Manca un mese alle elezioni e i vari partiti e coalizioni stanno sfoderando i loro programmi politici. Tra le misure più discusse c’è sicuramente quella del Reddito di Cittadinanza, che verrà modificato sia in caso di vittoria della Destra, che della Sinistra. Ma l’assegno per figli a carico verrà toccato? Andiamo subito a scoprire come cambia l’assegno unico nei programmi politici (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito)
- Assegno unico nei programmi politici: Fratelli d’Italia e Italia Viva
- Assegno unico nei programmi politici: Italia Viva e Partito Democratico
- Assegno unico nei programmi politici: le due novità del 2023
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Assegno unico nei programmi politici: Fratelli d’Italia
Come abbiamo detto in apertura di questo articolo, la misura più discussa del momento è sicuramente il Reddito di Cittadinanza, forse per il suo malfunzionamento. Viceversa, in pochi, anzi, pochissimi parlano dell’assegno unico e universale, la misura per figli a carico da zero a ventuno anni introdotta in via sperimentale nel 2021, per poi diventare un sostegno definitivo da marzo 2022.
Sicuramente si parla di assegno unico nei programmi politici di Fratelli d’Italia, il partito di destra guidato dalla leader Giorgia Meloni. Nonostante l’assegno universale è una misura pensata e introdotta per volontà dei Renziani (prima Partito Democratico), il partito di Giorgia Meloni la appoggia pienamente e lo dimostra chiedendo anche un aumento degli importi da corrispondere alle famiglie.
Secondo Fratelli d’Italia, infatti, l’assegno unico per figli a carico dovrebbe essere incrementato, ma come? Semplice, sganciandolo di fatto dal requisito ISEE del nucleo familiare.
Come ben sappiamo, infatti, l’assegno familiare introdotto a pieno regime dallo scorso 1° marzo 2022 viene corrisposto a pieno fino a 15 mila euro, per poi decrescere gradualmente fino alla soglia dei 40 mila euro di ISEE.
Ad oggi, gli importi che vengono erogati alle famiglie vanno da un minimo di 50 euro ad un massino di 175 euro per ciascun figlio minorenne a carico, mentre variano dai 25 euro agli 85 euro per i maggiorenni a carico fino ai 21 anni.
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Assegno unico nei programmi politici: Italia Viva e Partito Democratico
Sicuramente, poi, troviamo l’assegno unico nei programmi politici di Italia Viva. A tal proposito è stata intervistata la madrina della misura, la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti che, dopo aver presentato il programma di Azione e Italia Viva, il Terzo Polo, per le elezioni del prossimo 25 settembre, ha dichiarato che tra i punti del piano c’è anche una rivalutazione dell’assegno unico.
La ministra ha, infatti, ricordato che l’assegno unico è stato ideato con lo scopo di essere ricalcolato annualmente sulla base dell’inflazione e che quindi, dal prossimo anno, dovrà essere incrementato per tutti i nuclei familiari.
Per saperne di più, scopri come fare domanda per l’assegno unico, come controllare pagamento e stato della richiesta dell’assegno universale, quali sono i documenti da presentare e come comportarsi quando scade il reddito di cittadinanza.
Tra le proposte del Terzo Polo, poi, troviamo anche la costruzione di nuovi asili nido con la dotazione di tre miliardi di euro.
Dall’altra parte, poi c’è il PD, guidato da Enrico Letta. L’assegno unico nei programmi politici del Partito Democratico, invece, non compare. Il PD ha inserito nel suo programma punti importanti per il settore Scuola.
- Innanzitutto, tra gli obbiettivi c’è quello di rendere obbligatoria la scuola dell’infanzia, garantendo anche un accesso gratuito per tutti i bambini;
- troviamo, poi, i trasporti, ma soprattutto, i libri di testo gratuiti per tutti quei nuclei familiari che presentano redditi ISEE medio bassi;
- anche il PD, alla stregua dei Renziani ha l’obiettivo di costruire nuove scuole e asili, con nuovi sistemi di areazione;
- Infine, troviamo anche le mense scolastiche aperte a tutti i bambini e ragazzi, gratuitamente.

Assegno unico nei programmi politici: le due novità del 2023
Accantoniamo, ora, il tema “Assegno unico nei programmi politici”, anche perché nessun altro partito o coalizione ne ha parlato, e concentriamoci sulle due novità in arrivo dal 1° gennaio 2023.
La prima, a dire la verità, l’abbiamo anticipata proprio poco fa: nel 2023 l’importo sarà rivalutato sulla base dell’inflazione e, di conseguenza, aumentato. L’aumento dell’importo, se l’inflazione sarà confermata all’8%, potrebbe far passare l’importo massimo dell’assegno da 175 euro al 190 euro per ciascun figlio.
Questo aumento è stato confermato nella relazione tecnica allegata al decreto aiuti bis. Nella stessa, inoltre, è stato riportato un taglio di tutte le risorse previste per la misura per l’anno corrente, poiché le richieste presentate sono state inferiori a quelle previste. Nel 2023, però, le risorse rimarranno invariate poiché si attende, appunto, un aumento degli importi.
Pare scontato, ma occorre sottolineare che non aumenteranno solo gli importi ma anche i limiti di reddito per la percezione del beneficio, che passerebbero da 15 mila euro a 16 mila euro per avere l’importo massimo del sostegno.
La seconda novità, invece, riguarderà l’automatizzazione dell’assegno unico. Cosa si intende con “automatizzazione”? Semplice, dal 2023 non sarà più necessario presentare una nuova domanda anno dopo anno.
Leggi le tabelle con tutti gli importi dell’assegno unico, controlla se ti stanno pagando tutte le maggiorazioni dell’assegno universale, vedi come funziona per chi è disoccupato e come cambiano le cifre dell’assegno unico con i figli con disabilità.
Occorre però prestare attenzione, poiché l’erogazione e automatica dell’assegno unico universale riguarderà solamente tutti quei nuclei familiari che non avranno subito modificazioni della loro posizione reddituale o familiare. Spieghiamoci meglio.
Saranno costretti a richiedere la prestazione nuovamente all’istituto nazionale per la previdenza sociale, le famiglie:
- in cui sono presenti figli ventunenni che compiranno ventidue anni nel 2023;
- che riscontreranno una variazione del proprio reddito ISEE, dunque, della propria situazione reddituale o familiare;
- in cui insorgeranno o i genitori si separeranno.
In questi casi appena citati, le famiglie saranno costrette a comunicare le variazioni all’INPS che provvederà a ricalcolare le somme da erogare e che corrisponderà il nuovo assegno unico ricalcolato. Nel caso in cui, poi, l’anno successivo – il 2024 – permarranno i requisiti aggiornati nel 2023, questi soggetti che avranno comunicato la variazione non dovranno dichiararla nuovamente.
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