Assegno maternità Comuni 2023, nuovi aumenti e ISEE: esempi

Scopri in cosa consistono gli aumenti dell’Assegno di maternità dei Comuni e chi può richiedere il sussidio.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
Conoscila meglio

6' di lettura

Con la rivalutazione, sono cambiati anche gli importi dell’Assegno di maternità. In questo approfondimento vediamo a chi spettano gli aumenti dell’Assegno di maternità dei Comuni e quanto sono cambiati gli importi nel 2023 (scopri le ultime notizie su agevolazioni economiche e diritti per la famiglia. Leggi su Telegram le novità su educazione, cura e salute dei figli, gravidanza, consigli per neo-mamme e relazioni familiari. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Gli aumenti dell’Assegno di maternità dei Comuni sono la conseguenza della rivalutazione effettuata ogni anno sulla base dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati rilevato dall’ISTAT. Oltre a questa, anche altre prestazioni sono state adeguate ai nuovi importi, tra cui le pensioni e l’Assegno Unico Universale.

Nei prossimi paragrafi vediamo nel dettaglio come cambia l’importo dell’Assegno di maternità dei Comuni e per chi.

Indice

Aumenti dell’Assegno di maternità dei Comuni con la rivalutazione

L’Assegno di maternità dei Comuni, al pari dell’Assegno Unico per figli a carico, è soggetto alla rivalutazione annuale degli importi. Per quest’anno, le somme stabilite dalla legge sono state rivalutate all’8,1%, aumentando in modo significativo gli importi spettanti.

Come sappiamo, l’Assegno di maternità dei Comuni, anche noto come Bonus mamme dei Comuni, è una prestazione assistenziale destinata alle madri con ISEE molto basso in caso di nuove nascite, preaffidamenti o adozioni. La misura va richiesta al proprio Comune di residenza ed è erogata dall’INPS ogni mese per un totale di cinque mensilità. Inoltre, non deve essere confuso con l’Assegno di maternità statale per mamme disoccupate.

In merito agli aumenti dell’Assegno di maternità dei Comuni, la notizia è stata annunciata dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza Del Consiglio dei Ministri, attraverso un apposito comunicato stampa, disponibile sulla Gazzetta Ufficiale n.48 del 25 febbraio 2023. Nel comunicato, infatti, si legge:

“La variazione nella media 2022 dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, calcolato con le esclusioni di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 81, da applicarsi per l’anno 2023 ai sensi dell’art. 13, comma 4, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159 (assegno di maternità) è pari al 8,1 per cento (Comunicato ufficiale dell’Istat del 17 gennaio 2023).”

Nel prossimo paragrafo vediamo nel dettaglio come cambiano gli importi e il tetto ISEE per accedere al contributo economico.

Scopri la pagina dedicata all’Assegno unico per conoscere altri diritti e agevolazioni.

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Aumenti dell’Assegno di maternità dei Comuni: come cambiano importi e ISEE

Nel paragrafo precedente abbiamo spiegato ai nostri lettori che l’Assegno di maternità dei Comuni aumenterà a seguito della rivalutazione degli importi dell’8,1%. Ma di quanto aumenta di preciso e cosa cambia rispetto al 2022?

La prima risposta ce la fornisce proprio il comunicato stampa pubblicato lo scorso 25 febbraio:

“Pertanto l’assegno mensile di maternità ai sensi dell’art. 74 della legge 26 marzo 2001, n. 151, da corrispondere agli aventi diritto per l’anno 2023, per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento, se spettante nella misura intera, è pari a euro 383,46; per le domande relative al medesimo anno, il valore dell’indicatore della situazione economica equivalente è pari a euro 19.185,13.”

Dunque, l’importo massimo erogato alle beneficiarie dell’Assegno di maternità per l’anno 2023 corrisponde a 383,46 euro, contro i 354,73 euro al mese concessi nel 2022. Visto che l’Assegno è erogato dall’INPS per un periodo totale di 5 mesi, l’importo complessivo diventa pari a 1.917,3 euro, mentre nel 2022 corrispondeva a 1.773,65 euro.

A cambiare, inoltre, è anche la soglia ISEE che permette di accedere alla prestazione economica. Infatti, ricordiamo che l’Assegno di maternità spetta solo se non si supera un determinato valore ISEE. Nel 2022, il tetto massimo previsto dalla legge era di 17.747,58 euro, mentre nel 2023 la soglia si è innalzata a 19.185,13 euro.

Di conseguenza, chi per esempio ha un valore ISEE 2023 pari a 18mila euro, l’anno scorso non avrebbe potuto beneficiare dell’Assegno di maternità, mentre quest’anno ne ha diritto.

Inoltre, poiché questo sussidio è cumulabile con l’Assegno Unico, essendo una prestazione distaccata dallo Stato, molte neomamme potrebbero rientrare sia nella soglia di reddito prevista dall’Assegno di maternità sia nella fascia ISEE più bassa stabilita dall’Assegno Unico.

Quindi, una donna che rientra nei requisiti delle due prestazioni economiche e che possiede un reddito complessivo ISEE 2023 di 16.000 euro, ha diritto all’importo più alto dell’Assegno Unico (189 euro) e alla nuova maggiorazione introdotta dalla legge di bilancio (50% in più al mese per figli entro il primo anno di età), ma allo stesso tempo può percepire i 383,46 euro dell’Assegno di maternità.

In questo modo, la madre in questione riceverebbe circa 666 euro al mese.

Nel frattempo, scopri chi deve presentare la domanda dell’Assegno Unico nel 2023 e di quanto aumentano gli importi con le maggiorazioni. Leggi anche quanto costa non rinnovare l’ISEE per l’Assegno Unico 2023 e l’elenco delle novità dell’Assegno Unico 2023 in breve.

Aumenti dell’Assegno di maternità dei Comuni: in foto, il profilo di una donna incinta.

Aumenti dell’Assegno di maternità dei Comuni: chi può richiederlo

Come avrai visto leggendo finora, quest’anno la platea di madri (o padri in caso di morte della madre) che percepiscono l’Assegno di maternità dei Comuni si è notevolmente allargata rispetto all’anno scorso.

Ora che conosci tutti gli aumenti dell’Assegno di maternità dei Comuni, dobbiamo informarti che non tutte le mamme possono richiedere questa prestazione economica. In particolare, L’assegno spetta per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento avvenuti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, ma solo a queste categorie di persone:

  • cittadine italiane o comunitarie;
  • familiari titolari della carta di soggiorno (artt. 10 e 17 del DL n. 30/2007);
  • titolari di permesso di soggiorno;
  • titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.

Inoltre, il dl 151/2001 stabilisce che per fare domanda è necessario rispettare anche questi requisiti:

  • non avere alcuna copertura previdenziale o averla entro un determinato importo fissato annualmente;
  • avere un ISEE basso. Nello specifico, i limiti ISEE da rispettare sono aggiornati ogni anno perché si adeguano alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo. Nel 2023, la soglia ISEE da non superare è fissata a 19.185,13 euro;
  • non essere già beneficiarie di un altro Assegno di maternità INPS in base alla Legge 23 dicembre 1999, n. 488.

Generalmente, sono gli stessi Comuni a informare i potenziali cittadini destinatari dei requisiti per accedere al sussidio economico e dei documenti necessari. A tal proposito scopri cosa serve per richiedere il Bonus mamme dei Comuni (o Assegno di maternità dei Comuni).

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