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Indice
- Aumento della pensione 2023: perché non c’è l’aumento?
- Aumento della pensione 2023: come leggere il cedolino?
- Aumento della pensione 2023: nuovi importi e tabella
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Aumento della pensione 2023: perché non c’è l’aumento?
Alcuni pensionati, accedendo al sito dell’INPS, hanno potuto constatare la presenza dell’aumento della pensione 2023 nei loro cedolini. In tanti, però, si sono accorti che i loro importi sono rimasti aggiornati al 2022.
Sapevi che per molti pensionati la rivalutazione sarà effettiva solo tra marzo e aprile 2023. Potrebbe inoltre interessarti quanto inciderà l’aumento su una pensione di 700 euro e se i contributi figurativi davvero abbassano la pensione.
Perché? Dal 17 dicembre, l’INPS ha iniziato ad aggiornare i cedolini delle pensioni di gennaio 2023 e nei prossimi giorni sono previsti ulteriori aggiornamenti.
Di conseguenza, a una parte della vasta platea di pensionati, cedolino alla mano, è stato già calcolato l’incremento del 7,3% (o del 5,3% se consideriamo l’anticipo del 2% ottenuto nell’ultimo trimestre del 2022), mentre tanti altri sono rimasti delusi.
Niente paura: tutti riceveranno l’aumento della pensione 2023, come disposto nel decreto firmato dal ministro Giorgetti lo scorso 9 novembre, ufficializzando la rivalutazione del 7,3% sugli importi delle pensioni.
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Quello del 17 dicembre è solo il primo aggiornamento effettuato dall’INPS, che attende ancora il via libera da parte del Governo sulla legge di bilancio 2023 ormai prossima all’approvazione.
Nel peggiore dei casi, a gennaio, qualche pensionato potrebbe incassare una pensione non aggiornata con la rivalutazione, per poi ottenere, nei mesi a seguire, l’importo mancante aggiunto al mese di pensione (conguaglio).
Nei prossimi paragrafi andremo a vedere insieme come controllare e leggere correttamente il cedolino e in cosa consiste l’aumento della pensione 2023. Anche il cedolino relativo alla pensione di invalidità è già visibile per alcuni beneficiari.
Prima di proseguire la lettura, ti consigliamo la visione di questo video:
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Aumento della pensione 2023: come leggere il cedolino?
Abbiamo visto che, dal 17 dicembre, l’INPS ha iniziato ad aggiornare i cedolini della pensione di gennaio e che, a molti pensionati, l’istituto ha presentato un importo non aggiornato con la perequazione del 7,3%.
Ripetiamo: tutti riceveranno l’aumento della pensione 2023, occorre soltanto pazientare e attendere il definitivo via libera del Governo sulla manovra finanziaria prossima all’approvazione.
Ma come controllare il cedolino e leggerlo correttamente? Per vedere se l’INPS vi erogherà l’importo della pensione aggiornato con la rivalutazione è necessario accedere al sito dell’Istituto, tramite il vostro Spid.
Quindi cliccate su “fascicolo previdenziale del cittadino”, poi su “prestazioni”, “lista pensioni” e “dettaglio” e potrete verificare l’ultimo aggiornamento effettuato dall’INPS datato 17 dicembre.
Osservando l’importo totale, in fondo al cedolino, vi renderete conto, paragonandolo all’importo della pensione di dicembre 2022, se avrete ricevuto o meno l’aumento della pensione 2023.
Se non dovesse essere presente l’aumento, non disperate: l’INPS effettuerà ulteriori aggiornamenti. Quindi vi consigliamo di verificare il vostro cedolino nei prossimi giorni. Se avete bisogno di delucidazioni, non esitate a scriverci nel nostro gruppo Telegram.
Le prime informazioni nel cedolino della pensione riguardano i dati identificativi del pensionato (codice fiscale e codice identificativo), quindi tutte le informazioni sulla pensione percepita (la rata mensile, l’importo annuo, l’aliquota media e l’aliquota massima e la tredicesima, visibile generalmente nel mese di dicembre).
Quindi troverete indicato l’importo lordo della pensione mensile e per chi ne ha diritto l’indennità integrativa speciale, ovvero l’assegno accessorio che spetta agli invalidi di guerra e ai dipendenti pubblici invalidi per causa di servizio.
Il settore meno “simpatico” riguarda le tasse: l’Irpef, le addizionali regionali e comunali, che diminuiscono il valore della pensione determinando assieme alle detrazioni e alle trattenute (se il pensionato ha acceso un finanziamento) l’importo netto della pensione.

Aumento della pensione 2023: nuovi importi e tabella
Ma a quanto ammonta l’aumento della pensione 2023? Come detto il Governo Meloni, attraverso il decreto firmato lo scorso 9 novembre, ha ufficializzato la rivalutazione del 7,3% sugli importi, a partire dal 2 gennaio 2023.
Questa rivalutazione include anche il 2% già anticipato sulle pensioni, in percentuali diverse calcolate con il sistema in vigore nel 2022, fino a 2.692 euro lordi, nell’ultimo trimestre dell’anno in corso.
La rivalutazione piena spetta sulle pensioni fino a 2.100 euro lordi al mese, anche se potrebbe essere previsto un innalzamento dell’asticella portata fino a 2.625 euro lordi al mese.
In attesa dell’ufficialità dal Governo, le fasce di rivalutazione previste dal 2023 dovrebbero essere sei e sono le seguenti:
IMPORTO PENSIONI | RIVALUTAZIONE |
Pensioni fino a 2100 euro lordi al mese | 100% |
Pensioni da 2101 euro a 2625 euro lordi al mese | 80% |
Pensioni da 2626 a 3150 euro lordi al mese | 55% |
Pensioni da 3151 a 4200 euro lordi al mese | 50% |
Pensioni da 4201 a 5250 euro lordi al mese | 40% |
Pensioni di importo superiore a 5250 euro lordi al mese | 35% |
Particolare attenzione, poi, è stata riservata alle pensioni minime, che riceveranno una rivalutazione del 120% (dell’8,6% anziché del 7,3%) arrivando a circa 572 euro al mese, rispetto ai circa 524 euro al mese erogati nel 2022.
Anche le prestazioni di tipo previdenziale aumenteranno del 7,3% a partire dal 2 gennaio 2023, il primo giorno di erogazione delle pensioni di gennaio.
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