Assenze per malattia durante la chemioterapia, ci chiediamo se i giorni di terapia sono esclusi dal calcolo del comporto.
Per capirci, il periodo di comporto è il numero massimo di assenze per malattia che un lavoratore dipendente può fare senza correre il rischio di essere licenziato.
Questo periodo è indicato nei singoli contratti collettivi nazionali di lavoro di ogni categoria, ovviamente anche nella pubblica amministrazione. Significa quindi che ci sono limiti e norme che potrebbero cambiare da una occupazione all’altra.
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Indice
- Assenze per malattia durante la chemioterapia: contratti diversi
- Assenze per malattia durante la chemioterapia: comporto
- Assenze per malattia durante la chemioterapia: comporto, linee generali
- Assenze per malattia durante la chemioterapia: aspettativa
- Assenze per malattia durante la chemioterapia: congedo
- Assenze per malattia durante la chemioterapia: permessi
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Assenze per malattia durante la chemioterapia: contratti diversi
Una indeterminatezza che causa inevitabile confusione. Cosa grave, perché questa indeterminatezza aggiunge ansia a lavoratori che sono già in uno stato di inevitabile fragilità.
Anche le linee guida dell’Inps restano indefinite. Infatti, l’istituto di previdenza prima precisa che «le lavoratrici e i lavoratori assenti dal lavoro per malattia oncologica hanno diritto alla conservazione del posto di lavoro per il periodo cosiddetto di comporto, garantito dalla legge e disciplinato nel dettaglio dalla contrattazione collettiva».
Poi aggiunge: «In caso di patologie che richiedano terapie salvavita (tra cui le cure chemioterapiche) è prevista anche l’esclusione dall’obbligo del rispetto delle fasce orarie di reperibilità per la possibile visita fiscale che potrà essere eseguita solo previo accordo con il lavoratore».
Come dire, niente di preciso.
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Iniziano dai punti fermi. Il malato oncologico che non è più in grado a causa della patologia di occuparsi delle proprie mansioni, ha il diritto di assentarsi per il necessario periodo di cure e terapie fino alla guarigione (in genere 18 mesi nel triennio). Durante le assenze percepirà una indennità commisurata alla retribuzione. In questo periodo potrà anche maturare l’anzianità di servizio.
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Assenze per malattia durante la chemioterapia: indennità di malattia
L’indennità di malattia viene erogata a partire dal quarto giorno successivo all’inizio della malattia e fino a un massimo di 180 giorni per ogni anno.
Il trattamento economico riconosciuto durante i periodi di assenza diminuisce nel tempo in questo modo:
- 100% della retribuzione dall’inizio della malattia e fino al nono mese compreso;
- 90% della retribuzione dal decimo al dodicesimo mese di assenza;
- 50% della retribuzione dal tredicesimo al diciottesimo mese, termine ultimo per la conservazione del posto.
Assenze per malattia durante la chemioterapia: comporto
Torniamo al dunque, periodo di comporto e chemioterapia. Non esiste – come accennato – una normativa unica che consenta di prendere in considerazione le assenze causate dalle terapie per una patologia oncologica.
Questo significa che alcuni contratti nazionali prevedano esplicitamente non solo l’esclusione dal periodo di comporto dei giorni in cui l’assenza del dipendente è stata causata dalla necessità di sottoporsi alla chemioterapia, ma nel computo vengono esclusi dal comporto anche i giorni necessari per smaltire gli effetti collaterali della terapia. Che di fatto aumenta i giorni complessivi di comporto e impedisce che il prolungamento dei tempi causi la riduzione o l’azzeramento della retribuzione.
Assenze per malattia durante la chemioterapia: comporto, linee generali
Non tutti i contratti nazionali prevedono le stesse misure in favore dei pazienti oncologici. Anche se in linea di massima in caso di «assenze per patologie che richiedono terapie salvavita», per molte categorie di lavoratori si adotta uno schema simile:
- in caso di patologie gravi che richiedano terapie salvavita, come ad esempio l’emodialisi, la chemioterapia ed altre assimilabili, sono esclusi dal computo delle assenze per malattia, ai fini della maturazione del periodo di comporto, i relativi giorni di ricovero ospedaliero o di day-hospital, nonché i giorni di assenza dovuti all’effettuazione delle citate terapie. In tali giornate il dipendente ha diritto all’intero trattamento economico previsto dai rispettivi CCNL;
- l’attestazione della sussistenza delle particolari patologie richiedenti le terapie salvavita deve essere rilasciata dalle competenti strutture medico-legali delle aziende sanitarie locali o dagli enti accreditati o, nei casi previsti, dalle strutture con competenze mediche delle pubbliche amministrazioni;
- rientrano nella disciplina, anche i giorni di assenza dovuti agli effetti collaterali delle citate terapie, comportanti incapacità lavorativa per un periodo massimo di quattro mesi per ciascun anno solare;
- i giorni di assenza dovuti alle terapie e agli effetti collaterali delle stesse, sono debitamente certificati dalla struttura medica convenzionata ove è stata effettuata la terapia o dall’organo medico competente;
- la procedura per il riconoscimento della grave patologia è attivata dal dipendente e, dalla data del riconoscimento della stessa, decorrono le disposizioni di cui ai commi precedenti.
Assenze per malattia durante la chemioterapia: aspettativa
In molti casi, non sempre, i contratti nazionali di lavoro prevedono la possibilità di non perdere il posto di lavoro anche quando i periodi di assenza per malattia superano il periodo di comporto. In questo caso il paziente potrà usufruire di un periodo variabile (dipende dal contratto) di aspettativa non retribuita per motivi di salute e di cura.
Queste sono le linee guida di molti contratti nazionali di lavoro.
Ma ripetiamo, non sono armonizzati tra loro: non esiste quindi una linea di condotta univoca per ogni categoria lavorativa. Ed è opportuno quindi andare a verificare cosa dice a riguardo il proprio contratto.
Assenze per malattia durante la chemioterapia: congedo
È anche vero che i pazienti oncologici dichiarati invalidi civili (in questo caso la procedura è molto accelerata rispetto al solito) e per i quali è riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa superiore al 50%, hanno diritto a un congedo per cure fino a 30 giorni, che è a carico totale del datore di lavoro.
Per avere diritto a questa agevolazione è necessario presentare una adeguata documentazione medica.

Assenze per malattia durante la chemioterapia: permessi
Se poi dalla patologia oncologica dovesse risultare una disabilità grave, la legge può riconoscere delle agevolazioni. Sia nel caso fosse il lavoratore stesso a vivere questa condizione, sia per il familiare dipendente che si occupa della sua assistenza (su invaliditaediritti.it la guida completa).
I dipendenti con disabilità grave hanno diritto a:
- 3 giorni di permesso mensile, anche frazionabili in ore;
- 2 ore al giorno (1, se l’orario di lavoro è inferiore a 6 ore).
Per i caregiver familiari:
- 3 giorni di permesso mensile, anche frazionabili in ore.
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