Assegno Unico per un figlio non ancora nato: quanto spetta?

Scopri come funziona l’Assegno Unico per un figlio non nato: quali sono gli importi e come fare domanda.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
Conoscila meglio

7' di lettura

L’Assegno Unico spetta fin dal settimo mese di gravidanza, ma come funzionano gli importi e la domanda prima della nascita del bambino? In questo articolo facciamo chiarezza e forniamo alcuni esempi (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

L’Assegno Unico Universale, introdotto ufficialmente da marzo 2022, spetta a tutti i nuclei familiari con almeno un figlio a carico a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni.

In particolare, l’importo spettante prima della nascita del figlio viene chiamato premio nascita, come il precedente beneficio da 800 euro inglobato proprio dall’Assegno Universale. In realtà, è un premio che fa sempre parte dell’Assegno Unico e viene pagato in corrispondenza della prima mensilità di Assegno riferita al nuovo nato.

Nei prossimi paragrafi, vediamo nel dettaglio come funziona il calcolo degli importi dell’Assegno Unico per un figlio non nato.

Indice

Assegno Unico per un figlio non nato: quanto spetta

Il premio nascita dell’Assegno Unico non va confuso con il Bonus mamma domani, attivo prima dell’introduzione dell’Assegno Unico Universale. Si tratta invece delle mensilità spettanti a una neomamma prima della nascita del figlio o figlia.

In particolare, in base all’art. 2 del dl n.230/2021, il contributo per famiglie spetta ai nuclei familiari a partire dal settimo mese di gravidanza. Questo, però, non vuol dire che viene erogato subito, ma viene riconosciuto dopo la nascita del figlio.

In pratica, insieme alla prima mensilità di Assegno Unico spettante quando nasce il bambino, vengono anche pagate le mensilità dopo il settimo mese di gravidanza, liquidando quindi due importi in più del previsto. Ma come si calcola questo premio nascita dell’Assegno Unico?

L’importo è uguale alla quota base che sarebbe riconosciuta al figlio al momento della nascita, in base alla fascia ISEE di appartenenza del nucleo familiare e alla sua composizione. Quindi, un nucleo composto da due genitori che stanno avendo il primo figlio in assoluto e che ha un ISEE di 12mila euro, riceverebbe un premio nascita di 189 euro (importo massimo per ISEE basso) per ogni mese di gravidanza successivo al settimo, quindi circa 378 euro se si considerano due mesi. A queste mensilità si aggiungere poi il primo importo effettivo dell’Assegno Unico, compresa la nuova maggiorazione per figli fino a un anno di età.

Oltre agli importi, che potrebbero essere una bella sorpresa per chi non aveva chiare queste regole, bisogna prestare attenzione alla domanda. Nel prossimo paragrafo spieghiamo come funziona.

Scopri la pagina dedicata all’Assegno unico per conoscere altri diritti e agevolazioni.

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Di seguito, tre date di pagamento dell’Assegno Unico a marzo 2023.

Assegno Unico per figlio non nato: come funziona la richiesta

Innanzitutto, chiariamo che la domanda non può essere presentata prima della nascita del nuovo nato. Il motivo è che per erogare il contributo per famiglie, l’INPS ha bisogno del codice fiscale del bambino o della bambina. A sua volta, il codice fiscale viene assegnato dal Comune in cui si fa la dichiarazione di nascita.

Un altro aspetto importante riguarda l’ISEE: l’attestazione della situazione economica, infatti, va rinnovata perché all’interno del nucleo familiare si deve inserire anche il nuovo membro della famiglia, con relativo codice fiscale.

Per chi già percepisce l’Assegno unico per altri figli, la procedura comprende innanzitutto l’aggiornamento dell’ISEE e poi l’integrazione della domanda. Per farlo, è necessario accedere con le proprie credenziali digitali SPID, CIE o CNS nell’area riservata MyInps e, nello specifico, nella sezione dedicata all’Assegno Unico. Poi bisogna fare richiesta del sussidio anche per il nuovo nato.

