Nella Nota di Aggiornamento al Def (Nadef), il documento in cui il governo dettaglia le spese che intende affrontare nei prossimi anni, compaiono anche delle indicazioni sulle misure che potrebbero essere previste con la prossima Legge di Bilancio. Assegno unico per le famiglie e riforma della tassazione le priorità del governo (Le nostre guide per risparmiare sulle imposte).
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Nadef: assegno unico per famiglie
Da quello che si legge nella Nota di aggiornamento al Def (Nadef) in cima alle priorità del governo c’è il varo dell’assegno unico per le famiglie. La nuova misura dovrebbe essere messa in campo già con la prossima Legge di Bilancio.
Secondo le prime stime potrebbe arrivare, a seconda della soglia Isee, fino a 200 euro per ciascun figlio fino al compimento del 21esimo anno di età (Ne abbiamo parlato nel dettaglio qui).
Con il lancio dell’assegno unico sparirebbero praticamente tutti i sussidi, le agevolazioni e le detrazioni attualmente in vigore a favore delle famiglie. Si prevede di stanziare ben 6 miliardi per la prima versione del nuovo sostegno economico.
Sistema fiscale: cosa cambia?
Altra priorità del governo, sempre guardando al contenuto del Nadef, sembra essere la riforma del sistema fiscale. Tuttavia, il dibattito tra le forze di maggioranza pare aver portato a un ridimensionamento delle ambizioni: di certo si continuerà sulla strada del taglio del cuneo fiscale che diventerà strutturale insieme allo sconto contributivo del 30% previsto per le aziende del Sud.
Invece, di una vera e propria modifica delle aliquote, in sostanza la percentuale di tasse che ogni cittadino paga in base al reddito, si dovrà aspettare almeno il 2022.
La proposta del ministro dell’Economia Gualtieri di introdurre il sistema di aliquote progressive (la percentuale cambia in base a quanto effettivamente si guadagna e non in base allo “scaglione” di reddito in cui si rientra) non piace al M5S.
I pentastellati sembrano più favorevoli a una riduzione degli “scaglioni” da 5 a 3 (al massimo 4) accorpando i redditi medio-bassi a quelli bassi (chi rientra nell’aliquota del 38% passerebbe, per così dire, in quella del 27%). Di seguito una serie guide utili scelte dalla redazione di TheWam.net. Buona lettura:
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