisogna attendere un decreto attuativo dell’INPS specifico.

In attesa di ricevere ulteriori informazioni per chi oggi riceve l’Assegno Unico su Rdc, ricordiamo brevemente a chi spetta l’Assegno di inclusione.

Come anticipato in apertura di questo articolo, l’Assegno di inclusione entrerà in vigore il 1° gennaio 2024 e sarà destinato solo a una parte degli attuali percettori del Reddito di cittadinanza. Si tratta cioè dei cosiddetti non occupabili, ossia i nuclei familiari in cui ci sia almeno un componente:

  • minorenne;
  • con disabilità;
  • di almeno 60 anni di età.

Inoltre, per accedere all’Assegno di inclusione bisogna avere un reddito ISEE non superiore a 9.360 euro annui, come valeva per il Reddito di cittadinanza, e un reddito familiare inferiore a 6.000 euro all’anno, moltiplicati per la scala di equivalenza.

Per quanto riguarda i requisiti relativi al patrimonio, come per il Rdc, si può ottenere l’Assegno Unico solo con un patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro, diverso dalla casa di abitazione.

Infine, non bisogna possedere navi da imbarcazione e da diporto, né autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc. La richiesta dell’Assegno di inclusione va fatta online all’INPS e per dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, scatta la reclusione da 2 a 6 anni.

Scopri le differenze tra Assegno di inclusione e Gil.

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