Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto-legge Aiuti bis avvenuta lo scorso 9 agosto 2022 sono stati confermati gli aumenti delle pensioni dei mesi di ottobre e novembre 2022. Ma questi incrementi riguarderanno anche la pensione di cittadinanza? Andiamo a scoprirlo insieme (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Pensione di cittadinanza aumenterà ad ottobre? Ecco in cosa consistono gli incrementi
- Aumento pensioni di ottobre: esclusa la pensione di cittadinanza
- Gli altri due aumenti di novembre e dicembre: interessano la pensione di cittadinanza?
- Quando pagano la pensione di cittadinanza di settembre?
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Pensione di cittadinanza aumenterà ad ottobre? Ecco in cosa consistono gli incrementi
Gli assegni delle pensioni saranno rivalutati anticipatamente rispetto alla data prefissata nel 2023 e interesseranno già gli assegni erogati nei mesi di ottobre e novembre. Queste rivalutazioni consentiranno ai titolari di pensione di ottenere aumenti fino a 210 euro in più nel 2022.
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Inoltre, oltre alle rivalutazioni saranno anche erogati tutti gli arretrati che i pensionati hanno maturato nelle mensilità comprese fra gennaio e ottobre, permettendo loro di guadagnare fino a 130 euro in più circa.
Ma questi incrementi riguarderanno tutti i trattamenti pensionistici, comprese la pensione di cittadinanza o sarà rivolta solo ad alcune pensioni? Andiamo a scoprirlo insieme.
Innanzitutto, chiariamo che si tratta di tre aumenti differenti:
- Il primo, quello relativo al mese di ottobre è la rivalutazione del 2% dei trattamenti, che riguarderà pochissimi cittadini e non comprenderà i titolari di pensione di cittadinanza.
- Il secondo aumento, quello di novembre e dicembre, riguarderà la rivalutazione degli assegni dello 0.2% apportando un incremento minimo delle pensioni.
- Il terzo aumento, infine, sarà solamente la restituzione degli arretrati delle prestazioni maturati da gennaio ad ottobre, comportando un aumento compreso fra i 10 e i 130 euro.
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Aumento pensioni di ottobre: esclusa la pensione di cittadinanza
Il primo aumento riguarderà solo quella platea di beneficiari di pensioni che non superano i 2.692 euro lordi mensili. Questi cittadini potranno arrivare a percepire un aumento di 50 euro ad ottobre, ma che riguarderà anche i mesi di novembre e dicembre, oltre che la tredicesima.
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Il decreto-legge aiuti bis ha confermato che questi trattamenti subiranno una rivalutazione straordinaria fino al 2% e che sarà riassorbita completamente dal 1° gennaio 2023.
Questo aumento non riguarderà la pensione di cittadinanza e sarà applicato come meccanismo progressivo. Gli incrementi sugli assegni saranno compresi tra gli 11 e i 53 euro e, in poche parole, gli assegni mensili che superano i 2 mila euro potranno arrivare a toccare i 40 o 50 euro di aumento al mese, compresa la tredicesima. Per le pensioni di 2.962 euro gli aumenti saranno, dunque, di circa 210 euro.
Gli altri due aumenti di novembre e dicembre: interessano la pensione di cittadinanza?
All’aumento di cui abbiamo appena parlato dovrà aggiungersi, a partire dal mese di novembre, una seconda rivalutazione, che riguarderà anche chi percepisce assegni superiori a 2.962 euro al mese.
La rivalutazione, però, sarà di poco conto: dello 0.2%. Anche questa rivalutazione dello 0.2% sarà progressiva e comporterà un aumento compreso tra 1 e 12 euro circa. È bene ribadire che il secondo incremento, dunque, non quello del 2%, ma quello dello 0.2% riguarderà anche gli assegni superiori a 2.962 euro.
Ma questo incremento interesserà anche la pensione di cittadinanza? La risposta, purtroppo, è no: nemmeno questo incremento riguarderà la pensione di cittadinanza.
Anche questa seconda rivalutazione, inoltre, come per quella del 2% sulle pensioni più basse, sarà completamente riassorbita dal 1° gennaio 2023.
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Passiamo, ora, al terzo e ultimo aumento: la restituzione degli arretrati delle prime dieci mensilità dell’anno corrente, da gennaio a ottobre 2022. Si tratta di importi che oscillano tra gli 11 e i 130 euro. Anche in questo caso, questo terzo e ultimo aumento sarà riassorbito dal 1° gennaio 2023.
Purtroppo, però, nemmeno questo incremento riguarderà la pensione di cittadinanza. Quel che possiamo consigliarvi, arrivati a questo punto, è di prestare bene attenzione alle notizie che leggete quotidianamente sul web.
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La pensione di cittadinanza, infatti, non è inserita tra le pensioni che saranno rivalutate anticipatamente nel 2022 e, pertanto, continueranno ad avere gli importi standard, di sempre.
Quando pagano la pensione di cittadinanza di settembre?
La pensione di cittadinanza del mese di settembre, in ogni caso, continuerà ad essere corrisposta il 27 del mese, così come quella di ottobre e novembre. È possibile, però, che INPS nel mese di dicembre provveda ad effettuare le lavorazioni anticipate erogandola addirittura prima di Natale, nella data del 20.
Leggi quali sono le somme previste con l’Rdc, i limiti di prelievo in contanti e le spese vietate con i contributi economici, i motivi che causano la sospensione del reddito di cittadinanza e i reati che fanno perdere l’Rdc.
A differenza del reddito di cittadinanza, la Pdc viene corrisposta solo il 27, mentre l’altro sostegno viene corrisposto anche nella data del 15. In realtà, però, questa data di accredito riguarda unicamente le prime lavorazioni in assoluto, dunque, per chi ha fatto domanda il mese scorso o due mesi fa (INPS ci mette un mese o due ad elaborare le richieste), ma anche per chi ha chiesto il rinnovo o chi attende arretrati.

Essendo una prestazione sorella del reddito di cittadinanza, se non che erogata agli over 67 o nuclei in cui sono presenti cittadini con gravi disabilità o in condizione di non autosufficienza, potrà essere spesa per acquistare beni e servizi di prima necessità, oltre che per il pagamento di bollette, mense scolastiche, o di prodotti utili ad un pieno reinserimento nella società, come ad esempio smartphone e tablet.
Anche la Pdc dovrà essere spesa nella sua interezza, altrimenti INPS applicherà dei tagli sugli importi fino al 20%.
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