Avviate sette istruttorie con sette provvedimenti cautelari nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie per presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale. Aumenti delle bollette da sospendere per l’Antitrust. (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Aumenti delle bollette da sospendere per l’Antitrust: al via i provvedimenti cautelari
- Per chi ha il prezzo bloccato Cosa succede?
- Aumenti delle bollette da sospendere per l’Antitrust: i procedimenti
- Aumenti delle bollette da sospendere per l’Antitrust: al via i provvedimenti cautelari
- Per chi ha il prezzo bloccato Cosa succede?
- Aumenti delle bollette da sospendere per l’Antitrust: i procedimenti
- Aumenti delle bollette da sospendere per l’Antitrust: le contestazioni
- Aumenti delle bollette da sospendere per l’Antitrust: cosa prevede il decreto Aiuti bis
- Aumenti delle bollette da sospendere per l’Antitrust: aumento di prezzo non giustificato
- Aumenti delle bollette da sospendere per l’Antitrust: le conseguenze
- Fonti e materiale di approfondimento
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Aumenti delle bollette da sospendere per l’Antitrust: al via i provvedimenti cautelari
Sono circa 2,66 milioni i consumatori che hanno subito aumenti ingiustificati di prezzo delle bollette da parte delle autorità energetiche per i quali l’Antitrust chiede la sospensione. Lo si legge in una nota dell’Autorità nella quale si annuncia l’avvio di sette procedimenti nei confronti delle principali società fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero, che rappresentano circa l’80% del mercato. “Le imprese dovranno sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022”.
L’Antitrust ha avviato sette istruttorie e adottato sette provvedimenti cautelari nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie per presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale. Lo si legge in una nota di Antitrust. I consumatori, i condomini e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche sono oltre sette milioni.
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Per chi ha il prezzo bloccato Cosa succede?
Il prezzo bloccato fornisce la garanzia di conoscere in anticipo il costo dei propri consumi e fissa un prezzo garantito che non può aumentare. D’altra parte, non dà al consumatore l’opportunità di risparmiare nel caso di diminuzioni del costo dell’energia dovuti a ribassi del mercato.
Aumenti delle bollette da sospendere per l’Antitrust: i procedimenti
Aumenti delle bollette da sospendere per l’Antitrust: l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato sette procedimenti istruttori – e deciso di adottare altrettanti provvedimenti cautelari – si legge in una nota, «nei confronti delle principali società fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero, che rappresentano circa l’80% del mercato.
Sotto la lente dell’Autorità sono finite le proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale e le successive proposte di rinnovo delle condizioni contrattuali, in contrasto con l’art. 3 del Decreto Legge 9 agosto 2022 n. 115 (cd. Aiuti bis), convertito in Legge n. 142 del 21 settembre 2022».
La norma sospende, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle relative comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso.
Questi interventi – spiega l’Antitrust – «vanno ad aggiungersi ai quattro procedimenti istruttori e agli altrettanti provvedimenti cautelari adottati nei confronti delle società Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola e fanno seguito ad un’ampia attività preistruttoria svolta nei confronti di 25 imprese, dalla quale è emerso che circa la metà degli operatori interessati ha rispettato la legge evitando di modificare le condizioni economiche – dopo il 10 agosto 2022 – ovvero revocando gli aumenti illecitamente applicati».
Aumenti delle bollette da sospendere per l’Antitrust: le contestazioni
Alle sette società viene contestata la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo dei prezzi di fornitura, di carattere peggiorativo, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso.
Ad Acea viene anche contestata l’asserita efficacia delle comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura perché inviate prima dell’entrata in vigore del decreto Aiuti bis (10 agosto 2022) e non “perfezionate” prima della stessa data.
Sulla base dei dati forniti dalle stesse imprese, risulta che i consumatori, i condomini e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche sono 7.546.963, di cui circa 2.667.127 avrebbero già subito un ingiustificato aumento di prezzo.
Le imprese dovranno, quindi, sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022 e, inoltre, dovranno comunicare all’Autorità le misure che adotteranno al riguardo. Entro sette giorni, le imprese potranno difendersi e l’Autorità potrà confermare o meno i provvedimenti cautelari.
Aumenti delle bollette da sospendere per l’Antitrust: cosa prevede il decreto Aiuti bis
Quanto offerto dalle società energetiche andrebbe in contrasto con l’art. 3 del cosiddetto decreto Aiuti bis: dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, la norma sospende l’efficacia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura ma anche delle relative comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso. La contestazione mossa nei confronti di tutte e sette società riguarda la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022, e le proposte di aggiornamento o di rinnovo dei prezzi di fornitura, di carattere peggiorativo, in seguito, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso.

Aumenti delle bollette da sospendere per l’Antitrust: aumento di prezzo non giustificato
Nello specifico ad Acea, si legge ancora nella nota, viene criticata l’efficacia delle comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura perché inviate prima dell’entrata in vigore del decreto Aiuti bis e non “perfezionate” prima della stessa data. Le società stesse hanno fornito i dati da cui emerge che i consumatori, i condomini e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche sono 7.546.963, di cui circa 2.667.127 avrebbero già subito un ingiustificato aumento di prezzo.
«Le imprese dovranno, quindi, sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022 — viene comunicato dall’Autorità — e, inoltre, dovranno comunicare le misure che adotteranno al riguardo. Entro sette giorni, le imprese potranno difendersi e l’Autorità potrà confermare o meno i provvedimenti cautelari».
Aumenti delle bollette da sospendere per l’Antitrust: le conseguenze
Alle società energetiche saranno concessi 7 giorni di tempo per difendersi dalle accuse ma, se non dovessero rispettare le condizioni, dovranno sospendere immediatamente l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto.
Hera, ad esempio, ha già risposto con una nota affermando che «ritiene di avere sempre operato in modo conforme alle norme vigenti e nel pieno rispetto degli impegni contrattuali con i propri clienti, proponendo rinnovi delle condizioni economiche solo qualora le stesse fossero in scadenza. In un contesto determinato dall’eccezionale onerosità e volatilità dei prezzi delle commodities sui mercati all’ingrosso, la multiutility ha messo in campo numerose azioni concrete a supporto dei clienti, a partire dalle agevolazioni nei pagamenti, e offerto loro le migliori condizioni contrattuali possibili. Il Gruppo Hera ritiene di poter dimostrare la correttezza del proprio operato, riservandosi di tutelare le proprie ragioni nelle sedi competenti».
Plenitude, società controllata del gruppo Eni per il retail luce e gas, «precisa che continuerà a collaborare con l’Agcm fornendo tutti gli elementi e i chiarimenti necessari, convinta della correttezza del proprio operato».
Fonti e materiale di approfondimento
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