Cosa si intende per scadenze dell’Assegno Unico? L’Assegno Unico ha una scadenza? (scopri le ultime notizie sull’Assegno Unico e sui bonus attivi in Italia. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Scadenze dell’Assegno Unico
Chiariamo innanzitutto una cosa: l’Assegno Unico (AU), in sé, non ha una scadenza, nel senso che viene erogato per diritto a tutte le famiglie nel cui nucleo familiare sono presenti dei figli, oltre al 21esimo anno di età se i figli studiano o frequentano un corso professionale.
In tal senso, si potrebbe dire che l’Assegno Unico scade quando il figlio, superati i 21 anni, smette di studiare e trova un’occupazione lavorativa, ma in questo caso, in realtà, si parla di decadenza del diritto all’AU.
Le scadenze dell’Assegno Unico a cui ci riferiamo sono quelle che riguardano la presentazione e il rinnovo dell’ISEE e della DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica).
Solo in base all’ISEE, infatti, l’INPS potrà stabilire l’importo che spetta di diritto, considerando anche il numero di figli, la loro età e la presenza di disabilità.
Chi non presenta o rinnova l’ISEE, riceverà comunque l’Assegno Unico, ma l’importo base e non quello dovuto, senza nemmeno le maggiorazioni.
Detto questo, ecco quali sono le scadenze dell’Assegno Unico, che a questo punto si riferiscono al 2024, visto che per quest’anno la presentazione dell’ISEE doveva essere fatta a febbraio 2023 e a giugno 2023:
- entro febbraio 2024 per tutti i beneficiari dei AU, per confermare o modificare l’importo dell’Assegno e non rischiare di ottenere la somma base, che per il 2023 è di 50 euro per ogni figlio;
- entro il 30 giugno 2024 per chi ha dimenticato o omesso di presentare ISEE, in modo da ottenere gli arretrati e gli importi maggiorati, retroattivamente, a partire dal mese di marzo 2024.
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Da quando decorre l’Assegno Unico
L’Assegno Unico è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo del medesimo anno in caso di domande presentate entro il 30 giugno dell’anno di riferimento, oppure a decorrere dal mese successivo a quello della domanda in caso di domande presentate dal 1° luglio dell’anno di riferimento.
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A chi spetta d’ufficio
L’Assegno Unico e Universale, dal 1° marzo 2023, è riconosciuto d’ufficio, senza necessità di presentare una nuova domanda, limitatamente ai soggetti beneficiari per i quali alla data del 28 febbraio 2023, nell’archivio dell’INPS, è risultata presente una domanda di Assegno Unico in corso in uno stato diverso da “decaduta”, “revocata”, “rinunciata” o “respinta”. Sarà così anche per l’anno 2024.
In particolare, l’INPS ha precisato che l’erogazione:
- proseguirà in continuità nel caso in cui la domanda si trovi nello stato di “accolta”;
- inizierà al termine degli specifici controlli previsti, nel caso in cui la domanda si trovi nello stato di “in istruttoria”, “in evidenza alla sede”, “in evidenza al cittadino”, “sospesa”, qualora le verifiche si completino con esito positivo.
Al fine del riconoscimento d’ufficio della prestazione, l’Istituto farà riferimento ai dati presenti nelle domande di Assegno Unico già acquisite e agli altri dati rilevati dall’ISEE o da altri archivi a disposizione dell’INPS.
Per poter usufruire dell’importo completo resta quindi obbligatorio il rinnovo dell’ISEE entro il 30 giugno, così da ottenere gli importi maggiorati, retroattivamente.
In assenza di variazioni segnalate dall’utente, ovvero in assenza di variazioni non comunicate dal beneficiario, ma che potrebbero essere intercettate in automatico dalle procedure dell’INPS, l’Assegno Unico verrà erogato alle medesime condizioni in essere già verificate nel corso delle precedenti istruttorie.
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Chi deve modificare una domanda già presentata
Esistono circostanze per le quali è necessario invece modificare la richiesta di Assegno Unico inizialmente inoltrata.
Si riportano di seguito, a titolo esemplificativo, le situazioni che possono determinare la necessità da parte del beneficiante di modificare la domanda:
- la nascita di figli;
- la variazione o inserimento della condizione di disabilità del figlio;
- le variazioni della dichiarazione relativa alla frequenza scolastica/corso di formazione per il figlio maggiorenne (18-21 anni);
- le modifiche attinenti all’eventuale separazione/coniugio dei genitori;
- i criteri di ripartizione dell’assegno tra i due genitori sulla base di apposito provvedimento del giudice o dell’accordo tra i genitori;
- la variazione delle condizioni che occorrono per la spettanza delle maggiorazioni;
- le variazioni delle modalità di pagamento prescelte dal richiedente e/o dall’eventuale altro genitore.
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Chi deve presentare una nuova domanda
I soggetti che non hanno mai beneficiato dell’Assegno Unico, ovvero che hanno presentato domanda fino al 28 febbraio, ma per i quali la domanda stessa si trova in stato “decaduta”, “revocata”, “rinunciata” o “respinta”, al fine del riconoscimento del beneficio per l’annualità che decorre dal 1° marzo, devono presentare una nuova domanda di assegno unico.
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Quantificazione dell’importo
Per la quantificazione dell’Assegno Unico permane, per tutti i beneficiari, l’obbligo di presentare la nuova DSU (Dichiarazione sostitutiva unica, che contiene le informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare), per rinnovare l’ISEE.
In assenza di una nuova DSU, correttamente attestata, l’importo dell’Assegno unico sarà calcolato a partire con riferimento agli importi minimi previsti.
In sintesi
Chi sta già ricevendo l’assegno e il suo nucleo familiare non è variato non deve presentare una nuova domanda, ma solo l’ISEE entro il 30 giugno.
Chi sta già ricevendo l’assegno e il suo nucleo familiare è variato deve adeguare la domanda e presentare l’ISEE entro il 30 giugno 2023.
Chi non presenta o non aggiorna l’Isee percepirà gli importi minimi previsti dalla normativa.
Chi non sta già ricevendo l’Assegno Unico, o deve presentare una nuova domanda entro il 30 giugno per ricevere gli arretrati da marzo 2023 o, se presenta la domanda dal 1° luglio, la prestazione decorre dal mese successivo e non ha diritto agli arretrati.
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Come presentare la domanda
Per inoltrare domanda possono essere utilizzati i seguenti canali:
- Contact center INPS;
- app INPS Mobile;
- patronati.
FAQ (domande e risposte)
Quali sono i documenti necessari per richiedere l’Assegno Unico?
I documenti necessari per richiedere l’Assegno Unico sono quelli che attestano il reddito familiare, ovvero ISEE e DSU.
Cosa succede se le mie condizioni finanziarie cambiano dopo aver ottenuto l’Assegno Unico?
Se le tue condizioni finanziarie cambiano dopo aver ottenuto l’Assegno Unico, è importante comunicare tempestivamente tali cambiamenti agli enti preposti. Variazioni nel reddito familiare o nella situazione dei figli potrebbero influire sull’importo dell’assegno. Mantenere aggiornate le informazioni può garantire che tu riceva l’importo corretto e che rispetti gli obblighi previsti dalla legge.
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