Quando si è sottoposti al procedimento esecutivo del pignoramento, l’Assegno Unico può essere pignorato? (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- L’Assegno Unico può essere pignorato: come funziona?
- L’Assegno Unico può essere pignorato: cosa dice la normativa?
- L’Assegno Unico può essere pignorato: cos’è impignorabile?
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L’Assegno Unico può essere pignorato: come funziona?
L’articolo 22 del DPR 797/1955, stabilisce che gli assegni familiari non possono essere sequestrati, pignorati o ceduti, se non a titolo di alimenti.
Questo significa che gli assegni familiari (gli ANF) ora sostituiti dall’Assegno Unico Universale, non possono essere pignorati, se non dai figli stessi a favore dei quali vengono erogati.
Il discorso è diverso se l’Assegno Unico viene versato sul conto corrente, poiché questo può essere pignorato. Per evitarlo, bisognerà rivolgersi al Giudice dell’esecuzione presso il Tribunale territorialmente competente.
Oltre alla norma del 1955, non ci sono nuove legislazioni sul pignoramento degli ANF e degli Assegni Unici.
In base, quindi, a questa vecchia normativa, valgono questi principi:
- se il pignoramento viene iniziato per crediti di natura privata o per tasse e imposte, l’Assegno Unico è intoccabile;
- se, invece, il pignoramento viene avviato per il mancato pagamento dell’assegno di mantenimento o degli alimenti, l’Assegno Unico può essere sottoposto a procedimento esecutivo.
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L’Assegno Unico può essere pignorato: cosa dice la normativa?
La normativa dice che, per tutti i debiti che non siano “alimenti”, gli assegni familiari e gli Assegni Unici non possono essere pignorati, nemmeno nella misura di un quinto, come nel caso dello stipendio.
Lo stesso limite vale anche quando il debito è di natura fiscale: gli ANF e l’Assegno Unico sono impignorabili anche quando i debiti sono fiscali e derivanti da cartelle esattoriali.
L’Assegno Unico, dunque, non è pignorabile:
- per debiti privati;
- per debiti fiscali.
Il pignoramento è possibile solo quando il creditore è un beneficiario degli Assegni, come i figli, ad esempio.
Se un ex marito rifiuta di versare il mantenimento all’ex moglie e ai figli, l’ex coniuge può agire in giudizio per richiedere il pignoramento non solo di un quinto dello stipendio, ma anche dell’Assegno Unico.
Insomma, se una persona non paga gli alimenti o il mantenimento a uno dei soggetti del proprio nucleo familiare, l’Assegno Unico può essere pignorato.

L’Assegno Unico può essere pignorato: cos’è impignorabile?
Il pignoramento può riguardare diversi oggetti di proprietà del debitore insolvente. Il pignoramento può essere mobiliare (e riguardare i mobili di casa), può essere immobiliare (ma non riguardare la prima casa nel caso di debiti con il Fisco), può riguardare il veicolo del debitore, il conto corrente, lo stipendio, la pensione.
Un pignoramento immobiliare può essere avviato soltanto in caso di presenza di case o terreni intestati al debitore, individuati tramite indagine fatta presso l’ufficio del territorio dell’Agenzia delle Entrate.
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Anche i mobili in casa possono essere pignorati, ma non tutti, secondo l’articolo 516 del Codice di Procedura Penale.
Andrà data la precedenza ad oggetti pronti e di facile liquidazione: denaro contante, oggetti preziosi, titoli di credito, mobili di pregio artistico o di antiquariato.
Ci sono dei beni, però, che non possono essere pignorati in nessun caso, perché protetti dalla legge.
La conversione in legge del decreto per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza ha portato alla rettifica dell’elenco dei beni impignorabili.
Esistono alcuni beni che, infatti, non sono pignorabili nemmeno da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Ecco l’elenco aggiornato:
- le cose sacre e quelle che servono all’esercizio del culto;
- l’anello nuziale, i vestiti, la biancheria, i letti, i tavoli per la consumazione dei pasti con le relative sedie, gli armadi guardaroba, i cassettoni, il frigorifero, le stufe ed i fornelli di cucina anche se a gas o elettrici, la lavatrice, gli utensili di casa e di cucina unitamente ad un mobile idoneo a contenerli, in quanto indispensabili al debitore ed alle persone della sua famiglia con lui conviventi; sono tuttavia esclusi i mobili, meno i letti, di rilevante valore economico, anche per accertato pregio artistico o di antiquariato;
- i commestibili e i combustibili necessari per un mese al mantenimento del debitore e delle altre persone indicate nel numero precedente;
- le armi e gli oggetti che il debitore ha l’obbligo di conservare per l’adempimento di un pubblico servizio;
- le decorazioni al valore, le lettere, i registri e in genere gli scritti di famiglia, nonché i manoscritti, salvo che formino parte di una collezione;
- gli animali di affezione o da compagnia tenuti presso la casa del debitore o negli altri luoghi a lui appartenenti, senza fini produttivi, alimentari o commerciali;
- gli animali impiegati ai fini terapeutici o di assistenza del debitore, del coniuge, del convivente o dei figli.
Abbiamo visto se l’Assegno Unico può essere pignorato, in quali casi e per quali tipi di debiti.
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