Di quanto sarà l’aumento degli stipendi 2023? Ecco alcuni esempi dopo l’approvazione della nuova Legge di Bilancio (leggi su Telegram tutte le news sul lavoro domestico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Aumento degli stipendi 2023: confermato lo sgravio contributivo
- Aumento degli stipendi 2023: cifre ed esempi
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Aumento degli stipendi 2023: confermato lo sgravio contributivo
La Legge di Bilancio porta in dote buone notizie per i lavoratori. Approvato dal consiglio dei ministri ieri notte (tra il 21 e il 22 novembre) entrerà in vigore entro fine anno.
Oltre alla revisione del reddito di cittadinanza, che verrà definitivamente abolito nel 2024 e all’aumento delle pensioni minime e dell’importo dell’assegno unico nei primi anni di vita dei figli, è stato confermato il bonus busta paga e aumentato per i redditi più bassi.
Le misure costeranno circa 35 miliardi di euro, almeno 21 miliardi verranno utilizzati per approvare misure di contrasto al caro energia, come il bonus sociale esteso alle famiglie con un Isee inferiore a 15.000 euro.
La misura che più interessa ai lavoratori è la conferma dello sgravio contributivo del 2%, introdotto dall’ex governo Draghi, rivolto a chi dichiara un reddito annuo non superiore a 35.000 euro (2.692 euro al mese).
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È stato, dunque, evitato un ritorno al passato (aliquota contributiva piena del 9,19% per i lavoratori dipendenti del settore privato) e scongiurato il rischio di avere, l’anno prossimo, stipendi più bassi rispetto al 2022.
Inoltre per chi ha un reddito inferiore a 20.000 euro, circa 1.538 euro lordi al mese, arriverà un ulteriore e piacevole aumento di stipendio: per loro, lo sgravio contributivo sarà alzato dal 2% al 3%.
Per il prossimo futuro, il nuovo Governo ha spiegato di voler innalzare la soglia massima di reddito oltre i 35.000 euro per beneficiare dello sgravio contributivo, che verrà portato, secondo le intenzioni dell’esecutivo Meloni, al 5%.
Andiamo, quindi, a vedere di quanto sarà l’aumento degli stipendi 2023 per chi ha un reddito inferiore ai 20.000 euro o entro i 35.000 euro annui. E cosa potrebbe cambiare in futuro, con uno sgravio contributivo ancora più generoso.
Guarda il video: LEGGE DI BILANCIO 2023 in BREVE: RDC, PENSIONI, FISCO. SI CAMBIA!
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Aumento degli stipendi 2023: cifre ed esempi
Aumento degli stipendi 2023 confermato dopo il via libera alla Legge di Bilancio, che entrerà in vigore entro fine anno.
Abbiamo visto quelle che sono le misure inserite dal Governo Meloni, compresa la conferma dello sgravio contributivo del 2% sui redditi entro i 35.000 euro lordi l’anno (2.692 euro lordi al mese).
Evitato il ritorno al 9,19% in vigore fino a pochi mesi fa, fino a quando il Governo Draghi non ha ridotto il carico fiscale di due punti nei Decreti Aiuti approvati dal vecchio esecutivo.
Il Governo Meloni percorre la linea tracciata dal predecessore: la riduzione di due punti percentuali assicurerà qualche euro in più ai lavoratori.
Con un reddito fino a 15.000 euro lordi l’anno, è previsto un aumento degli stipendi 2023 di circa 35 euro lordi per 13 mensilità (circa 455 euro lordi in un anno, intorno ai 312 euro netti in più di stipendio).

Con un reddito inferiore ai 20.000 euro lordi l’anno, è previsto un aumento degli stipendi 2023 di circa 46 euro lordi al mese, quasi 600 euro lordi in più l’anno, per un aumento netto di circa 455 euro l’anno).
Con un reddito inferiore ai 35.000 euro lordi l’anno, è previsto un aumento degli stipendi 2023 di circa 54 euro lordi al mese, oltre 700 euro lordi in più l’anno, per un aumento netto di circa 545 euro l’anno.
Con uno sgravio contributivo del 5% previsto dal nuovo Governo nel prossimo futuro, l’aumento degli stipendi potrebbe raddoppiare con cifre comprese tra i 70 e i 110 euro lordi in più al mese, in base al reddito annuo.
Questa sarà la misura che costerà di più alle casse dello Stato, al pari delle misure di contrato al caro bollette: circa 4 miliardi di euro.
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