Assunzioni giovani, il governo ha previsto sgravi contributivi del 100%, fino a 6mila euro l’anno. Un incentivo record. La misura è stata inserita nella manovra di bilancio che è in discussione alle Camere. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Assunzioni giovani: governo a caccia di fondi
- Assunzioni giovani: cosa prevede la norma
- Assunzioni giovani: sconti fino a 500 euro al mese
- Assunzioni giovani: per quali imprese
- Assunzioni giovani: misura potenziata
- Assunzioni giovani: come funziona con il Reddito di Cittadinanza
- Assunzioni giovani: dati disoccupazione
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Si stanno valutando per gli sgravi a chi assume under 36 anche alcuni correttivi per potenziarli. Un discorso analogo anche per Opzione donna, che è già stata modificata e potrebbe essere ulteriormente rivista per renderla più inclusiva (al momento è quasi una copia dell’Ape sociale).
Su questo argomento potrebbe interessarti un post sul cosa cambia per il lavoro con la legge di bilancio 2023; o un focus sulla introduzione prevista per il prossimo anno dei voucher; c’è infine un’altra novità nella manovra: il mutuo prima casa giovani sarà sbloccato.
Assunzioni giovani: governo a caccia di fondi
Per la misura che dovrebbe incentivare e facilitare l’assunzione di under 36 il governo sta cercando dei fondi aggiuntivi. L’obiettivo è quello di allargare il più possibile la platea dei possibili beneficiari.
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Assunzioni giovani: cosa prevede la norma
Al momento la misura prevede il taglio totale della quota contributiva (100%), per un limite massimo di 6mila euro l’anno (non poco). Il beneficio viene concesso alle imprese che assumono lavoratori che non hanno ancora superato i 35 anni. C’è un altro requisito: i giovani non devono mai essere stati occupati a tempo indeterminato nel corso dell’intera vita lavorativa.
Questa norma è stata inserita per evitare il trucco dei licenziamenti con assunzione successiva a costi inferiori: renderebbe quasi inutile o molto meno efficace il provvedimento.
Assunzioni giovani: sconti fino a 500 euro al mese
Per le aziende che assumono under 36 lo sconto dunque può arrivare a 500 euro al mese. L’importo ovviamente si riduce in caso di assunzioni a tempo parziale.
Questo sconto contributivo del 100% non dovrebbe essere uguale in tutta Italia, il vantaggio sarà essere superiore per le imprese che assumono al sud, in questo modo:
- sgravio contributivo di 36 mesi per chi assume nel Centro Nord (dovrà essere stilata la lista delle Regioni);
- sgravio contributivo di 48 mesi per chi assume al Sud.
Nel provvedimento in discussione in Parlamento, si precisa che sono esclusi dall’esonero i premi e i contributi che devono essere versati per l’assicurazione obbligatoria, quella che tutela il lavoratore da eventuali infortuni sul lavoro e dalle malattie professionali.
Assunzioni giovani: per quali imprese
Le imprese che potranno avere accesso a questi sgravi contributivi non devono aver effettuato dei licenziamenti individuali per giustificato motivo nei sei mesi che precedono l’assunzione e non potranno farlo nei 9 mesi successivi.
Anche questa norma serve ad evitare il “giochetto” dei licenziamenti e delle riassunzioni. Ma anche per ridurre il pericolo che le assunzioni con sgravi comportino il successivo licenziamento di lavoratori che sono già stati assunti o che non rientrano tra quelli che possono ottenere sconti.
Vengono esclusi dalla possibilità di accedere a questo beneficio anche gli imprenditori che hanno effettuato licenziamenti collettivi di lavoratori inquadrati con la stessa qualifica e inseriti nella stessa unità produttiva dei neoassunti con sgravi contributivi.
Insomma si vuole evitare un rischio: che la misura venga adottata per consentire un semplice risparmio alle aziende e non per favorire l’assunzione dei giovani.
Assunzioni giovani: misura potenziata
Questa la misura per come è arrivata in Parlamento. Ma potrebbe essere potenziata ulteriormente. Spinge sull’acceleratore soprattutto Forza Italia. È stato lo stesso Silvio Berlusconi a dischiarare: «Chiederemo alla maggioranza un impegno ulteriore sulla detassazione dei nuovi assunti, anche per offrire un lavoro a giovani che oggi vivono col reddito di cittadinanza, e per aumentare le pensioni più basse, gravemente erose dall’inflazione».
Dalle indiscrezioni che circolano in ambienti del governo la direzione che intende prendere il governo è proprio quella.
Assunzioni giovani: come funziona con il Reddito di Cittadinanza
L’assunzione agevolata degli under 36 può avere un vero impatto sui giovani che ricevono il Reddito di Cittadinanza? I numeri non raccontano tutta la verità. In realtà i giovani titolari del sussidio non sono molti, ma se si conteggiano quelli che vivono in famiglie che lo ricevono allora la cifra supera il milione.
Ovvero tanti sono figli di genitori ai quali viene erogato il reddito.
Bisogna precisare però che nel conteggio sono inseriti anche i bambini. Quindi la cifra dei giovani tra 18 e 35 anni che potrebbero essere assunti grazie agli sconti contributivi è molto più bassa.
Un dato che contrasta con la narrativa diffusa in questi mesi e che suppone ci sia un bel po’ di giovani sul divano che vive con il sussidio.

Assunzioni giovani: dati disoccupazione
Sono probabilmente più utili i dati sulla disoccupazione giovanile. Quelli diffusi da Istat. Il tasso di disoccupazione tra gli under 36 è in aumento nell’ultimo trimestre (+1,6%). Siamo arrivati al 23,7%. È il terzo dato più alto della zona euro. Stanno messi peggio solo la Spagna (32,1%) e la Grecia (28.5%).
Il tasso di disoccupazione tra le persone che hanno tra 35 e 49 anni è invece piuttosto stabile, al 7,9%. Alto, ma non certo ai livelli preoccupanti che riguardano i più giovani.
La decontribuzione può essere un incentivo importante, anche se in passato queste agevolazioni non hanno dato grandi risultati.
Il dato dei giovani senza lavoro è preoccupante anche per un altro motivo: gli under 35 sono molto meno che in passato (per il calo delle nascite che dura ormai da qualche decennio), eppure il ricambio generazionale non si traduce in un calo di disoccupati.
In Gran Bretagna c’è il problema opposto: la disoccupazione è al minimo, l’offerta di lavoro supera la domanda. E questo comporta un aumento degli stipendi per convincere i pochi disponibili ad accettare un’occupazione piuttosto che un’altra. Cosa che incide sull’inflazione che si vorrebbe invece tenere sotto controllo. Un paradosso.
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