Invece, chi ha avuto il primo figlio dovrà chiedere l’ISEE e poi svolgere la procedura della domanda dell’Assegno Unico, sempre sul sito INPS, o facendosi assistere da un Caf o Patronato.

A questo punto, l’INPS riconoscerà la prima mensilità dell’Assegno per il neonato, e in più le mensilità calcolate dall’ottavo mese di gravidanza.

Per saperne di più, scopri come fare domanda per l’assegno unico, come controllare pagamento e stato della richiesta dell’assegno universale, quali sono i documenti da presentare e come comportarsi quando scade il reddito di cittadinanza.

Assegno Unico per un figlio non nato: in foto, la mano di una mamma e quella di un figlio appena nato.

Assegno Unico per figlio non nato: esempi

Nei paragrafi precedenti abbiamo spiegato come funziona l’Assegno Unico per figlio non nato e quali sono gli importi riconosciuti prima della nascita del bambino o della bambina.

Per dare un quadro ancora più chiaro del calcolo, potrebbe essere utile qualche esempio. Ma prima, alleghiamo al nostro articolo la tabella con i nuovi importi dell’Assegno Unico riconosciuti dall’INPS in seguito alla rivalutazione dell’8,1%.

In particolare, da gennaio 2023 sono entrate in vigore le seguenti soglie massime e minime dell’ISEE con relativi importi:

  • fascia ISEE più bassa 16.215 euro, che dà diritto all’importo massimo di 189,2 euro per figli minorenni e 91,89 euro per figli maggiorenni;
  • fascia ISEE più alta 43.240 euro, che dà diritto all’importo minimo di 54 euro per figli minorenni e 27,03 euro per figli maggiorenni fino a 21 anni.

Nel frattempo, scopri chi deve presentare la domanda dell’Assegno Unico nel 2023 e di quanto aumentano gli importi con le maggiorazioni. Leggi anche quanto costa non rinnovare l’ISEE per l’Assegno Unico 2023 e l’elenco delle novità dell’Assegno Unico 2023 in breve.

Assegno Unico 2023 con un figlio minorenne e ISEE basso

Riprendiamo l’esempio di qualche paragrafo fa e supponiamo che un nucleo familiare abbia un reddito complessivo di 12mila euro, quindi rientri nella fascia ISEE più bassa. In questo caso, se il bambino in arrivo è anche il primo figlio in assoluto, nel primo mese di nascita l’INPS dovrà corrispondere questi importi: 189 euro x 2 mesi di gravidanza + 283,5 euro per la prima mensilità con maggiorazione per figli entro 1 anno di età. Quindi, il totale erogato con la prima mensilità dell’Assegno Unico sarebbe pari a 661,5 euro.

Assegno Unico 2023 con un figlio minorenne e ISEE alto

Adesso, invece, supponiamo che una famiglia abbia avuto il primo figlio, ma rientri nella fascia ISEE più alta, ossia oltre 43.240 euro. In questo caso, vale lo stesso discorso delle mensilità del periodo di gravidanza, ma con importi più bassi. Il calcolo sarebbe il seguente: 54 euro x 2 + 81 euro, per un totale di 189 euro al mese.

Assegno Unico 2023 con due figli minorenni

Consideriamo adesso un nucleo familiare con ISEE di 20mila euro e due figli minorenni, di cui uno appena nato e l’altro di 8 anni. L’importo spettante rientra nella fascia ISEE fino a 20.106,6 euro e per ogni figlio minorenne prevede 169,7 euro al mese. Di conseguenza, nella prima mensilità dell’Assegno Unico dopo la nascita del nuovo nato, il calcolo dell’importo sarebbe il seguente: 169,7 euro per figlio di 8 anni + 169,7 euro x 2 mesi di gravidanza + 249,55 euro prima mensilità con maggiorazione per figli entro un anno di età. Il totale sarebbe quindi pari a 758, 65 euro.

Leggi anche questa guida con le novità sulle maggiorazioni dell’Assegno Unico 2023.

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