Aumento dell’Assegno Unico a maggio 2023 per alcuni percettori, scopriamo di chi si tratta (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Aumento dell’Assegno Unico a maggio 2023: a chi spetta?
- Aumento dell’Assegno Unico a maggio 2023: importi ridotti per alcuni
- Aumento dell’Assegno Unico a maggio 2023: esempio di conguaglio in positivo
- Aumento dell’Assegno Unico a maggio 2023: esempio di conguaglio in negativo
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Aumento dell’Assegno Unico a maggio 2023: a chi spetta?
Secondo il nuovo calendario dei pagamenti INPS, l’Assegno Unico dovrebbe arrivare ai beneficiari entro il 20 del mese, se non ci sono variazioni nell’ISEE rispetto al mese precedente. In caso ci siano stati cambiamenti nell’ISEE l’accredito è comunque previsto entro il 30/31 di ogni mese.
Moltissimi percettori di Assegno Unico però non hanno ancora ricevuto la mensilità di maggio, che per alcuni sarà pagata a giugno 2023. L’INPS ha provveduto a chiarire quali sono le cause di questo ritardo, che sono dovute a dei rallentamenti nel ricalcolo degli importi.
A maggio infatti l’INPS sta provvedendo al calcolo dei conguagli, cioè di eventuali arretrati spettanti o somme indebitamente percepite a partire da marzo 2022. Il conguaglio di maggio è dovuto a molte ragioni e tutte le casistiche sono illustrate nel messaggio INPS n. 1947 del 26-05-2023, che vedete qui sotto.

Il messaggio INPS chiarisce anche che “il dettaglio degli importi rimborsati e delle somme che invece dovranno essere restituite all’INPS verrà indicato in apposita sezione della procedura AUU“.
In ogni caso i percettori interessati nelle operazioni di conguaglio saranno avvisati dall’Istituto con un SMS e una e-mail.
In alternativa per verificare quanto si riceverà dall’INPS a maggio 2023, se ci sono arretrati e qual è la data di accredito si può anche accedere al proprio fascicolo previdenziale e controllare la disposizione di pagamento. Abbiamo redatto per voi una guida che spiega proprio come accedere al fascicolo previdenziale e controllare queste informazioni.
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Aumento dell’Assegno Unico a maggio 2023: importi ridotti per alcuni
I conguagli di maggio 2023 dell’Assegno Unico possono essere in positivo o in negativo. Ovvero è possibile che l’INPS abbia erogato importi più alti di quelli dovuti ad alcuni percettori, ad esempio perché è stata applicata una maggiorazione a cui non hanno più diritto.
In questo caso la somma indebitamente percepita va restituita e l’INPS tratterrà i soldi automaticamente. Tuttavia la somma dovuta viene sottratta dalla mensilità dell’Assegno Unico, ma non tutta in una volta, se il debito è troppo consistente, bensì rateizzando. Cioè il percettore riceverà per qualche mese degli importi ridotti al fine di saldare il debito.
L’ammontare di ogni “rata”, cioè della somma sottratta ogni mese, non può infatti superare 1/5 dell’importo relativo alla mensilità spettante di Assegno Unico.
Nei paragrafi seguenti illustreremo meglio con degli esempi pratici quali sono alcune situazioni in cui ai percettori spetta a maggio 2023 un conguaglio in positivo e quando in negativo.
Aumento dell’Assegno Unico a maggio 2023: esempio di conguaglio in positivo
Nel ricalcolo degli importi dell’Assegno Unico se il conguaglio è in positivo vuol dire che è l’INPS ad essere in debito, quindi ai percettori spettano a maggio 2023 degli arretrati.
Basiamoci sull’esempio pratico fatto dall’INPS nel messaggio del 26 maggio e immaginiamo una famiglia a cui spettano 275,10 euro al mese di Assegno Unico 2023. Questa somma consiste nell’importo base, a cui si somma una maggiorazione che spetta per i figli disabili minorenni (decreto legislativo n. 230/2021, art. 4).
Per quanto riguarda le cifre aggiornate, abbiamo redatto per voi delle tabelle, con gli importi dell’Assegno Unico 2023 in base alle fasce ISEE. Le potete scaricare cliccando sul pulsante Download a fine paragrafo.
Il conguaglio di maggio 2023, come abbiamo detto, tiene conto di eventuali somme spettanti a partire da marzo 2022. La nostra famiglia da marzo a dicembre 2022 non ha percepito tutto quello che le spettava per via della maggiorazione per i figli disabili. In totale avrebbe dovuto percepire 850 euro che le saranno restituiti a maggio 2023.
Per concludere l’Assegno Unico di maggio 2023 per la nostra famiglia sarà di 1125,10 euro (275,10 euro + 850 euro).
Aumento dell’Assegno Unico a maggio 2023: esempio di conguaglio in negativo
Dal ricalcolo degli importi dell’Assegno Unico può scaturire anche un conguaglio in negativo, cioè può capitare che l’INPS abbia erogato più soldi del dovuto. In realtà i ricalcoli in negativo sono più rari e riguardano pochi percettori, mentre sono molti di più quelli che in questo mese vedranno un aumento.
Ad ogni modo, in caso di conguaglio in negativo la somma in eccesso sarà trattenuta dalle prossime mensilità di Assegno Unico a partire da quella di maggio 2023. Proseguiamo sempre con un esempio pratico e immaginiamo una famiglia a cui spetta come Assegno Unico 2023 una somma mensile pari a 1.432,18 euro.
Tuttavia a marzo 2022 la famiglia oltre a questa cifra ha percepito anche 42,22 euro in più, per la maggiorazione transitoria (decreto legislativo n. 230/2021, art. 5) che in realtà non le spettava.
Di conseguenza l’assegno di maggio 2023 sarà decurtato in questo modo: 1.432,18 euro – 42,22 euro. Quindi la mensilità di maggio 2023 per questa famiglia sarà solo di 1.389,96 euro.
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